TRAMA: Il principe Hiram di Pradeira è ritenuto inadatto a ricoprire il ruolo di re dopo la morte di suo padre. Essendo però un discendente diretto degli dei, saranno i suoi consanguinei a regnare. Per scongiurare la guerra civile, Hiram accetta di avere un figlio da ognuno dei principi appartenenti alle altre nobili casate del regno, in modo che il primogenito erediti il trono da chiunque lo abbia concepito.
Questa non è una storia d’amore.
Warning:
•Più uomini che fanno sesso con il suddetto principe (come parte di un accordo politico da lui negoziato).
•Femminilizzazione, gravidanza maschile.
•Visite mediche imbarazzanti.
•Sesso in pubblico.
•Umiliazione e disforia di genere.
Mi è capitato di scrivere molte recensioni nel corso dell’ultimo anno, alcune di queste sono state difficili da gestire ma in un modo o nell’altro però sono sempre riuscita a tirare fuori quello che pensavo e a esprimere i miei sentimenti, eppure questa volta… è diverso.
Ho sempre saputo che non sarebbe stata una lettura facile, sapevo di ritrovarmi tra le mani un racconto oscuro, privo di amore e qualsiasi tipo di sentimento positivo eppure anche così, anche preparandomi in anticipo, non sono riuscita a mantenere il controllo che desideravo.
Hiram è il principe di Pradeira e alla morte del padre si è ritrovato completamente solo, senza il supporto delle casate del regno e impossibilitato a compiere i suoi doveri di sovrano. Il giovane si è ritrovato di fronte a un bivio: scendere a compromessi con quei nobili che gli hanno voltato le spalle o accettare che il suo regno venga sconvolto da una tremenda guerra civile, destinata a spazzare via tutto e tutti. Il principe non ha alcun dubbio al riguardo, non permetterà mai che il popolo paghi per la sua debolezza, decide di condannarsi per il bene dei suoi cittadini accettando di concepire un figlio con ognuno dei nobili delle casate reali, di permettere al primogenito di regnare e soprattutto di rinunciare completamente alla propria dignità. Una scelta fatale e crudele che noi lettori siamo costretti a subire, incapaci di reagire.
Hiram è impotente, imprigionato da un giuramento che ha dovuto compiere sotto costrizione, siamo costretti ad assistere alla sua umiliazione pubblica, a vedere il modo perverso con cui quegli uomini del quale a malapena sappiamo il nome usano il suo corpo senza pietà, senza provare alcun rimorso ma anzi quasi provando disgusto per quel sovrano ai loro occhi ormai inutile e debole.
Non c’è amore, non c’è giustizia, non c’è nulla… solo vuoto e dolore. Per tutta la lettura ho sentito solo sentimenti negativi, avrei voluto personalmente fare a pezzi ogni personaggio entrato in scena per salvare Hiram, l’unico innocente, l’unico spiraglio di luce in tutta quella melma di orrore e disgusto.
Hiram è un personaggio rappresentato benissimo e nonostante le appena cinquanta pagine del racconto arriviamo a empatizzare completamente con lui e a vivere i suoi sentimenti, arriviamo a stare male insieme a lui e a perdere piano piano qualsiasi speranza di un futuro migliore, qualsiasi speranza di poter provare gioia o amore.
Non so di preciso quale fosse l’intento dell’autrice, sono confusa e non comprendo fino in fondo le motivazioni che l’hanno spinta a scrivere questo racconto, ma posso dire che se il suo obbiettivo era quello di sconvolgere il lettore portandolo a provare emozioni così negative da sentirsi lo stomaco rivoltarsi, a vivere quella angoscia e orrore beh… c’è riuscita in pieno. Sono abituata a leggere libri dark e non mi spaventano il sangue, gli abusi e la violenza sessuale e psicologica, eppure non mi ero mai sentita così sconvolta.
Un libro devastante che da questo punto di vista funziona, ma a cui manca una struttura tale da spingere il lettore a continuare semplicemente a leggere una volta iniziato. Non c’è intrattenimento, non c’è erotismo, non c’è nulla, c’è sesso e basta, non c’è una trama forte che ti spinga a continuare a leggere fino alla fine se non per un desiderio malsano di scendere ancora di più negli abissi.
Un libro difficile se non impossibile da consigliare proprio per questo, non è un racconto che si può consigliare tranquillamente a una persona senza sapere che quella persona rimarrà turbata e starà male mentalmente e psicologicamente, è un viaggio oscuro e di un orrore così intenso che non provavo dai tempi di The Human Centipede. Un libro forte e impossibile da catalogare ed etichettare. Mi è piaciuto? Non mi è piaciuto? Sinceramente non lo so. Forse è proprio per questo che in un modo o nell’altro l’ho amato. L’ho amato per il suo modo folle e assurdo di essere sbagliatissimo e giustissimo allo stesso tempo.
NON CLASSIFICABILE