TRAMA: Si dice che un uomo può sempre tornare a casa. Sage Redding, dopo essere stato in prigione, torna al ranch di famiglia nel nordest del Texas per aiutare il padre malato con i cavalli.
Adam (Win) Winchester è un agente di contea e il cugino di uno degli uomini rimasti uccisi nell’incidente che ha spedito Sage in prigione per quasi dieci anni. I suoi zii Jim e Teddy sono determinati a farla pagare a Sage e a tutta la famiglia Redding per il loro lutto, ma Win pensa che Sage abbia onorato i suoi debiti e che abbia bisogno di un amico. Forse più che un amico. Anzi, Win ci conta.
Nessuno nega che Sage sia un ex detenuto andato in prigione per omicidio colposo. A dispetto dell’amore per il padre, Sage è tornato sapendo che le cose sarebbero probabilmente andate male per lui. Forse un uomo può sempre tornare a casa, ma non è detto che riesca a restarci.
Consiglio: andate a fare la spesa e comprate dei fazzoletti, tanti fazzoletti, pacchi di fazzoletti, perché leggerete questo libro con un magone così grande da ritrovarvi sommersi di moccio.
Non vi voglio spaventare, però sappiate che in questa prima opera pubblicata in Italia di BA Tortuga, avrete sempre l’occhio bagnato, il “mescolino” e tanta voglia di piangere.
Cominciamo dal principio, come di consueto, identificando i due protagonisti, il cowboy Sage e il poliziotto Adam, detto anche “Win”.
Sage è un ex detenuto, finito in carcere appena diciannovenne per essersi trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. Ha fatto degli errori, è vero, ma ha pagato e sta tentando di rifarsi una vita in California.
Alla chiamata di aiuto della madre, in procinto di perdere il tanto amato ranch nel Texas, Sage però non può rimanere indifferente e quindi decide di tornare a casa.
Vi risparmio, per ovvi motivi, il suo stato d’animo lacerato, il bigottismo e la cattiveria pura che gli viene riservata per fortuna solo verbalmente, almeno all’inizio. Qua le lacrime, le mie almeno, sono scese a secchiate perché Sage è un uomo, anzi un ragazzo di 29 anni (e non faccio questa precisazione a caso), convinto di essere merce avariata e quindi, in qualche modo, meritevole di essere trattato come spazzatura, rassegnato a non avere più un vita.
Scordatevi ciò che ritenete di sapere sui cowboy, o meglio ecco un’autrice che ci toglie altre fette di salame dagli occhi (almeno lo ha fatto a me). Sage è atipico, perché è un cowboy nei modi, nell’orgoglio, nella postura, nella forza che, comunque, lo fa andare avanti, ma fisicamente è SPOILERRRRRR…non ve lo dico!!
In realtà, l’autrice non ci aiuta in questo senso. Anzi, se posso sollevare una critica a questo romanzo è proprio quella di non aver dato descrizioni precise dei protagonisti, se non a metà romanzo e sempre in modo molto vago.
Ma torniamo al libro. Siamo in Texas, cari amici, e per quanto si siano fatti passi da gigante in questi ultimi anni, c’è ancora chi si sente autorizzato a far del male alle persone unicamente per quella che non è, e non sarà mai, una scelta di vita.
Per fortuna c’è Adam, il solido e granitico Adam. Purtroppo Adam è imparentato con dei personaggi odiosi, i suoi zii Jim e Teddy, persone così insopportabili che mi han fatto venire voglia di mordere l’e-reader. Adam non si schiererà mai con loro, rimarrà sempre a fianco del suo cowboy e lo aiuterà ad affrontare ogni cosa, dalle malelingue all’omofobia, dalle tragedie familiari a veri e propri pestaggi, dal clima che ci mette del suo ai parenti serpenti.
Tante cose succedono in questo romanzo e non tutte sono piacevoli, ma ciò che traspare in ogni pagina, sin dal loro primo incontro, è una straordinaria speranza, un ottimismo, anche se solo di Adam, che li aiuterà a superare ogni ostacolo.
Il loro rapporto si evolve con calma, Sage è molto titubante a lasciarsi andare, ma alla fine sarà Adam a trionfare, complice anche un’ottima intesa in camera da letto.
Abbiamo tutta una galassia di personaggi secondari, che proprio secondari in realtà non sono, alcuni positivi e altri no e di questi ho già accennato prima. La famiglia di Sage, invece, merita di essere indicata come un esempio di amore pulito e saldo. Il papà Sam e la mamma Ellen sono personaggi descritti così mirabilmente da farteli amare immediatamente, così come la sorella Rosie, inizialmente descritta come una donna oppressa dal marito ma che, successivamente e grazie proprio al fratello, imparerà a farsi rispettare.
E poi che dire dell’universo dei motociclisti, capitanati da Bulldog e Wilma? Come si può non amare questi personaggi così meravigliosamente altruisti?
È successa una cosa curiosa mentre leggevo. Prima mi sono detta che l’autrice ci era andata giù troppo pesante con la sfortuna e poi che era impossibile che le persone fossero o così cattive o così buone, ma le emozioni che mi trasmetteva erano così forti e potenti, in entrambi i modi, da impedirmi di staccarmi dalla lettura. E all’improvviso avevo finito il libro, praticamente senza accorgermene. Ecco, personalmente, questo significa che il romanzo mi è strapiaciuto e che merita assolutamente una lettura tutto d’un fiato.