Tre libri sopra il cielo

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RECENSIONE: “LA LEGGE DEL DESIDERIO” di Martin Milk

la legge del desiderio

TITOLO: La legge del desiderio
AUTORE: Martin Milk
CASA EDITRICE: Amarganta
GENERE: Romance
EBOOK:
CARTACEO:
PAGINE: 190
PREZZO: € 2,99 e-book  e € 13,00 sul sito dell’Editore
DATA DI USCITA: 3 Luglio 2015
Trama: In un afoso pomeriggio estivo, il giovane Mario rivela a don Gianni, il suo confessore, le morbose passioni che lo tormentano. Scopre così che il prete condivide il suo stesso segreto e con lui inizierà un percorso dominato dall’erotismo e dal soddisfacimento della lussuria più sfrenata. Don Gianni insegnerà al ragazzo come assecondare brama e dedizione, come lui ha conciliato pulsioni, ministero e vita sociale. Verranno ben presto risucchiati in un vortice perverso alimentato dal desiderio. Il desiderio è sempre in agguato, pronto a irretire le coscienze e a regalare gioie effimere ma pure è governato dalle sue leggi ed esige un prezzo che tutti devono pagare.
Eccovi il book trailer
https://www.youtube.com/watch?v=9qUot_eeCpc

Martin Milk è lo pseudonimo di qualcuno che ha dei motivi ben precisi per mantenere l’anonimato. È sardo e si vanta di appartenere alla categoria bear (ma lui preferisce definirsi un orso italiano), ha più di trent’anni, si ritiene attraente (ma fa finta che non sia vero) e ama i maschi, gli Orsi e i diritti civili. Ha lasciato qua e là qualche traccia nel web, ma del suo passato isolano, delle sue motivazioni e del suo viso, non si conosce nulla. Solo un dettaglio è risaputo: ci si continua a interrogare se i suoi racconti siano solo frutto della sua fantasia, o se davvero quel che dice è stato vissuto in prima persona. Esordisce nel 2012 e pubblica con costanza racconti singoli e raccolte di genere omoerotico. La legge del desiderio è il suo primo romanzo di genere omoerotico.

 

