TRAMA: Essere buttati fuori di casa non per una colpa ma per come si è. Essere derisi, ignorati, dimenticati, anche da chi dovrebbe solo amarti e proteggerti. Cristian ha dovuto abituarsi a una vita di solitudine e miseria, ma il destino gli farà incontrare qualcuno. Qualcuno rifiutato come lui, con due occhi curiosi e pronto a scodinzolare entusiasta anche solo per una carezza.
“La gente le butta, le cose inutili. A volte butta anche le persone”.
L’inverno si sta avvicinando e per il giovane Christian la sua già triste situazione è destinata a peggiorare, essendo stato cacciato di casa da mesi. Ormai non ha né lavoro, né soldi e, cacciato dalla omofoba matrigna e dal padre pavido ed egoista, ha lasciato anche un terribile fratello maggiore e un fratellino di 9 anni, Diego, che adora ma che purtroppo non può frequentare.
Adesso è un vagabondo che si guadagna pochi spiccioli suonando in strada, accompagnato solo dalla sua adorata chitarra, ultimo ricordo della madre morta, unica persona che lo ha amato incondizionatamente, e come casa ha un vecchio edificio cadente.
In questa desolazione un giorno compare un batuffolo di pelo, un piccolo amico di cui prendersi cura, anche se nella sua attuale situazione è quasi impossibile, soprattutto in caso di imprevisti, ma il Natale è alle porte e la solitudine è ancora più dolorosa e difficile da sopportare.
In un momento di bisogno, l’incontro con Gabriele sembra dare una svolta alla sua vita e l’intesa inaspettata sembra poter sfociare in un amore, ma Christian è giovane e disilluso e non sembra poter credere di nuovo alla buona sorte, mentre l’aiuto del giovane mina il suo orgoglio.
“L’orgoglio in amore è un limite.”
Mentre un sentimento sincero cresce tra loro, la famiglia di Christian rientra dolorosamente nella sua vita, ma tutto ha un prezzo e a volte può essere troppo alto.
Molto interessante e valida la parte “vagabonda” della narrazione con il protagonista che la narra in prima persona, rendendoci così partecipi del suo disagio, del suo dolore e successivamente della sua rinascita con l’amore e la speranza di una vita migliore, un po’ meno interessante la narrazione della sua crudele famiglia che ho trovato un po’ stereotipata; il secondo protagonista è il tenerissimo… Lucky, il cagnolino angelo-custode che dà una valida spinta alla fortuna del suo padrone, mentre Gabriele è l’uomo che tutti vorremmo incontrare.
Dolorosa e dolce novella natalizia, questo romanzo è una commovente storia d’amore anche tra umano e animale, il lato romantico è ben sviluppato mentre quello sensuale è marginale ma adeguato alla storia, per me quindi una lettura molto piacevole e adatta al periodo.