L’amato dorme
Quando, al colmo dell’ebbrezza, infine
s’addormentò, quando i suoi occhi
misero fine alla ronda notturna,
cedendo a loro volta al sonno,
m’avvicinai a una distanza
conveniente, come s’accosta a un compagno
che sa pienamente il valore
di ciò che s’appresta a saggiare,
per vellicarlo come si vellica
una bellezza sonnolenta,
per sfiorarlo
come si sfiora un effluvio.
La notte trascorse così
con lui sempre addormentato,
finché l’aurora non schiuse
le sue labbra con un sorriso.
L’autore di questo suggestivo componimento è Abou-Tammam (804-845) che nacque nei pressi di Damasco e fu tessitore e venditore d’acqua. Grazie alla protezione dei califfi di Bagdad che ne ammiravano le qualità poetiche, finì i suoi giorni a lavorare per loro.
La poesia è di una struggente tenerezza e descrive quell’amore profondo che lega due persone, due uomini nel caso in particolare; amore che è fatto anche di piccoli gesti, come guardare il proprio compagno che dorme nella certezza che l’aurora che arriva illuminerà il giorno e porterà il sorriso sulle labbra degli amanti.
Il romanticismo non è prerogativa femminile. Le parole d’ amore sono di tutti proprio perchè l’ amore non ha sesso. Per chiunque voglia condividere con noi e con i nostri lettori pensieri e parole rivolti alla persona amata, scriva a: 3librisoprailcielo@gmail.com.