SelvaggiaPrima di cominciare a parlare di questo libro, permettetemi di sottolineare un principio fondamentale di questo blog. Quando ci assegnano una recensione, nessuno di noi ne garantisce la pubblicazione. Parlo per me, ma è come se parlassi per tutti coloro che collaborano a “Tre libri sopra il cielo”.
Noi “parliamo” (e non uso questo verbo a caso) solo di libri che ci sono piaciuti, che ci hanno trasmesso emozioni positive. Se il libro non ci è piaciuto o ci ha trasmesso emozioni contrastanti di solito ci tiriamo indietro e facciamo scrivere la recensione a qualcun altro.
Perché ci comportiamo così? Perché, come ripeto spesso, un libro è totalmente soggettivo e ciò che non piace a me può piacere a qualcun’altro. Ci sono libri osannati da lettrici e blogger della nostra cerchia che io detesto profondamente e ci sono libri che le medesime persone hanno distrutto e che invece io ho adorato, parlandone con enfasi nelle mie recensioni e attirandomi così qualche critica inutile (e sgrammaticata). Tutti noi del blog siamo assolutamente in grado di scrivere una recensione negativa ma abbiamo anche la convinzione che, dietro a ogni singolo romanzo, racconto o novella che sia, ci sia comunque un grande impegno e una notevole mole di lavoro. Che poi tutto questo non venga eseguito nel modo corretto per superficialità, economia, incapacità o per altri motivi, questo non sta a noi giudicarlo ma lo farà il passaparola e, soprattutto, lo faranno le vendite.
Io, noi tutti, siamo solo lettori/lettrici che parlano di cosa ci piace, non siamo insegnanti, giornalisti o critici letterari, non abbiamo le qualifiche per esserlo e quindi non crediamo di poter dire se un libro è fatto bene o no ma solo se ci piace o no, che secondo me è completamente diverso (ovviamente con le debite eccezioni).
Tutto questo lungo preambolo per dire che da questo blog, da me, da tutti noi, avrete sempre e sottolineo sempre, recensioni oneste. Se il libro non è piaciuto a nessuno di noi, semplicemente non lo vedrete pubblicato sul blog e questo per noi è già un messaggio sufficiente. Facciamo bene a comportarci così? Qualcuno dirà di no, ma questa è la nostra politica.
Eccoci dunque al libro in questione. Mi ha trasmesso emozioni? Sì. È scritto bene? Sì. È un gay romance? No. Mi è piaciuto? Onestamente non lo so. Probabilmente lo rileggerò.
Quindi perché ne parlo, visto tutto quello che ho scritto prima? Perché l’argomento è scottante e attuale, ma soprattutto perché mi ha disturbato sapere che questo libro è stato inserito (come si evince dal sito dell’editore) nella categoria lgbt erotico. Ne parlo perché mi aspettavo una cosa e invece ne ho trovata un’altra e questi sono “dettagli” che mi danno fastidio.
Se l’autore o la CE hanno volutamente inserito il romanzo nella categoria degli erotici per attirare acquirenti, potrei anche capirne la scelta puramente commerciale, ma poi leggendo la dedica iniziale, dove l’autore si augura che cose del genere non accadano mai più e leggendo poi il racconto… ecco, in quel momento avrei voluto buttarlo via.
Perché, o il racconto è un erotico gay oppure è un libro di denuncia. Quindi, come posso recensire questo libro in modo corretto? Perché se è un libro che voleva denunciare pratiche odiose perpetrate da certi personaggi disgustosi del clero, personalmente ho trovato avvilente e superficiale il modo in cui il tutto viene trattato. Se invece è un erotico gay allora posso anche affermare che come storia è originale e abbastanza pruriginosa da piacere (tantissimo sesso, preparatevi).
Il personaggio principale, il parroco Gianni, è un prete cattolico gay che non disdegna il sesso con i suoi “paredri” (letteralmente “paredro: colui che siede accanto”). Gianni ha una così alta opinione di sé da pensare a se stesso come un quasi Dio e i suoi paredri sono coloro che gli stanno accanto… nel letto (o in altri luoghi).
La storia si dipana su diversi anni, alcuni personaggi crescono e invecchiano, altri si sposano e prendono coscienza di sé, ma la figura del Paredro è il filo conduttore di questo racconto. È il parrocchiano Mario (maggiorenne, consenziente e colui che si propone per primo, lo voglio sottolineare) a essere presente nella vita del suo prete in tutto il racconto e ne emerge una figura triste e commovente, totalmente soggiogata dal fascino di Don Gianni, di cui è sinceramente innamorato. Tra l’altro, a ben riflettere, non è che Don Gianni sia più diabolico di tanti altri personaggi negativi, reali o meno, che del sesso fanno una componente essenziale della propria esistenza. Disturba che abbia la tonaca, questo si, ma in realtà in questo racconto Gianni non ha fatto niente di diverso rispetto a tanti altri uomini discutibili in situazioni simili (abito a parte).
Abbiamo poi personaggi minori fondamentali tra cui Federico, che rappresenterà il punto di rottura nella vita di Gianni, e Tore altro personaggio controverso.
La prosa è scarna, sottile, ma coinvolgente e colpisce nel profondo. Che altro posso dire? Se non ci fosse stata la dedica iniziale, probabilmente avrei letto questo racconto con tutto un altro spirito. Spero che non mi venga contestato che non conosco la realtà, che faccio finta che certe cose non accadano o altre amenità del genere. Io sto parlando di un libro, punto. Un libro che comunque mi ha colpito, ma se nel bene o nel male questo lo deciderò alla seconda lettura.

10 commenti su “RECENSIONE: “LA LEGGE DEL DESIDERIO” di Martin Milk

  1. Maria
    14 luglio 2015

    Carissima Selvaggia, mi è piacuta tantissimo la premessa,vi seguo perchè mi piace questo spirito che avete.Poi veniamo al libro, ti rubo le parole Mi è piaciuto? Onestamente non lo so, so che mi ha toccato scosso, la differnza di non poca importanza tra Gianni e i vari loschi individui diciamo civili è che si ergono a modello di virtu ed educatori, mi viene da dire proprio la miseria umana.Voglio fare una dedica alla dedica gli altri ci trattano come gli permettiamo di trattarci .
    Bella gioia alla prossima lettura una un pi più leggera un caro saluto
    Maria

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    • selvaggia
      16 luglio 2015

      Cara Maria, come sempre apprezzo infinitamente i tuoi incoraggiamenti e sono tanto tanto contenta che sei d’accordo con noi circa il nostro modo di gestire le recensioni. Spero di poterti leggere di nuovo prossimamente. Un bacione

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  2. sandra
    14 luglio 2015

    io l’ho detestato per la figura di don Gianni,misogino ed egoista come pochi.la cosa che mi ha dato più fastidio è come è stato proposto,a prima vista sembra un erotico ammiccante e invece ti trovi tuttaltro.

