Tre libri sopra il cielo

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RECENSIONE IN ANTEPRIMA: “CATENE DI AMETISTA” di Enedhil

 CATENE DI AMETISTA
TITOLO: Catene di Ametista
AUTORE: Enedhil
CASA EDITRICE: Triskell Edizioni
GENERE: Fantasy
E-BOOK:
PREZZO: € 5,99 su Amazon
PAGINE: 317
USCITA: 17 Novembre 2015
LIVELLO DI SENSUALITA’: Basso
LINK PER L’ACQUISTO: Link Amazon

TRAMA: In una Terra in cui la sopravvivenza di ogni individuo è legata ai mutevoli capricci del Fato, il giovane Íron si trova costretto, a causa di una grave ferita, ad abbandonare la sua vita da guerriero per divenire uno dei Maeldir, gli Amatori che dimorano nei Giardini Oltre la Cascata.
In questa nuova dimora, Íron apprenderà ogni arte di seduzione per diventare degno di essere scelto dalle Dame Infinite, ma dovrà anche imparare a non ascoltare il cuore.
E sarà proprio lì che incontrerà ciò che ha sempre desiderato: l’amore.

12032337_10200896426449224_97093396_nIron ha solo diciassette anni, quando la sua vita viene sconvolta dalla morte del padre. Il suo è un mondo crudele. Se vuoi sopravvivere, devi poterti sostentare da solo. Se non puoi, il tuo destino è la desolazione del Confine. Per questo, il ragazzo decide di unirsi ai Nodon, feroci guerrieri che difendono la popolazione dalle Creature ostili. Ma dopo anni di valorosi combattimenti, una ferita lo rende inabile alla guerra e, ancora una volta, la spietata selezione naturale che contraddistingue il suo mondo, lo costringe a scegliere tra il Confine o entrare nelle schiere dei Maeldir, giovani uomini attraenti destinati a una sorta di schiavitù sessuale, sotto il giogo di potenti creature chiamate Dame infinite.

Particolarmente interessante è proprio l’ineluttabilità del destino, che caratterizza i (tanti) personaggi di questo bel romanzo. Se non vali o se fallisci, non ti vengono concesse ulteriori occasioni. Se sei un guerriero e non puoi combattere, il tuo destino è il Confine. Se sei un orfano senza mezzi di sussistenza, il tuo destino è sempre il Confine. Anche l’esistenza circoscritta e protetta dei Maeldir, è regolata dalle stesse leggi spietate. In caso di fallimento, il destino è sempre il Confine. Proprio per queste tematiche penso che questo romanzo, oltre ad avere tutte le caratteristiche del fantasy, possieda anche delle connotazioni che lo annoverano nel genere Distopico.

“Catene di ametista” è certamente un libro molto interessante che si avvale di una trama intrigante e di idee particolarmente innovative. L’autrice però non si dilunga molto sull’universo da lei creato, né sulle affascinanti Dame Infinite che, a mio parere, avrebbero meritato molto più spazio. Su di loro, come anche sulle Creature ostili o sul Confine, vengono concesse poche informazioni, preferendo l’autrice, soffermarsi sull’aspetto emozionale e sentimentale della vicenda. Altro particolare che ho apprezzato è la coralità dei personaggi che ruotano intorno a Iron. Ognuno di essi possiede un suo spessore e delle peculiarità che lo rendono speciale agli occhi del lettore e infatti, pur essendo Iron il protagonista del libro, molto presto, ci affezioniamo anche ad altre figure che, senza alcuna fatica, gli rubano la scena regalandoci scorci di emozioni preziose e dolcissime scene di sesso. Come non innamorarsi dell’ambiguo Duvain e del dolce Cìnir? Di Saineth e del suo amor perduto o dei gemelli dagli occhi verdi, uniti nel loro destino. Infine Adasser, il Maestro, che dopo tanti anni di vacua esistenza sente finalmente il cuore battere nuovamente. Ma l’amore non è un’alternativa valida e ciò che le Dame pretendono è un bel guscio senza sentimenti.

Come vedete, gli ingredienti per un bellissimo libro ci sono tutti. Purtroppo, seppur praticamente perfetta dal punto di vista ortografico e di sintassi, la prosa dell’autrice non mi ha persuasa del tutto. L’ho trovata poco scorrevole e, a tratti, un po’ lenta, forse a causa delle numerose descrizioni e dei pochi dialoghi. Inoltre, i periodi troppo lunghi mi hanno reso a volte arduo comprendere chi parlasse e con chi.

