TRAMA: Layton vuole il successo, Adler desidera una famiglia. Come può l’amore rendere possibili entrambe le cose?
Layton Foxx lavora sodo per ciò che ha realizzato. L’appartamento, la carriera, la possibilità di farsi un nome e lasciare il segno… deve tutto ai sacrifici che ha fatto. Con una tragedia alle spalle, non desidera e non ha bisogno dell’amore. Poi conosce Adler Lockhart, estroversa e sexy ala degli Harrisburg Railers, e di colpo non può sfuggire all’amore nemmeno volendo.
A Adler Lockhart ogni cosa è sempre stata servita su un piatto d’argento. Macchine, ville, soldi, la retta nelle migliori università private della Ivy League. L’unica cosa che gli manca sono dei genitori che si prendano cura di lui, o l’amore di un brav’uomo. Poi Layton entra nella sua vita privilegiata e gli mostra come può essere il vero amore.
Secondo volume di una serie ambientata nel mondo dell’hockey, Prima stagione è riuscito a conquistarmi quanto il primo libro – cosa nient’affatto scontata – e a farmi venire voglia di leggere al più presto il prossimo!
In questo capitolo della saga, che riparte a ridosso del precedente, ritroviamo Ten e Mads, felicemente insieme e pronti a fare coming out come coppia. Non sono loro i veri protagonisti, ma hanno parecchio spazio nella trama che ha dei punti corali.
I nuovi eroi sono Adler e Layton: abbiamo già conosciuto brevemente Ad, compagno di squadra di Tennant, mentre Layton è un nuovo acquisto. Il suo ruolo all’interno dello staff è proprio quello di gestire al meglio i tempi e i modi del coming out sportivo di Mads e Ten, oltre a sensibilizzare tutti verso un corretto e rispettoso atteggiamento nei confronti degli altri, non solo per combattere l’omofobia, ma più in generale le discriminazioni e gli atteggiamenti di violenza e intolleranza.
Layton è un guru tecnologico, che deve dispensare consigli e gestire i social media per risolvere qualsiasi problema dei giocatori e, al contempo, promuovere e arricchire la squadra e bloccare o sminuire eventuali aspetti negativi.
Una delle sue prime ‘rogne’ è proprio Adler Lockhart: ricco sfondato di famiglia, è un giovane, brillante giocatore, troppo impulsivo e senza filtri. La lingua lunga di Adler è un’incognita perenne, dalle sciocchezze fuori luogo a un possibile disastro dietro l’angolo, cosa che preoccupa e irrita Layton non poco.
Eppure Adler è molto più di un mucchio di muscoli, soldi e un cervello piccolo: è un personaggio che mi ha conquistato per il suo cuore grande, per il bisogno viscerale di un po’ di amore, accettazione, fiducia. È proprio vero che i soldi non fanno la felicità, perché Adler ne ha a palate, ma quello che gli manca è l’affetto vero e un amore sincero. Per fortuna non è proprio da solo, ha una famiglia ‘surrogata’ che gli è vicino, ma Adler merita una felicità piena e la sua attrazione segreta per Layton è tutta una strada in salita.
Anche il personaggio di Layton mi è piaciuto parecchio; è il più tormentato fra i due per dei motivi che si intuiscono e poi vengono spiegati a tempo debito.
La trama è un insieme di momenti fra i protagonisti, in cui hanno modo di interagire e costruire un rapporto, e momenti corali con la squadra (molto più LGBTQ di quanto si possa immaginare), mentre fa da ponte con il libro precedente e, sul finale, ci prepara già alla prossima coppia protagonista.
Anche se vengono toccati temi delicati e a volte dolorosi, l’impressione generale che mi ha lasciato è un mix di dolcezza e amore, di sostegno, amicizia e fratellanza. È una di quelle storie che consiglierei per coccolarsi, perché Adler fa sollevare anche l’umore più grigio e vale la pena conoscerlo. In attesa del prossimo, che spero giunta presto, vi consiglio di recuperare il precedente e poi di gustarvi anche questo!