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  3. mokina
    15 luglio 2015

    Diciamo che già prima della recensione questo libro non mi attirava per niente, ora ammetto che sarà molto difficile che io lo legga.
    E’ stato molto interessante, però, il discorso a monte che avete fatto riguardo alle recensioni da voi pubblicate. Ora mi spiego molte cose 🙂 In effetti la vostra magnanimità mi aveva un po’ incuriosita. Possibile che neanche un libro vi lasciasse insoddisfatte? Considerato che è una vostra politica di comportamento e che i libri che non vi piacciono evitate di recensirli, tutto diventa più chiaro e quindi….mi terrò doverosamente lontano da quelli che non recensite ahahah
    Scherzi a parte, sono completamente d’accordo con il vostro modo di pensare, trovo inutile affossare libri (magari anche di autori italiani che cercano faticosamente di emergere) quando si può semplicemente evitare di recensirli. 😉

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    • Francesca
      16 luglio 2015

      Ti ringrazio Mokina, non tutti apprezzano questa nostra politica, ma noi preferiamo così piuttosto che non portare rispetto per il lavoro altrui.

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  4. Tina
    15 luglio 2015

    Anch’io non mi aspettavo una storia cosi’ e sono daccordo sul fatto che, anche se c’è molto sesso, lo avrei classificato più come romanzo drammatico e questo senza assolutamente voler dare indicazioni sul finale. Il mio giudizio è più incentrato sul rapporto morboso ma privo di tenerezza tra Gianni e Mario, mi aspettavo una storia romantica ma in realtà è una storia triste che parla molto, secondo me, della soltudine di Mario e dell’egoismo e dell’egocentrismo di Gianni. Dunque non ci sono davvero dei buoni e romantici sentimenti e alla fine mi è veramente rimasto l’amaro in bocca. Detto cio’ devo dire che è scritto veramente bene e il malessere che si prova alla fine rientra negli scopi dell’autore. A mio giudizio è proprio quello che lui voleva trasmetterci.

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    • selvaggia
      16 luglio 2015

      Cara Tina, devo dire che hai c’entrato un punto che ho faticosamente elaborato solo ora, ma che tu mi hai spiegato in due righe. Il malessere che ho provato a fine lettura poteva in effetti rientrare negli scopi dell’autore. Hai assolutamente ragione. Per il resto, giudizio sulla storia a parte, anche io trovo che sia scritto molto bene, così bene da essere riuscito a farmi provare emozioni così forti, anche se negative, da costringermi a non dormirci una notte per scrivere questa recensione. Grazie per l’affetto con cui ci segui e alla prossima.

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  5. Tina
    19 luglio 2015

    Anch’io faccio fatica a farmi uscire questa storia dalla testa, sicuramente non è stata una lettura facile e leggera ed ha lasciato davvero il segno. Poi volevo dirti che sono io che ringrazio voi, trovo davvero bello e passionante poter comunicare riguardo ai ibri che leggo in italiano ; anche se partecipo ai forum francesi sul genere M/M, prima di conoscere il vostro sito mi sentivo davvero frustrata di non poter esprimermi su quello che di bello esce nel nostro paese. In questo modo, grazie a voi l’Italia mi manca molto di meno e mi fate anche scoprire dei libri che sicuramente mi sarebbero sfuggiti 🙂

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    • selvaggia
      19 luglio 2015

      Che belle parole Tina, ti ringraziamo tanto. Per noi è importante interagire con i lettori e ricevere messaggi come il tuo ci aiuta ad andare avanti e a migliorarci sempre. Il vostro affetto per tutti noi è fondamentale. Un abbraccio grande grande

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Questa voce è stata pubblicata il 14 luglio 2015 da in Romance con tag , , .

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