Tre libri sopra il cielo

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RECENSIONE IN ANTEPRIMA: “GIORNI NEL BLU” – Serie Storie di Mangrove #1 – di Mary Calmes – 11 Aprile 2017

TITOLO: Giorni nel blu
TITOLO ORIGINALE: Blue Days
AUTORE: Mary Calmes
CASA EDITRICE: Dreamspinner Press
TRADUZIONE: Marila Napoli
COVER ARTIST: Reese Dante
GENERE: Contemporaneo
SERIE: Storie di Mangrove #1
E-BOOK:
PAGINE: 92
PREZZO: $ 3,99 su Dreamspinner 
USCITA: 11 Aprile 2017
LIVELLO DI SENSUALITA’: Medio Alto

TRAMA: Innamorarsi di un collega non è quasi mai una buona idea, specialmente per un uomo a cui è appena stata data l’ultima possibilità per salvare la propria carriera. Ma fin dal primo momento in cui Dwyer Knolls vede Takeo Hiroyuki, bellissimo ma socialmente inetto, sembra destinato a prendere solo delle pessime decisioni.

La vita di Takeo è scandita da continui fallimenti nel tentativo di rendere orgoglioso il padre, un uomo giapponese fissato con le tradizioni. Sfortunatamente, avere successo negli affari per Takeo è difficile quanto cambiare il proprio orientamento sessuale. In effetti, l’unica cosa in cui sembra eccellere è notare Dwyer Knolls.

Quando i due partono per Mangrove, in Florida, per un viaggio di lavoro, la loro amicizia incerta diventa più solida e si trasforma in qualcosa di più profondo. La loro improvvisa sintonia sarà abbastanza forte da permettere loro di costruire un futuro insieme, oppure si tratta solo di un abbaglio ispirato dalla brezza dell’oceano?

Kawaii!! Sì, ‘delizioso’ è l’aggettivo perfetto per descrivere questa storia, perché è un racconto molto, molto carino. Ancora una volta, la signora Calmes ha saputo dimostrarmi che, quando c’è il talento, si può imbastire un’ottima novella anche con poche pagine, perché questa ne ha meno di cento, eppure è riuscita ugualmente ad appassionarmi con i suoi personaggi.

Dwyer Knolls è abile nel campo delle acquisizioni, ha fiuto per gli affari e idee interessanti, ma le sue ultime iniziative, divergenti con gli standard della sua azienda, lo hanno portato a un passo dal licenziamento. Per questo motivo, quando i vertici della società vengono stravolti e gli viene miracolosamente offerta una nuova possibilità, Dwyer cerca di dare il massimo, collaborando con tutti e ottenendo riconoscimenti che precedentemente gli erano stati negati.

Il suo nuovo collega, Mak, diventa ben presto un caro amico, ma tutta la sua attenzione è catturata da Takeo Hiroyuki: la prima volta che lo vede, Dwyer rimane proprio folgorato dall’uomo, senza sapere che in realtà è il figlio del Grande Capo. Takeo ha un fisico bellissimo, ma è odiato e segretamente deriso da tutti per il suo comportamento. ‘Principe di Ghiaccio’ è il soprannome che gli è stato affibbiato per schernirlo.

Dwyer è l’unico che riesce a vedere oltre la sua inettitudine sociale. Dove gli altri vedono alterigia e inutile pignoleria, lui intravede un’educazione rigida che lo ha reso sensibile, timido e insicuro, incapace di cogliere i sottintesi necessari alle relazioni umane. Takeo afferra solo i significati letterali degli eventi e delle intenzioni, con fissità mentali molto ligie alle regole, senza adeguarle alla realtà con una certa flessibilità. Eppure Takeo non è affatto stupido, è un uomo molto intelligente e, una volta messo a proprio agio, ha delle piacevoli doti nascoste.

Mi è piaciuto tantissimo come Mary sia riuscita a spiegare il disagio di Takeo, visto con gli occhi di Dwyer, con degli esempi pratici. Non si è limitata a dire: “È socialmente disadattato, solo l’altro protagonista riesce a capirlo, perché è speciale”, come talvolta accade in altre storie dove si tocca quest’argomento.

I due uomini lavorano assieme per tre anni e la loro amicizia si consolida col tempo, mentre Dwyer impara a conoscere sempre più le mille sfumature di Takeo. Quindi, tutto sommato, mancava solo la scintilla perché il loro fuoco esplodesse.

E sarà un viaggio di lavoro a Mangrove, lontano da casa, a sdoganare definitivamente i loro sentimenti, regalandoci dei momenti molto dolci e sensuali, perché una trasferta che sembrava destinata al fallimento potrebbe racchiudere la chiave per la felicità. Per i più curiosi, posso dire che il titolo della storia è ampiamente spiegato nella trama, quindi non anticiperò nulla, per non rovinarvi la lettura. C’è anche un piccolo cammeo indiretto dentro la storia. Leggendo il libro, potreste trovate un nome che vi solletica la memoria. In quel caso, avete indovinato, è proprio lui!

L’unica cosa che avrei voluto, per essere pienamente soddisfatta, sarebbe stata qualche pagina in più nel finale… ma questo è il primo volume della serie ambientata a Mangrove, quindi nutro la speranza di ritrovare ancora, in futuro, qualche accenno su questi protagonisti.

Come ho detto all’inizio, benché sia breve, è una storia davvero bella e la resa italiana è piacevole, con un editing praticamente perfetto. Lettura consigliata? Assolutamente sì.

3 commenti su “RECENSIONE IN ANTEPRIMA: “GIORNI NEL BLU” – Serie Storie di Mangrove #1 – di Mary Calmes – 11 Aprile 2017

  1. Stefania
    11 aprile 2017

    scusami, hai inserito la sinossi del libro “amore in opposizione”… comunque bella recensione.

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