Buongiorno amici e amiche, oggi per la rubrica “Sexy food – Il desiderio in cucina” vi parliamo di un alimento molto comune sulle nostre tavole, ma delle cui proprietà afrodisiache proprio non ero a conoscenza. Ecco a voi il Sig. ASPARAGO. Buona lettura.
Originario dell’Asia, l’Asparago (Asparagus officinalis) era già conosciuto come pianta spontanea al tempo degli Egizi, che ne diffusero la coltivazione nel bacino del Mediterraneo.
I Greci li consideravano altamente afrodisiaci, mentre i Romani, pur avendone un’alta considerazione, avevano opinioni contrastanti. Alcuni consigliavano alle donne di portarne le radici in un sacchetto nascosto tra le vesti come contraccettivo, altri tra i quali Plinio, ritenevano che accrescessero l’eros nell’uomo che se ne fosse cibato.
Fu poi nel Medioevo, quando la pianta era raccolta prevalentemente per le sue qualità terapeutiche (depurative e diuretiche), che la Scuola Medica Salernitana sentenziò: “augmentat sparagus sperma” (l’asparago fa aumentare lo sperma) mettendo fine a ogni discussione sull’argomento.
La motivazione clinica? Semplice: gli asparagi sono una ricca fonte di potassio, fibre, vitamina B6, vitamina A e C, acido folico e tiamina o vitamina B1. La quantità di vitamina E contenute negli asparagi, inoltre, stimolano gli ormoni maschili, favorendo una vita sessuale sana e una maggiore virilità.
Non è tutto. La fama afrodisiaca degli asparagi deriverebbe sia dalla forma, lunga e turgida di chiaro riferimento fallico, sia dalla velocità di crescita dei turioni (punte) che in 1-2 giorni raggiungono fino a 25 cm di lunghezza.
Se contro la frigidità femminile si consigliavano punte di asparagi avvolte nei petali di rose (da ingerire come pillole), per curare l’impotenza e favorire la fertilità maschile s’indicavano gli asparagi più grandi. Questa credenza è viva ancora oggi a Bassano del Grappa, dove asparagi dal fusto molto grosso sono prodotti e consumati quale alimento propiziatorio del pranzo nuziale.
Al potere afrodisiaco degli asparagi sembra che ricorsero anche uomini illustri. Luigi XIV ne era così ghiotto da far erigere a Versailles un obelisco in onore del giardiniere che riuscì a coltivarli tutto l’anno. Si dice poi che Napoleone III li ritenesse così indispensabili nelle cene intime con donne avvenenti, da rimandare il convivio nel caso il cuoco non li avesse preparati. Senza contare poi che anche un erborista inglese del 1600, Nicholas Culpepper, scrisse che gli asparagi “suscitano desiderio negli uomini e nelle donne”.
Questa pianta erbacea si raccoglie in primavera quando i germogli, che secondo le varietà presentano vari colori (dal bianco al verde, al violetto), sono teneri e carnosi.
Gli asparagi, preferibilmente selvatici, possono essere preparati anche sott’aceto, sott’olio o sotto sale, e questi ultimi già nel XII sec. deliziavano il palato degli arabi.
Ora la nostra ricetta. Abbiamo tralasciato quelle più conosciute per una ricetta un po’ più evocativa.
ASPARAGI ALLA CUPIDO
Questi sono gli ingredienti necessari per la preparazione:
Dividete bene i tuorli dagli albumi e poneteli in due ciotole diverse. Fate bollire gli asparagi, fino a quando diventano teneri, ma non fateli cuocere troppo altrimenti diventano eccessivamente morbidi e rischiano di spappolarsi. In alternativa si può cuocerli al vapore. Nel frattempo potete dedicarvi alla realizzazione della crema: frullate i tuorli insieme a tutti gli altri ingredienti, ovvero al tonno, ai capperi, all’olio, al succo di limone e alla paprika, poi montate gli albumi a neve ben ferma e uniteli al frullato, cercate di far amalgamare gli ingredienti mescolando il tutto con movimenti lenti, in modo da ottenere un composto cremoso ed omogeneo e aggiustate di sale. Infine disponete gli asparagi sui piatti, ricopriteli con la crema e gustatevi questa squisita pietanza.
Buon appetito.
fonti: http://www.taccuinistorici.it
http://www.lifestyle.alice.itv