TRAMA: Danny Avers fa l’insegnante in una piccola città del Colorado. In un’epoca che precede l’avvento della banda larga, dei social media, degli smartphone e dello streaming compulsivo, Danny prova semplicemente a far dimenticare a tutti gli anni della sua folle adolescenza e a tirare avanti nell’unico modo che conosce: un giorno alla volta. L’ultima persona che si aspetta di vedere tornare in città è Harlan Quinn, il suo vecchio migliore amico ed ex cattivo ragazzo. E quando scopre che Quinn è il nuovo sceriffo e il suo nuovo vicino di casa, la sorpresa è ancora maggiore.
Quinn sa che c’è molto di più nella sua vecchia città di quello che appare. C’è molto di più anche in Danny, oltre a vecchi ricordi e a una vita tranquilla. Ma come in passato, provocare il caos è la specialità di Quinn, ed è quello che si propone di fare, in tutti i modi, spingendo Danny ad ammettere che c’è ben altro nella vita e che anche lì potrebbe esserci qualcosa di nuovo per loro. Sempre che la mentalità della vecchia città non uccida entrambi.
Questo è il primo libro che leggo di B.A. Tortuga e non ho un metro di paragone con altre sue opere, ma amo le storie che parlano di seconde possibilità e riscatto, quindi l’ho scelta volentieri.
Devo dire che è stata un po’ una sfida, perché l’autrice ha usato uno stile particolare, con frasi brevi e pensieri/dialoghi che si rincorrono e si mescolano su più livelli. Di solito, si sceglie di raccontare maggiormente il punto di vista di uno dei due protagonisti, ma qui la narrazione rimbalza la palla fra Quinn e Danny di continuo. Da un lato, questa tecnica rende l’introspezione equilibrata e conosciamo in tempo reale i pensieri di entrambi; d’altro canto, però, genera un po’ di confusione. Ma questo è dovuto proprio all’impostazione dell’autrice e non alla resa italiana, che è curata e piacevole.
Dan e Quinn, i nostri protagonisti, hanno un passato comune di ‘cattivi ragazzi’ in un piccolo paesino di provincia. Sono amici e amanti, fino a quando Quinn lascia improvvisamente da quel paese claustrofobico e Danny, poco dopo, vive un grave incidente che gli cambierà per sempre la vita.
Vent’anni dopo, Quinn ritorna alle origini, ufficialmente come nuovo sceriffo, ufficiosamente… beh, vi lascio il piacere di scoprirlo da soli. Danny, invece, non se n’è mai andato, scegliendo in qualche modo di espiare le proprie colpe restando, ed è diventato un insegnante della scuola locale, sopportando il continuo biasimo della gente, che non lo ha mai perdonato per le sue bravate giovanili e non perde occasione per rinverdire l’odio nei suoi confronti.
Quando i due uomini si rivedono, non contano gli anni passati né la lontananza, la scintilla si riaccende con una spontaneità quasi disarmante e decidono di recuperare il tempo perduto, perché sanno di essere perfetti l’uno per l’altro, anche se il piccolo paese, che mai dimentica, è ovviamente anche omofobo e le loro carriere potrebbero risentirne gravemente.
Come ho detto all’inizio, questa è soprattutto una storia che parla di seconde possibilità, di ricerca della felicità, del coraggio di compiere scelte difficili, così come la voglia di riscatto e di redenzione. Mi è piaciuto che i due protagonisti, anche se per motivi diversi, anziché perseverare nell’autodistruzione siano riusciti a diventare due uomini positivi, esemplari, e che abbiano cercato di essere un monito vivente per altri giovani.
Dentro la trama, si affrontano temi delicati come la disabilità fisica, l’omofobia, il disagio giovanile, l’uso di droghe e alcol, ma senza toni eccessivamente angosciosi e drammatici.
Nella storia sono presenti tante, tante, taaante scene di sesso esplicito, più o meno dettagliate, con contorno di romanticismo. Onestamente? Avrei sfoltito per dare spazio ad altro. Infatti, la parte poliziesca del racconto è un po’ sacrificata, avrei preferito che fosse affrontata con maggior chiarezza o che le fosse dedicato un po’ più spazio, assieme ad altri concetti che meritavano qualche chiarimento in più.
Accanto a Dan e Quinn, incontriamo alcuni personaggi secondari, che incarnano la mentalità del piccolo paesino rurale, e sono tutti un po’ pettegoli, con la memoria lunga e il giudizio pronto, sotto una patina di finto perbenismo. Eppure, ci sono anche personaggi positivi, che mi hanno stupita.
Una menzione a Sam, che ha poco spazio ma ha un ruolo importante nell’economia della storia. Ah, e anche a Rags, perché penso che adorerete anche voi quel cane strambo.
La storia è carina e si lascia leggere per qualche ora di piacevole intrattenimento, soprattutto se cercate più sensualità che azione.