Tre libri sopra il cielo

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RECENSIONE: “I SEGRETI DI NEVERWOOD: DEVON” di Libby Drew

DEVON
TITOLO: I segreti di Neverwood: Devon
TITOLO ORIGINALE: The secrets of Neverwood: The Lost Year
AUTORE: Libby Drew
CASA EDITRICE ITALIANA: Harlequin Mondadori
GENERE: Romance
SERIE: I segreti di Neverwood #3
E-BOOK:
PREZZO: € 3,99 su Amazon e negli Store Mondadori
PAGINE: 179
USCITA: 30 Dicembre 2015
LIVELLO DI SENSUALITA’: Medio

TRAMA: I SEGRETI DI NEVERWOOD – Vol. 3. Tre fratelli adottivi ritornano a Neverwood, la dimora della loro giovinezza. Non hanno nulla in comune, tranne la promessa fatta a Audrey, la donna che tutti e tre hanno chiamato mamma. La sofferenza è un’emozione che Devon conosce bene, e non solo perché alle spalle ha un’infanzia difficile: di professione fa il fotoreporter, e quel lavoro lo costringe a confrontarsi ogni giorno con le difficoltà e l’angoscia di chi è senza speranza. Quelle sensazioni si acuiscono quando conosce Nicholas Hardy, un uomo che è sicuro di aver riconosciuto, in una delle sue foto pubblicate su una rivista, il figlio scomparso. Aiutare Nicholas a rintracciare il bambino offre a Devon la possibilità di salvare almeno una vita, tra tutte quelle perdute, ma lo mette anche di fronte alla passione più profonda, e lui teme di non potersi più permettere di provare certi sentimenti. Ma forse, per il vero amore, è ancora giusto combattere con tutte le proprie forze…

 

Mrs DarcyDevon è un uomo molto interessante che sin dal primo libro di questa trilogia ha incantato tutti: è bello, misterioso e affascinante come solo un fotoreporter silenzioso e avventuroso sa essere. Le scarse notizie che ci sono state date finora su di lui, nonché la sua importanza nel cuore della madre adottiva prima e, successivamente, in quello dei suoi fratelli, lo hanno reso un personaggio molto intrigante.

In questo romanzo finalmente lo conosciamo meglio e appuriamo subito che non è solo un buon fotografo, ma anche un uomo di buon cuore, che ama aiutare gli altri in ogni modo possibile, soprattutto i bambini e i ragazzi in difficoltà, essendo stato lui stesso uno di loro. Per questo motivo, anche se con riluttanza, ha accettato di rifondare Neverwood, come desiderato da quella meravigliosa madre adottiva che era Audrey, che l’aveva salvato da una triste infanzia. Nicholas, l’altro protagonista, è un padre infelice. Il figlio adolescente è scomparso ormai da un anno ma lui non riesce a rassegnarsi ad averlo perso e lo cerca senza sosta, abbandonando tutto e tutti. L’estenuante ricerca lo porta proprio da Devon, che ha fotografato ragazzini di strada nei suoi servizi e che lui ritiene essere la sua ultima speranza.

Devon rimane molto colpito da quest’uomo disperato, forse per il confronto con il suo di padre e con altri padri simili che ha incontrato nella sua vita. Accetta così di aiutarlo nonostante i pareri contrari dei fratelli e dei loro compagni, timorosi che Nicholas non sia quello che appare e che alla fine lo farà soffrire. Devon infatti prova molta attrazione per Nicholas, ma non vuole esporsi, forse per non essere rifiutato e per non urtare l’animo già provato dell’altro, stremato da mesi di angoscia, privazioni e solitudine.

L’avventurosa ricerca li porta a inoltrarsi nel triste e squallido mondo dei senzatetto, ancora più tragico quando si tratta di bambini e ragazzini inermi e in balia di pericoli di ogni genere. I molti giorni passati insieme nella ricerca portano i due uomini a conoscersi, a rispettarsi e poi a provare attrazione l’uno per l’altro. Attrazione che, nel caso di Devon, è qualcosa di forte e profondo. Nella vecchia casa intanto i lavori continuano, ma presenze inquietanti, fisiche e non, la infestano e i tre fratelli devono risolvere qualche mistero per comprendere i motivi che spingono il loro nemico Angus a non rassegnarsi alla perdita di quella particolare abitazione.

Aspettavo da tempo il terzo e ultimo libro di questa bella serie, soprattutto perché il personaggio di Devon era quello più stuzzicante e misterioso. Adesso, dopo averlo letto e nonostante il libro mi sia nel suo complesso piaciuto, devo dire che ne sono rimasta leggermente delusa, forse proprio per la grande aspettativa che mi ero fatta. Il romanzo comunque è buono, ben scritto e tutti i protagonisti mi sono piaciuti, ma alcuni particolari mi hanno reso la lettura meno soddisfacente dei due romanzi precedenti e precisamente l’eccesso di eventi paranormali e lo scarso sviluppo del personaggio di Robbie, un ragazzino fuggito di casa. Nei precedenti libri infatti, il fantasma o la presenza di Audrey era una costante forte e credibile, un soffio d’amore e di protezione che ho apprezzato molto, mentre nel finale di quest’ultimo romanzo questo tocco di paranormale mi è sembrato eccessivo. Robbie è un bel personaggio con una storia interessante e coinvolgente, ma che secondo me non è stata sviluppata adeguatamente nella seconda parte della storia.

Nonostante questo, come dicevo prima, questo libro mi è piaciuto perché la storia d’amore è comunque romantica, con i giusti momenti passionali. I tre fratelli e i loro compagni sono personaggi ben strutturati e credibili ed è sempre piacevole vedere il proseguo delle loro unioni. La casa stessa è una presenza affascinante e misteriosa, quasi un quarto protagonista. Ho apprezzato molto Robbie e il suo amico Wes  e avrei voluto leggere più pagine su di loro, mi sarebbe piaciuto conoscere il loro destino come anche quello degli altri ragazzini del paese, come ad esempio Glenna, che mi aveva tanto incuriosita nei precedenti libri.

 

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Questa voce è stata pubblicata il 8 gennaio 2016 da in Recensione, Romance con tag , , .

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