TRAMA: Essere amati da un drago significa essere trattati come un tesoro inestimabile.
Cento anni fa, l’Alfa Montgomery, spinto dalla disperazione, ha scelto di correre un rischio: ha preso in prestito dei soldi dall’antico drago Warwick Ehecatl, lasciando come garanzia le terre del branco. Ora è arrivato il momento di pagare il debito, e i draghi non dimenticano… né perdonano. Warwick esige come risarcimento il figlio di Montgomery, Avery, e tre delle sue attività commerciali. Avery è un Omega e sa di essere praticamente inutile al branco, quindi potrebbe anche accettare, ma ha dei ripensamenti: il suo futuro compagno è terrificante, e sarebbe libero di fare di lui ciò che vuole.
Warwick è consapevole della reputazione della sua razza, ed è persino disposto ad ammettere che in parte sia meritata, ma preferirebbe tagliarsi la coda piuttosto che smorzare la luce negli occhi innocenti del compagno. Non sarà semplice, ma c’è qualcosa tra loro che ribolle sotto la superficie e che vale la pena di proteggere.
Nel panorama italiano è ancora abbastanza raro trovare storie M/M con coppie mutaforma di razze diverse, figuriamoci poi se uno dei due protagonisti è un drago! Ma io adoro questo genere di libri e mi ci sono tuffata. Sapete qual è il mio parere? È una storia de-li-zio-sa!
Pur non avendo una trama particolarmente complessa o imprevedibile, risulta godibile per le caratterizzazioni dei personaggi e per la dolcezza che sa trasmettere. È come una specie di favola moderna, anche se in realtà si può considerare anche antica, vista l’età media dei vari soggetti.
Warwick è un drago millenario e multimiliardario, perché come ogni drago che si rispetti ama arricchire costantemente il suo ‘tesoro’. Ci appare come un uomo dal fisico piacevole ma non troppo imponente, con un corpo da ‘nuotatore’ se vogliamo, ma il suo carisma lo precede di molto, così come l’aura di pericolo mortale che fa accapponare la pelle e venire la voglia di scappare lontano a chiunque lo incontri e sia sano di mente. Essendo in cima alla catena alimentare dei mutaforma, è temuto e invidiato da tutti.
Avery è il discendente più giovane di un capobranco di lupi mannari. È anche l’unico figlio maschio, il tanto atteso erede che suo padre avrebbe voluto come suo successore alla guida del branco. Peccato che Avery sia nato omega e pertanto inadatto, per sua natura, al comando.
Al compimento del suo centesimo compleanno, Avery sta per diventare finalmente un adulto e sa che dovrà unirsi al rampollo di qualche prestigiosa famiglia perché i matrimoni combinati nel branco sono tutt’altro che rari. Quello che Avery non sa è che suo padre ha contratto un debito enorme, giusto cent’anni prima, per salvare dalla povertà sia la sua famiglia che l’intero branco e ora è giunto il momento di saldare quel debito, perché il drago Warwick rivuole i suoi soldi e li pretende subito, tanto da irrompere nel bel mezzo dei festeggiamenti e restare folgorato dal giovane lupo: tanto il suo drago interiore quanto la sua parte umana sono concordi nel sentire all’istante un legame unico col cucciolo di lupo, niente di mai sentito prima in millenni di vita ed esperienza.
Anche Avery resta colpito dal drago e, malgrado non sia felice di essere ‘venduto’ per risarcire il debito di famiglia, è felice che il suo futuro compagno sia anche la sua anima gemella.
La storia è interessante in quanto mescola tradizioni e abitudini di entrambe le specie che, di fatto, sanno poco l’una dell’altra e il drago e il lupo mannaro devono fare i conti con molti pregiudizi e false dicerie. Devo ammettere che la prima parte è un po’ ripetitiva per il lettore, perché vengono ridetti dei concetti prima al lupo e poi al drago, ma poi la cosa delle spiegazioni si snellisce e la caratterizzazione pepata dei personaggi merita di essere letta.
Mi ha divertito l’accostamento di modi galanti e arcaici con altri spicci e moderni, la serietà di certi momenti e l’ironia frizzante di altri, mescolati a frangenti divertenti, che però non racconterò per non rovinarvi il piacere della lettura.
Questa non è una novella di Natale, ma è ricca di amore, devozione e divertimento, senza l’ombra di ansie e angosce, pertanto ve la consiglio come se leggeste una fiaba della buona notte.