LINK PER L’ACQUISTO:Le colpe dei padri
TRAMA: New York, Manhattan, sobborgo di Hell’s Kitchen. Danny Leone è un ragazzo tranquillo, con pochi amici e una vita semplice. Ha vissuto i suoi ventisei anni in sordina, lottando però con tenacia contro i pregiudizi di chi, fin dalla sua nascita, lo chiama mezzosangue. Sì, perché lui non è irlandese al cento per cento: suo padre era italiano, e questo nella comunità non è visto di buon occhio.
Il suo stato di “paria” perdura fino a quando Keeran Shea – irlandese puro – non comincia a dimostrare un interesse particolare nei suoi confronti.
All’improvviso tutto cambia: tutti sembrano volerlo proteggere da qualcosa, o da qualcuno, e ciò lo insospettisce non poco.
Da qui comincia la travagliata avventura di Danny e dei suoi amici – vecchi e nuovi – alla ricerca della verità: risolveranno enigmi, scoveranno cose dimenticate, attraverseranno oceani e… troveranno l’amore.
Fin dai primi capitoli, il libro mi ha fatto ricordare le atmosfere del celebre film “Gangs of New York”, ovviamente posticipando il tutto di almeno cent’anni. Ritroviamo bande rivali, personaggi dall’aria mafiosa e parecchio pericolosa, gente abituata a ragionare coi coltelli in mano, tradizioni e codici d’onore alquanto discutibili e un viscerale attaccamento alle origini, alla famiglia, all’onore del cognome che si porta. Quello che non mi sarei mai aspettata è che, a un certo punto, la trama diventasse una specie di “Beautiful” marinato nel trifoglio, ma non posso dire il perché o vi rovinerei la sorpresa.
Danny Leone, il nostro protagonista, è nato e cresciuto nel quartiere irlandese di Hell’s Kitchen a New York, ma è sempre stato malvisto e ostracizzato dalla sua comunità, perché il suo defunto padre era di origine italiana e i matrimoni misti erano considerati un tabù. Anche sua madre Callista, pur essendo irlandese, ha sempre pagato lo scotto di questa unione, criticata fino al giorno della sua morte. Keeran Shea, invece, è un irlandese purosangue. Vive anch’egli a Hell’s Kitchen, è il giovane capo di una banda e gestisce un locale, che è anche un punto di ritrovo per il gruppo. Lui e Danny si conoscono da sempre e, nel corso degli anni, Keeran non ha mai perso l’abitudine di pungolarlo con nomignoli sgradevoli, chiamandolo per esempio ‘Mezzosangue’, per rimarcare il suo disprezzo. Di recente, però, Keeran ha scelto di infastidire Danny anche con provocazioni di natura sessuale, al quale il giovane cerca di sottrarsi come può.
La sera della Festa di San Patrizio, a cui nessun buon irlandese deve mancare, cambia per sempre le loro vite e da quel momento la storia prende una piega inaspettata. Danny si ritrova nell’occhio del ciclone, fra rapimenti, scambi di ostaggi, persone senza scrupoli e troppi segreti da scoprire. Una persona molta pericolosa fa ritorno dal passato e sembra volere qualcosa da Danny, peccato che lui non abbia la più pallida idea di cosa sia né di dove si trovi. Niente è come sembra, gli amici diventano nemici, mentre i nemici si trasformano in preziosi alleati. Per trovare la verità e risolvere l’intricato giallo, Danny dovrà fare un passo indietro nel tempo, nella generazione precedente e aprire un Vaso di Pandora con dentro molte colpe, quelle di suo padre e di molti altri padri.
L’idea di base è interessante e originale, la trama è molto articolata e, per certi versi, imprevedibile. Sicuramente i colpi di scena non mancano anche se, secondo il mio punto di vista, l’andamento del romanzo non è omogeneo e certe parti sono più lente e altre quasi troppo veloci. Devo dire che ho gradito particolarmente la sezione finale, dove si dà più spazio alla parte avventurosa per la risoluzione dell’enigma. La trama alterna la ricerca della verità allo sviluppo della relazione di Danny e Keeran e, contemporaneamente, ai vari intrecci amorosi dei personaggi secondari che li aiutano nel disbrogliare la matassa.
Il libro usa un linguaggio esplicito, a volte scurrile, tipico della malavita. L’autrice ha reso bene la spietatezza di quel mondo, in cui l’onore e la vita hanno un prezzo che sa di violenza. Le scene erotiche sono esplicite, quasi tutte abbastanza rudi, anche se sono alternate a momenti di dolcezza. Sono davvero numerose, perché i tanti maschioni del libro sembrano insaziabili.
In conclusione, non è un libro privo di pecche e probabilmente non è adatto a tutti i palati… ma se amate gli intrighi e le avventure, se vi piacciono le scene spinte e un po’ rudi, se vi intrigano i ‘cattivi ragazzi’, dovreste dare una possibilità a questo libro che vi saprà stupire.
Ammetto che un paio di scene hot mi sono sembrate un tantino ‘forti’, non completamente consensuali e la cosa mi ha un po’ disturbato. Le ho trovate anche un po’ troppo abbondanti come numero, a volte così ripetitive da rallentare lo scorrere della trama, ma questo ovviamente è un punto di vista strettamente personale. Un’altra complicazione che ho riscontrato è la presenza di molti nomi e molti personaggi intrecciati insieme in vari modi. Ho faticato a seguirli tutti e ricordarne le varie dinamiche.
Come avevamo suggerito per il precedente libro di questa autrice, anche per “Le colpe dei Padri” sarebbe stato consigliabile effettuare preventivamente una revisione completa della storia per togliere dal testo i refusi ortografici, quelli di punteggiatura e le imprecisioni nell’impaginazione, che sciupano la qualità del prodotto.