Buongiorno amici e amiche di Tre Libri Sopra il Cielo! Quest’oggi parleremo della sit-com Special, una commedia americana originale Netflix uscita il 12 aprile 2019 e basata sul libro di memorie “I’m Special: And Other Lies We Tell Ourselves di Ryan O’Connel, dove racconta la sua vita da omosessuale con paralisi cerebrale.
Ryan O’Connel è uno scrittore americano, attore, regista, comico, attivista LGBTQ e difensore della disabilità, e in Special è protagonista e produttore della serie.
Special è una serie “speciale” e racconta di un ragazzo “speciale”: Ryan, trentenne gay, disabile losangelino, cioè immerso in un contesto dove l’apparenza ha il suo peso, ma Ryan è anche caparbio e nel corso della serie si metterà alla prova cercando di incassare amore, soddisfazioni e persino il lavoro che desidera. Ad aiutarlo nel suo percorso troviamo una madre iperprotettiva ma affettuosa, e Kim, una blogger curvy con tanta autostima, e sarà proprio quest’ultima ad aiutare Ryan a mostrarsi al mondo per quel che veramente è, e raccontare a tutti della sua paralisi cerebrale.
Special è “speciale”, non solo per il tema della disabilità già sdoganato dalla tv grazie alla serie The Good Doctor, ma perché mette in scena la storia di Ryan O’Connel così come è stata raccontata da lui stesso nel libro I’m Special: And Other Lies We Tell Ourselves e perchè lo stesso O’Connel ha scelto di interpretare se stesso nella serie, stabilendo così un nuovo orizzonte nella narrazione della disabilità in tv.
Personalmente vi consiglio di guardare Special perché è veramente carina come serie e funziona molto, io l’ho iniziata per caso e nel giro di un paio d’ore l’ho terminata. Composta da episodi di quindici minuti scarsi, che ti mettono proprio la voglia di essere visti, Special è divertente senza essere volgarmente parodistica e tira fuori una tenerezza e una sincerità che vanno ben oltre la disabilità di Ryan, perché parla di problemi comuni a tutti che nel caso del protagonista sono semplicemente amplificati dalle sue difficoltà. Fin dai primi minuti ti ritrovi a provare dell’affetto per Ryan, si riconosce la sua intelligenza, la sua sensibilità, le sue difficoltà e ti ritrovi con la voglia di scoprire insieme a lui il mondo esterno alla sua cameretta.
Special funziona anche sotto l’aspetto del sesso gay, perché non è solo evocato ma è messo in scena nella sua normalità, e infatti una delle scene migliori, dal punto di vista produttivo, è quella in cui Ryan perde la verginità con un gigolò trovato su internet. In questa scena c’è tutto: corpi nudi, lubrificanti e posizioni, è una scena esplicita ma anche estremamente sincera nel raccontare l’incontro tra i due uomini.
In un’intervista a “Vulture”, Ryan ‘Connel ha rivelato la sua ambizione di mostrare in Special il sesso tra due uomini in modo accurato e di spingersi un pochino oltre nella seconda stagione:
“Sono così frustato dalla mancanza di rappresentazione del sesso gay in TV e al cinema, come nel film “Call Me by Your Name”. Quando l’ho visto ho pensato: “Mi stai prendendo in giro? Questo film ha più sesso etero e più sesso tra la frutta che sesso gay”. Idealmente voglio mostrare molto più sesso gay. Dovrà servire la storia, ma voglio normalizzare il sesso gay e voglio mostrarne i vari gusti in modo diverso da “Queer As Folk”. Noi omosessuali siamo stati ipersessualizzati, ed è scontato che facciamo sesso come conigli. Ma il sesso è anche una cosa molto intensa ed emotiva per noi”.
A oggi non ci sono notizie di una seconda stagione, ma credo e spero che ci sarà perché Special ha avuto un riscontro molto positivo da parte del pubblico, se non lo avete fatto vi consiglio di guardare la serie su Netflix. Buona visione!
FONTI: https://en.wikipedia.org/wiki/Special_(TV_series)
https://www.gqitalia.it/show/article/special-serie-tv-netflix-trama-cast-recensione
http://www.serialminds.com/2019/04/18/special-netflix-recensione-episodi/
https://en.wikipedia.org/wiki/Ryan_O’Connell