Buongiorno amici e amiche di Tre Libri Sopra il Cielo, questa settimana parleremo di teatro per la rubrica “Arte e Musica”. La compagnia torinese “Tecnologia Filosofica”, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR), Amnesty International Italia e l’Associazione Genitori di Omosessuali (AGEDO) di Cagliari, hanno realizzato lo spettacolo di teatro-danza “Comuni marziani, ovvero dell’omosessualità e dell’affettività”.
Lo spettacolo si pone come “obiettivo quello di favorire una cultura della tolleranza e della accettazione delle diversità. In particolare il progetto intende mirare alla prevenzione di fenomeni di discriminazione che spesso accadono tra i giovani e vengono taciuti”.
“Comuni marziani”, già in tour da alcuni anni su tutto il territorio nazionale, è stato pensato dagli autori per portare la “normalità” omosessuale all’interno delle scuole con appositi incontri “educativi” rivolti ai giovani studenti. L’obiettivo di “Comuni marziani” è quello di spiegare ai ragazzi l’amore in tutte le sue forme e il messaggio evidente è che i giovani non devono sentirsi dei “marziani” a causa dei loro sentimenti.
Il tema dell’omosessualità è inteso come uno dei modi di vivere la sfera affettiva ma, purtroppo, spesso i ragazzi fin dall’adolescenza si ritrovano a vivere con enormi conflitti. Ciò che viene vissuto come inevitabilmente naturale e spontaneo diventa agli occhi degli altri una forma di devianza che viene condannata.
“Comuni marziani” affronta quella sottile linea d’ombra che non ha età e che costituisce il passaggio dell’individuo da una fase di non accettazione a una fase di riconoscimento di se stessi, di apertura al mondo, di confronto, di accettazione che i propri sentimenti hanno gli stessi sapori, le stesse dinamiche e gli stessi profumi di quelli vissuti dagli altri, con la differenza che sono indirizzati a un compagno dello stesso sesso.