TRAMA: “La Bestia cambiava le sue vittime dall’interno, le mutava grazie all’orrore che incuteva loro, le faceva a pezzi e le riplasmava secondo il proprio gusto. Tutti sapevano che chiunque entrasse nella Casa della Bestia ormai era perduto.”
A ventisette anni Alex, lontano dal posto isolato e per niente accogliente in cui è cresciuto, ricorda di quando poco più di sette anni prima si offrì come vittima sacrificale per la misteriosa Bestia che aiutava la sua città a prosperare. La Bestia era una creatura strana di cui nessuno aveva mai visto l’aspetto. Lei era obbligata a supportare la città per via di un patto stretto fra essa e i cittadini tramite una Strega, in cambio ogni sei anni riceveva un anno di vita di un giovane. Alex fu costretto a convivere per dodici mesi in una casa misteriosa con la Bestia, vivendo una sorta di fiaba contemporanea che lo ha portato a essere ciò che è ora.
Avevo già avuto modo di conoscere l’autrice attraverso i suoi libri e con questa sua ultima uscita è riuscita a confermare e a mettere nero su bianco la sua fervida immaginazione e la sua fantasia, la sua creatività trasformata in parole.
È difficile parlare di questo libro senza dire troppo ed è altrettanto difficile inserirlo in un’unica categoria perché le tante sfaccettature lo rendono un libro che appartiene a generi diversi che però si amalgamano bene con un risultato affascinante.
La storia inizia con un prologo molto fiabesco, con il racconto di una maledizione che coinvolge una strega e la Bestia, una maledizione che coinvolge la piccola cittadina di New Blue, una maledizione che gli abitanti hanno accettato di assecondare per ottenere prosperità e tranquillità.
La storia poi prosegue attraverso il personaggio di Alex, orfano dei genitori che a vent’anni si sacrifica per la comunità andando a vivere con la Bestia, per tenere fede alla promessa della strega che ha lanciato la maledizione.
Alex non sentiva niente e provare a sentire qualcosa era inutile. Forse, proprio come gli alberi abbattuti per diventare quel bigliettino bruciato, lui era nato solo per bruciarsi entrando nella Casa della Bestia.
La storia a questo punto si alterna tra il presente e sette anni e mezzo prima in cui Alex vive il presente e al contempo racconta il suo anno con la Bestia, un anno che cambierà per sempre la sua vita.
Tutto il libro rappresenta un’unica grande metafora, un racconto fiabesco che richiama effettivamente alcune favole molto famose ma lo fa attraverso un significato profondo, spesso drammatico, grave, adatto a una comprensione più adulta e consapevole.
Alex è il protagonista indiscusso, l’intera storia scorre sul suo personaggio che cresce, si trasforma, prende coscienza di sé, si accorge di vivere e non solo di esistere, prende possesso della propria rabbia e la trasforma in qualcosa che può manipolare, non è più uno spettatore passivo della propria vita ma ne diventa protagonista.
Tutto questo grazie alla Bestia, un personaggio misterioso, enigmatico, a tratti imperscrutabile e incorporeo e che invece a volte assume le sembianze di un giullare, stuzzicando Alex e provocandolo per farlo finalmente reagire.
L’autrice ha intessuto una storia molto intensa, anche drammatica e venata di tristezza, inserendo temi importanti quali la depressione, il suicidio, il bullismo, e caratterizzando il personaggio di Alex di un profondo turbamento, che viene “da dentro”, che lo divora e che assume a sua volta le sembianze di una entità che è sì incorporea ma che è pericolosa come se fosse materiale.
Altro particolare affascinante è l’uso del colore che è stato fatto all’interno della storia, come simbolo di qualcosa che sembra vivo, che aiuta Alex a buttare fuori tutta la sua rabbia e tristezza, il suo dolore che ormai fa parte della sua vita, come se riversando i colori sulla tela stesse riversando fuori tutto se stesso.
Ovviamente non posso parlare più approfonditamente della Bestia perché la particolarità di questo libro è proprio scoprire il suo personaggio, chi sia in realtà, e cosa celi la sua presenza, sempre di grande impatto.
Ricordati sempre che nonostante tutto respiri ancora. E ricordati sempre anche di ogni singola volta in cui ti sei ricordato che nonostante tutto respiravi ancora: celebra le tue vittorie, anche quelle contro te stesso. Al mondo esiste solo una persona a cui appartieni e a cui dovrai sempre tutto e quella persona sei tu.
Una bellissima storia che consiglio.
Il blog non si esprime sulla pulizia e la correttezza del testo in quanto il file arrivatoci in lettura NON era quello definitivo.