TRAMA: L’unica strada che porta alla felicità è la libertà: la libertà di vivere – e amare – seguendo il proprio cuore. Per conquistarla un ragazzo dovrà usare tutto il suo coraggio, ma non si troverà a combattere da solo.
Nella piccola città conservatrice di Sierra Pines, in California, il reverendo Gabriel è la legge. Suo figlio Willy segue i suoi precetti, finché a Sacramento non conosce un uomo. Quando lo incontra di nuovo nella sua città natale, comincia a frequentarlo proprio sotto il naso del padre.
Reggie è il nuovo sceriffo di Sierra Pines. La sua dedizione al lavoro gli impone di non ostentare la propria sessualità; quando rivede Willy, però, non può impedirsi di pensare che loro due siano fatti per stare insieme. Decide comunque di mantenere il segreto di Willy fino al momento in cui il ragazzo non sarà pronto a mostrare al mondo chi è veramente. Oltre all’ostilità della chiesa e degli abitanti della città, Reggie dovrà affrontare anche i pericoli legati al suo lavoro, che rischiano di porre fine alla sua storia d’amore con Willy ancor prima che questa riesca a spiccare il volo.
Dopo poche pagine ho subito capito che Reggie, il nuovo affascinante sceriffo, era in cerca di guai: giovane, straniero e gay in una piccola cittadina di frontiera, un detonatore pronto a far esplodere il quieto vivere dei cittadini, già incrinato da sospetti di attività illecite, forse colluse con il precedente sceriffo.
Reggie non è ancora dichiarato nella sua nuova città, preferendo prima farsi conoscere dai cittadini e rimettere in sesto la polizia locale, ma spera in futuro di poter fare coming out e trovare un compagno; per questo cerca compagnia in locali gay lontano da casa ed è qui che incontra il giovane e sprovveduto Willy, preso di mira da uomini senza scrupoli.
Con vivo stupore lo ritrova il giorno dopo nella sua città, scoprendo essere il figlio del temuto reverendo Gabriel, duro e inflessibile pastore della comunità che ignora del tutto il segreto del figlio; nonostante il timore di essere scoperto, Willy non riesce a rimanere lontano dal gentile sceriffo che a sua volta non riesce a togliersi dalla mente il ragazzo, nonostante gli evidenti ostacoli che si profilano all’orizzonte.
Mentre seguiamo il lavoro dello sceriffo tra ragazzate pericolose, problemi e sospetti tra i suoi stessi collaboratori, conosciamo meglio Willy e la sua famiglia, segnata prima da un grave lutto e successivamente dal clima triste e oppressivo creato dal padre.
Il ragazzo vorrebbe una vita indipendente e libera ma è anche molto affezionato alla sua famiglia, nonostante tutto:
“Per il momento sono bloccato qui. Devo trovarmi un lavoro e poi forse un posto in cui stare.” Sospirò. “Questa città…”
“È un buon posto,” fece l’uomo, lanciandogli un’occhiata. “No. È una prigione e mio padre è il guardiano.”
Anche per questo Reggie è titubante a iniziare una relazione con il ragazzo, non volendo complicare la vita né a lui né a se stesso, ma l’evidente attrazione sembra non dar loro scelta.
Buon romanzo, ben scritto e curato, con protagonisti interessanti e ben sviluppati, come anche i vari personaggi di contorno tra cui spiccano il “ragazzaccio” Jamie, di cui leggerei volentieri la storia (idem per l’agente Jack), il signor Webster, comprensivo capo di Willy, il poliziotto sul filo del rasoio Sam e l’irriverente e ambiguo Shawn, e anche l’intera famiglia di Willy: il reverendo Gabriel, uomo più complesso di quel che sembra, la remissiva e triste madre e i due giovani fratelli.
L’autore è bravo a creare una bella storia d’amore, intrecciandola a diversi temi importanti come l’elaborazione del lutto, la religione, il rapporto tra genitori e figli, il primo amore, rendendoli così parte della storia e facendo riflettere il lettore; riesce così a renderci coscienti che non esistono solo il bianco e il nero e che non dobbiamo mai giudicare gli altri senza conoscerli veramente, senza vedere cosa hanno nella mente e nel cuore.
Ho apprezzato sia la parte romantica che quella sensuale, entrambe ben dosate e funzionali senza eccedere in noiose descrizioni iper-particolareggiate o in eccessive parti sdolcinate, quindi per me consigliato.