TRAMA: Bianco ha un segreto. Lo ha confidato alla famiglia ma non è stato compreso. Quando incontra il Principe dei suoi sogni, però, capisce che non può più vivere nella menzogna. Per riuscire a realizzare il suo sogno, dovrà affrontare le sue paure più grandi.
I Queeracconti sono una serie di fiabe classiche rivisitate in chiave lgbtq. Biancaneve e i sette angeli insegna a combattere per il lieto fine, qualunque forma esso abbia.
Per bambini e adulti.
Sono un po’ grandicella per le favole, però dentro ognuno c’è sempre un Peter Pan che non vuole crescere mai, giusto?
Ebbene consiglio la lettura di questa favola proprio a quella parte di voi che si sente così, anche se una volta arrivata alla fine della storia ho iniziato a pormi alcune domande. Partiamo però dal principio.
Biancaneve e i sette angeli narra la storia di Bianco, principe delle Terre dell’Ovest, figlio della regina Skylar e del Re Bo. Bianco però è nato in un corpo che non gli appartiene, che non ha mai sentito suo e vorrebbe poter vivere la sua vita come Bianca.
Non è così semplice però, perché nel frattempo suo padre, il buono e generoso RE Bo, muore e sua madre, ossessionata dalla sua bellezza e dal suo aspetto fisico, non riesce ad accettare che suo figlio, una volta diventato donna, possa essere più bello di lei. Riuscirà Bianco a vivere la vita che desidera? Skylar riuscirà ad accettarlo? E come potranno i sette angeli aiutare Bianco a raggiungere il suo sogno?
Questa favola di Biancaneve tratta un tema sempre più attuale e lo fa con una grazia e una semplicità invidiabili. Ne sono rimasta piacevolmente colpita e ho subito pensato che potrebbe essere un buon punto di partenza per spiegare la transessualità nelle scuole. Per far capire che i transessuali non sono dei mostri da demonizzare e da isolare, ma sono delle persone, dei bambini, dei ragazzi e degli adulti come noi, che però sono nati in un corpo che non rispecchia realmente che sentono di essere.
Pensare di poter portare questa storia nelle scuole italiane senza correre il rischio di essere lapidati è pura utopia, ma io confido sempre che le cose prima o poi possano cambiare.
Un plauso all’autore per l’abilità con la quale è riuscito a trattare un tema così delicato in un modo così speciale. Consigliato a tutti, soprattutto a chi di voi a casa ha dei figli, ai quali ha intenzione di spiegare che nella vita bisogna accettare tutti anche chi, apparentemente, sembra diverso da noi.