TRAMA: Dopo la sparatoria nel liceo di Karnville, i quattro ragazzi miracolosamente sopravvissuti non sono affatto al sicuro. Nel momento in cui la notizia della tentata strage è balzata agli onori della cronaca, le due coppie sono diventate il simbolo dell’amore puro e sofferto che trionfa oltre la tragedia. Jenna Robinson, provocatrice TV e giornalista di quart’ordine, ha deciso di fare della storia un caso giornalistico senza precedenti.
Jenna è uno sciacallo: ha fiutato la menzogna dietro la versione artefatta raccontata dai ragazzi e vuole portare lo sporco in superficie, anzi, in diretta nazionale.
I quattro ragazzi hanno molto da nascondere: Josh ha iniziato una relazione di sesso clandestina con Elliot, mentre entrambi si fingono innamorati modello dei rispettivi fidanzati davanti alle telecamere. Caryl sente che la fama tanto agognata le sta sfuggendo di mano in favore della coppietta gay con al centro l’eroe sfortunato Garrett, che per lo più è sulla sedia a rotelle e alle prese con una difficile riabilitazione.
Presto i dissapori fra i ragazzi faranno tremare il castello di carte tenuto in piedi con ostinata convinzione, permettendo a Jenna di espugnare le loro difese e portare alla luce i più sordidi segreti del quartetto più ricercato d’America.
Seguito diretto di “Chased – Braccato”, “Chased – Accerchiato” riprende le fila e la struttura del primo romanzo ampliandone i confini ed entrando in profondità nelle relazioni, spesso disfunzionali, che una tragedia di tale portata, ha creato. Il libro segue al presente i momenti prima, durante e dopo l’intervista di Jenna Robinson, alternando in modo strategico i flashback che hanno portato le cose a precipitare fino al punto di non ritorno.
ATTENZIONE: SPOILER
Il primo libro, Chased-Braccato, si era concluso con una strage a opera di un pazzo a cui erano miracolosamente scampati quattro ragazzi: Garrett, Josh, Caryl ed Elliot.
Proprio come ci era stato dato modo di capire in precedenza, il concetto di vittima/carnefice è ancora una volta molto flessibile; Roderick, lo psicopatico che ha imbracciato due fucili e ha ucciso due persone prima di venire freddato a sua volta, ha agito spinto dalle azioni di altri, come Josh o Elliot, quest’ultimo in particolare che secondo il suo pensiero distorto e fuori di testa l’avrebbe provocato, innescando una serie di eventi culminati nella strage nella scuola. Ma appunto un concetto flessibile perché le “vittime” di questa situazione, i quattro ragazzi sopravvissuti, sono allo stesso tempo tutt’altro che innocenti, anche se per motivi diversi.
Questo secondo libro segue la loro vita dopo quell’evento brutale e drammatico, sono diventati degli eroi per essere riusciti a sconfiggere il mostro e ora devono barcamenarsi tra interviste alla TV, articoli o pseudo-articoli su giornali scandalistici e una verità che non è esattamente quella che è stata raccontata fino a quel momento.
La peculiarità di questo libro, proprio come era stata nel precedente, è la percezione che ci fa avere dei protagonisti. A una prima occhiata i quattro sopravvissuti sono stati definiti delle “povere vittime”, come eroi inconsapevoli, come quattro poveri e innocenti ragazzi che si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Quello che viene fuori invece a un’occhiata più attenta e approfondita è che tutti loro posseggono una verità diversa, una verità scomoda e non così innocente che li metterebbe sotto una luce ben diversa e forse annullerebbe quell’aura da vittima che ognuno di loro ha indossato, volente o no.
Elliot e Garrett, i due ragazzi gay sopravvissuti e diventati il simbolo della comunità LGBTQI, nascondono una verità molto diversa da quella dipinta dai giornali, quella dell’eroe che finisce su una sedia a rotelle per salvare il suo ragazzo e questo che gli prende la mano salendo sull’ambulanza, in una scena strappalacrime con cui i giornali vanno a nozze; verità che si interseca con forza con quella di Caryl, la fidanzatina d’America e del suo ragazzo Josh.
Una verità esplosiva che vede la luce nella maniera peggiore possibile spinta fuori da una giornalista che non conosce etica o morale e che non esita a usare espedienti anche illegali per mettere sotto torchio i quattro ragazzi e dalla stessa Caryl, affamata di celebrità ma ingenua come solo un’adolescente può essere, che capisce solo quando è troppo tardi che tutto ha un prezzo, anche la verità.
Un libro, o meglio un racconto, che oscilla costantemente tra bene e male, che corre veloce sul filo dell’ambiguità.
Senza giustificare in alcun modo la strage di Roderick, il suo comportamento e quello che ne è seguito, l’autore è stato bravo a presentarci un piccolo scorcio di un’umanità che non è buona ma nemmeno completamente cattiva, ma è imperfetta e indefinibile.
Se vi era piaciuto il libro precedente, non fatevelo sfuggire.