Tre libri sopra il cielo

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PAROLE NEL WEB: “DIARIO DI UN ADULTERO” di M.B. Sullivan

Buongiorno amici e amiche, continuiamo per la nostra rubrica “Parole nel web“, la pubblicazione de DIARIO DI UN ADULTERO – Ode a Shakespeare.

Buona lettura.

 

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Intermezzo

– Romeo, figlio di Macbeth –

Spegniti dunque, ormai, corta candela! 
La vita è’ solo un’ombra che cammina: 
un povero istrione, 
che si dimena, e va pavoneggiandosi 
sulla scena del mondo, un’ora sola: 
e poi, non si ode più. 
Favola raccontata da un’idiota, 
tutta piena di strepito e furore, 
che non vuol dir niente.

(Macbeth, “Macbeth”, Atto III, Scena V)

 

04/03

Ricorderò per sempre questa data, mio caro amico. Questa è la data della mia liberazione dal tiranno, dalla prigionia inflittami dal despota. E qualcuno osava chiamarlo padre, sì, quella cagna che dicono mi abbia messo al mondo.

Ma oggi, oggi sono felice, caro diario. Oggi, io, Oscar – solo Oscar, perché tutti i miei legami sono stati abbandonati, io non ho una famiglia – sono partito con una compagnia teatrale diretta a Londra.

Ho quindici anni, caro diario, ma vedrai, m’impegnerò e diventerò un uomo famoso. Forse non ricco e potente , non vorrei fare la fine di Macbeth, per capirsi.

Lo ammetto, è vero. Con questa fuga – l’ultima, spero, di moltissimi tentativi – ho perso tutto ciò che avevo. Il mio cognome, la mia casa e tutti i miei soldi. Ma sono felice.

E avanti vedo solo l’alba della mia splendida nuova vita.

Tuo felicissimo Oscar.

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La prima pagina di quel diario colmo di innocenza e desiderio di ricominciare appare aperta nell’ombra.

Il foglio già ingiallito dal tempo e le parole però ancora così chiare. Pare quasi di udirle squillanti nella stanza con le finestre chiuse, gli scuri scardinati e la cenere ancora nell’aria.

Il calore, sì, il calore di quelle parole ancora lo può sentire l’uomo che cammina lento sulle travi cadute dal tetto. O forse è solo il calore del fuoco divampato solo pochi giorni prima.

Tutto è in disordine in quel luogo così acre. Tutto è bruciato o annerito o spezzato.

Com’è strano che quelle pagine ancora siano leggibili. Come ha fatto quel diario a non essere toccato dalle fiamme alte metri?
Che sia stata un’opera quasi divina?

L’ombra dell’uomo passa in rassegna le tende scure su cui si vedono chiari i segni del fuoco. No, quel diario non era lì quando il fuoco è divampato.

Non può credere a nulla che non sia scientifico e la sua presenza illesa, eppure così indifesa, non ha niente di divino.

Quando il fuoco è divampato, i fogli di carta racchiusi da un astuccio di pelle non erano in quella stanza. Questa è la spiegazione.

L’unica plausibile almeno.

L’uomo passa le dita lentamente tra quelle parole, sorridendo. Sente la carta crepitare, mentre gira i fogli, leggendo avido le memorie del giovane Oscar.

Chi era Oscar?

Esiste davvero un essere così puro e innocente, così fragile e indifeso al mondo? Esiste ancora qualcuno con dei sogni così dolci e infantili?

Una persona di quelle che, quando le incontri, ti si scalda il cuore e l’anima e non puoi fare altro che sorridere con dolcezza.

Si volta verso il letto, fissandolo con incertezza.

Possibile?

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08/04

Caro diario,

ormai mi trovo qui da due anni. Qui con la mia nuova famiglia.

I miei compagni mi hanno ribattezzato Romeo. Dicono che sono innocente e puro come lui. Non amo la figura di Romeo però. Si strugge d’amore per Giulietta e, alla fine, muore per amore.

Io non morirò per amore.

No, sai? Io morirò di vecchiaia , circondato da affetti e amore. Da mia moglie, i figli, i nipoti, in una casa modesta e felice.

Ma tant’è. Se a loro piace, che mi chiamino Romeo.

Lo porteremo in scena, amico mio. Io sarò lui e Dafne sarà Giulietta.

Lei è molto bella ed io sono contentissimo.

Inoltre, come sai, questa sarà la mia prima vera apparizione da protagonista! Sono veramente felice.

Dopo due anni, il primo passato nella manovalanza e il secondo in piccole parti, finalmente posso debuttare davvero.

Tuo Oscar Romeo.

˷

 

No, non può essere la stessa persona. Non aveva niente di Romeo. O quella stanza non sarebbe bruciata in quel modo, il fuoco non l’avrebbe toccato.

Il fuoco brucia solo la carne dei peccatori e risparmia gli innocenti.

Ma in quella dimora sono bruciati tutti. Erano tutti peccatori. Erano attori e come tali creature corrotte che passano la vita a interpretare altro da sé, qualcosa di diverso dalla loro natura.

Vivono per il palcoscenico e nulla di loro è reale. Nessun sentimento, nessuna lacrima, nulla.

Sono creature che non credono in nulla se non nella falsità del teatro.

L’uomo afferra quelle pagine, chiudendo il diario tra le dita rovinate dagli anni ed esce da quella casa colma di peccato.

Chiunque fosse Oscar, come il diario, non si trovava lì quando le fiamme sono divampate. Sicuramente si era salvato.

L’uomo sorride, aprendo l’ombrello nero e incamminandosi sul fango della Londra fuori.

Le anime pie si salvano sempre.

 

 

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Un commento su “PAROLE NEL WEB: “DIARIO DI UN ADULTERO” di M.B. Sullivan

  1. M. B. Sullivan
    13 febbraio 2016

    L’ha ribloggato su Pensiero Satellite.

    "Mi piace"

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Questa voce è stata pubblicata il 13 febbraio 2016 da in Parole nel web, Racconti originali e talenti nascosti con tag , , .

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