TRAMA: Cento passi sono una distanza, un percorso e un precipizio, ma sono anche il cortile che il giovane Massimo Santamaria, ventenne siciliano detto l’Americano, deve attraversare per esplorare la sua sessualità, per trovare quel mondo migliore che non ha mai visto, né intorno né dentro di sé.
Massimo cerca la sua America nel modo sbagliato, nei peccati della carne e nei vicoli dei quartieri popolari che il caso, balordo regista, ha voluto fargli scoprire. Un viaggio sporco, osceno, deviato, obbligato, alla scoperta della sua sessualità; un percorso trasgressivo, agro e piccante, per un giovane che sta ancora cercando se stesso e un mondo che possa appartenergli; un viaggio che al posto di misurare chilometri diventa una distanza da percorrere in appena cento passi: ogni giorno, per anni.
Massimo scopre la sua omosessualità in maniera del tutto inattesa e straordinaria. Sebbene indotta, lo porta ad amare in modo sincero Corrado, chiamato a percorrere un impervio sentiero simile al suo. Quell’intesa sessuale, forte e prepotente, diventa ben presto sentimento che nutre il pallore di giorni noiosi e infiniti, capace di annebbiare i ricordi che lo hanno portato alla sua maturità sessuale.
Massimo torna da quel viaggio come uomo consapevole, rinnovato e finalmente maturo, pronto a cercare e lasciarsi trovare da un nuovo amore. C’è tutto questo nel corpo e nel cuore di quel ragazzo fragile che tutti chiamano l’Americano, perché c’è sempre un’America da poter scoprire, senza neppur dover viaggiare. Basta avere il coraggio di vivere.
Conosciamo Massimo, ormai quarantacinquenne, sereno e felice, con un buon lavoro e un compagno, il vero amore della sua vita; la serenità trovata sembra stupirlo e forse per questo il suo pensiero corre indietro nel tempo, complici appunti buttati giù cinque anni prima, in cui riassume la sua vita senza sconti o giustificazioni.
Il racconto spazia dagli anni dell’adolescenza, con i primi approcci impacciati al sesso con il suo miglior amico Michele, naturalmente subito ripudiati in un imbarazzato silenzio, per arrivare alle esperienze etero con la sensuale e compiacente Alessia.
Un punto importante e molto toccante del racconto è il suo breve incontro con Fabio-Fabiola, un ragazzo trasgender, in anni in cui la parola non aveva significato e i soggetti erano apostrofati in molti modi, certo non gentili e “politicamente corretti”. Il loro breve incontro è romantico e sensuale, commovente e gentile.
La vera rivelazione della sua sessualità arriva con Corrado, compagno di camera e dopo qualche tempo molto di più; con lui scopre il sesso e anche il primo amore, anche se indotto dalla situazione e dall’occasione, ma destinato a non durare quando Corrado passa oltre e se ne va.
La ritrovata solitudine e l’abbandono lo abbattono ma servono anche a cambiarlo e a fargli prendere coscienza di sé, del suo passato e degli sbagli commessi, riuscendo a fare pace con se stesso e forse perdonare, e farsi perdonare, un giorno dalla sua famiglia.
Buon spaccato di venticinque anni di vita, ma descritto a volte con troppa enfasi e troppe metafore, una lettura interessante e diversa dai romanzi m/m a cui sono abituata, un lungo racconto di una vita piena di sbagli, occasioni mancate e errori irreparabili, che hanno al protagonista molti danni.
Partenza un po’ incerta in un’ambientazione poco chiara e tenuta volutamente nel vago, dopo qualche capitolo il ritmo cambia e sia la storia che la scrittura migliorano decisamente. Il romanzo è scorrevole con parti veramente belle, ma devo dire che il finale mi ha un po’ delusa, perché ammetto di non aver capito se è un vero finale o se ci sarà un seguito.
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