TRAMA: Blue odia il proprio nome di battesimo, intrattiene fin dall’adolescenza una relazione clandestina con Massimo, l’affascinante collega di suo padre, e ritiene Nico il suo unico rimpianto. Nico tende a mettersi nei guai, colleziona rapporti problematici e non si è mai veramente ripreso dalla rottura della sua storia con Blue. Sotto il cielo di una magica Torino, le strade di questi due ragazzi tornano a incrociarsi e sentimenti che si credevano perduti si riscoprono vivi, come braci ancora calde sotto le ceneri. Ma amare vuol dire avere il coraggio di guardare il passato affrontandone i demoni, essere onesti riguardo le proprie emozioni e questo, sia per Blue che per Nico, fa male. Saranno pronti, stavolta, a scegliere la felicità?
Dormono gli aironi è uno di quei libri che inizi a leggere e immediatamente ti trovi rapito tra le sue pagine, catturato da una storia semplice ma non banale, delicata ma allo stesso tempo potente nel suo significato.
Blue ha sempre odiato il suo vecchio nome e per questo appena quindicenne ha iniziato a farsi chiamare con il più esotico Blue. Ha sempre odiato il suo nome perché rappresentativo di una vita che non ha mai voluto in un certo modo, di un’appartenenza mai gradita, di una famiglia che gli è sempre andata stretta – proprio come il suo nome – che ha sempre cercato di controllarlo e manipolarlo non vedendolo mai per quello che era; un nome che è sempre stato il monito che gli ricordava che era il figlio di, a cui lui ha cercato invano di non dare peso.
Blue è figlio di un giudice, un uomo freddo e calcolatore, un genitore in questo caso solo perché biologico ma mai capace anche di semplici slanci emotivi. È un Blue nemmeno quindicenne che si rende conto della sua attrazione verso i ragazzi ma invece di uscire con dei coetanei si trova invischiato in una relazione con Massimo, collega del padre, un individuo egoista e possessivo, anche lui manipolatorio nel peggiore dei modi, con una moglie e dei figli all’oscuro ovviamente della sua doppia – e tripla, quadrupla etc – vita. Una relazione nata dalla ribellione di Blue verso il padre a cui però non riesce, o non vuole, porre fine e che diventa negli anni un ostacolo quasi insormontabile alle altre potenziali relazioni.
Una di queste è con Nico, suo coetaneo con cui è stato insieme per un breve periodo; una relazione finita in maniera tutt’altro che amichevole e per la quale entrambi si colpevolizzano. Un rapporto, quello tra Nico e Blue, che da inesistente inizia di nuovo a prendere vigore, a causa del trasloco di Nico dalla cugina di Blue, che lo ospita e lo accoglie, offrendogli una via di fuga da una situazione ambigua; situazioni in cui Nico sembra ritrovarsi sempre più spesso e senza nemmeno accorgersi.
Il rapporto tra Blue e Nico non è per niente semplice, complici tutte le recriminazioni, i rimpianti, i sensi di colpa che si portano dietro ma è altrettanto forte il loro voler andare avanti, perdonare e perdonarsi per ritrovare quello che avevano pensato di avere ma che avevano buttato via con troppa noncuranza.
Una scrittura delicata fa da sfondo a una storia di rimpianti e nuovi inizi, con due personaggi fragili ma determinati a voler voltare le spalle a tutto quello che fino a quel momento ha loro solo nociuto e a voler riprendere in mano un rapporto che credevano ormai morto ma che evidentemente ha ancora una scintilla di vita dentro di sé.
“[…] Forse è proprio questo il senso di quel loro incontro. Dell’altra sera e di adesso, […] della dolcezza strana di un dolore che non ha mai smesso di pulsare del tutto. Non scrivere un altro destino, o un altro finale. Ma un nuovo inizio.”
Un libro davvero delizioso, una bella lettura sulle seconde possibilità e i nuovi inizi.
Grazie mille per la bellissima recensione!
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