Queste, naturalmente, sono opinioni strettamente personali. Opinioni che, sono convinta, potranno certamente differire da quelle dei lettori. Anche l’utilizzo di termini arcaici o desueti può piacere o meno. Una cosa in effetti che non sono riuscita a capire, è il ripetuto utilizzo del verbo “violare” in relazione agli atti sessuali consumati dai vari personaggi. Preciso che si tratta di atti consenzienti, con soddisfazione da entrambe le parti e, a volte, inseriti nel contesto di una storia d’amore. Pensando mi sfuggisse qualcosa, sono andata a controllare sul dizionario. In effetti, ricordavo bene. Il verbo “violare” ha sempre e comunque una connotazione negativa. Naturalmente, potrebbe essere una scelta consapevole dell’autrice, ma considerato che viene usato anche in alcune scene d’amore, il dubbio rimane.

Concludendo, Catene di ametista è un romanzo molto particolare e intrigante. Non vi troverete molta azione, né scene di sesso particolarmente hot. In compenso, abbonda di idee innovative, personaggi indimenticabili e nobili sentimenti, oltre ad avvalersi di un’ottima trama.

4 commenti su “RECENSIONE IN ANTEPRIMA: “CATENE DI AMETISTA” di Enedhil

  1. Grazie per questa recensione! Sono contenta che la trama del mio romanzo e i personaggi ti abbiano colpito in questo modo ^_^
    Ho trovato molto bello il modo in cui ne hai parlato e gli accenni riguardo al destino.
    Ci tenevo a risponderti ad un paio di aspetti che hai citato e che ti hanno lasciato dei dubbi.
    Per quanto riguarda il possibile sviluppo dei dettagli sulle Dame e i Confini, posso dire che ci avevo pensato a mia volta, ma poi ho preferito ampliare gli aspetti che riguardavano direttamente i protagonisti in questo preciso momento delle loro esistenze e, appunto, sulle loro storie d’amore. Questi altri aspetti che hai citato le ritenevo divagazioni che avrebbero allontanato un po’ troppo dalla storia principale e dallo sviluppo di quei personaggi, quindi ho voluto dare l’idea del loro mondo e di cosa esistesse, senza soffermarmi troppo su questi particolari esterni.
    È comunque materiale che ho tenuto in considerazione per un possibile/probabile seguito, in quanto, pur essendo un romanzo autoconclusivo, lascia ovviamente una porta aperta sul futuro di tutti.
    Mi fa piacere che tu abbia sottolineato questa cosa perché significa che ti ha intrigato la storia e c’è interesse a saperne di più ^.^
    Mentre per il termine “violare”, forse mi trovo un po’ in difficoltà a risponderti perché non so bene come spiegarlo. È un termine che uso spesso quando scrivo scene d’amore, al posto di altri più diretti come “entrare” o “penetrare”, ad esempio, perché lo preferisco e lo trovo più interessante nella descrizione, nonostante il suo significato da dizionario sia negativo. Credo che nel contesto della scena di sesso consenziente, dove spesso c’è anche sentimento, il suo significato possa essere inteso come “varcare lentamente delle soglie che potrebbero restare chiuse” e quindi dare all’azione in sé qualcosa di più languido/poetico/passionale, non so bene come definirlo. Un “avere accesso a qualcosa di importante e prezioso che non appartiene al personaggio che compie l’azione ma che poi diventa anche suo durante l’atto d’amore”.
    Quindi, ecco, è semplicemente una scelta personale non legata alla definizione precisa del verbo ma a un’idea mia di ciò che può evocare in quel preciso contesto. Comprendo benissimo che può, però, averti lasciato qualche dubbio visto che la mia interpretazione personale può funzionare e arrivare o meno.
    Grazie ancora e a presto ^_^

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  2. mokina
    23 novembre 2015

    Sono molto contenta che la recensione ti sia piaciuta e ti ringrazio per aver voluto condividere con noi le tue idee e i tuoi progetti futuri.
    Per quanto riguarda le Dame e un loro eventuale approfondimento, intuisco dalle parole che scrivi, di aver compreso le tue motivazioni, e cioè un soffermarsi maggiormente sulle emozioni e sui sentimenti dei personaggi. Cosa che, a mio avviso, ti è riuscita molto bene. Inoltre, non l’ho scritto sulla recensione, ma anche io avevo pensato che potesse essere materiale per un eventuale seguito 😉
    Per quanto riguardo l’utilizzo che fai del verbo “violare” capisco che è una tua precisa scelta linguistica e di stile e quindi, pur continuando a non piacermi particolarmente, ne prendo atto e naturalmente lo accetto. Sono fermamente convinta che ogni autore debba seguire il proprio stile ed esercitare la propria libertà di espressione.
    Ti ringrazio ancora e aspetto con ansia i tuoi prossimi lavori.

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Questa voce è stata pubblicata il 16 novembre 2015 da in Fantasy, Romance con tag , , .

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