Buongiorno amici e amiche, oggi per la nostra rubrica poetica vi presentiamo un componimento di un artista che vi abbiamo già presentato, Konstantinos Kavafis.
Kavafis è, senza dubbio, uno dei più grandi poeti moderni. Nacque il 29 aprile 1863 ad Alessandria d’Egitto e morì sempre il 29 aprile e sempre ad Alessandria d’Egitto nel 1933 (che incredibile coincidenza, vero?). Nelle sue poesie, edite per lo più postume, Kavafis cantava con accenti di commossa esaltazione l’amore omosessuale, vagheggiato e posseduto nel corpo “memorabile” dei giovani uomini.
Splendido questo testo del 1916 che ricorda l’ebbrezza di una notte d’amore dopo tanti anni. Buona lettura.
Una notte
La stanza era povera e volgare
nascosta sopra una taverna infima.
Dalla finestra si vedeva il vicolo
stretto e sporco. Da sotto
venivano le voci di operai
che giocavano a carte, si divertivano anche.
E là, su un lettuccio da poco prezzo
ebbi il corpo dell’amore, ebbi le labbra
voluttuose e rosee dell’ebbrezza –
rosee di una tale ebbrezza, che anche ora
che scrivo, dopo tanti anni!
m’inebrio nella mia casa deserta.
fonti: http://www.queerblog.it
Il romanticismo non è prerogativa femminile. Le parole d’ amore sono di tutti proprio perchè l’ amore non ha sesso. Per chiunque voglia segnalarci delle poesie e condividere con noi e con i nostri lettori pensieri e parole rivolti alla persona amata, scriva a: 3librisoprailcielo@gmail.com.