TRAMA: Quello che per un uomo è passione, per un altro è una bugia. Riuscirà l’amore ad aggiustare il più buio dei cuori?
Trent Hanson è un fenomeno del pattinaggio artistico adorato da milioni di fan in tutto il mondo. Ha dedicato tutta la vita allo sport che ama, anche quando lo sport – e la sua stessa famiglia – gli hanno voltato le spalle. Dal cortile della scuola alle Olimpiadi, fino al salotto dei suoi genitori, Trent ha combattuto contro i bulli e gli omofobi per essere un uomo gay dichiarato e orgoglioso di sé. Le continue lotte lo hanno lasciato stanco, solo e ombroso; deve però mettere da parte tutte le sue paure quando viene assunto per lavorare l’intera estate con la squadra di hockey degli Harrisburg Railers. Chi avrebbe mai immaginato che il destino avesse deciso di metterlo in coppia con Dieter Lehmann, dio del sesso sotto ogni aspetto e uomo che sembra avere tutto da dimostrare e a cui non importa chi ferirà pur di ottenere quello che vuole?
Dieter ha passato fin troppo tempo a languire nelle serie minori, e la dipendenza segreta dagli antidolorifici con obbligo di prescrizione significa che la sua carriera sta precipitando verso il baratro. La sua ex lo sta ricattando, ed è molto vicino a mollare tutto. Ma quando viene convocato come riserva per la corsa alla Stanley Cup, ha un assaggio di cosa significhi giocare nella NHL e capisce che un posto nei convocati dei Railers è quello che vuole più di qualsiasi altra cosa. Lo desidera più che ascoltare il suo cuore, e ancor più che prendersi cura di quel pattinatore esasperante che gli è entrato sottopelle. Quando, per ottenere ciò che vuole, supera il limite, capisce di aver smarrito la strada. Deve cambiare, ma sarà ancora in tempo per salvare la sua carriera e per imparare ad amare di nuovo?
Il terzo volume di questa serie ci porta nuovamente sul ghiaccio, ma quello di un nuovo palazzetto perché, a differenza dei precedenti, abbiamo a che fare con un pattinatore professionista come new entry.
Trenton, il nostro protagonista, è una giovane medaglia olimpica, orgogliosamente e sfacciatamente gay, sempre pronto a combattere i bulli e le ingiustizie a suon di brillantini, abiti sgargianti, frasi velenose e atteggiamento da diva. In realtà è un ragazzo che ha un cuore grande e parecchio senso di responsabilità, che cerca di aiutare i meno fortunati di lui e che si è costruito una solida corazza per reazione a un’adolescenza passata fra insulti, bulli e cattiverie.
Trent, come si evince dall’inizio, è costretto a partecipare a uno show televisivo, una sorta di reality, assieme a dei giocatori di hockey – tipi grossi, idioti e muscolosi, probabilmente omofobi – per far “vedere al mondo che gli atleti gay sono premurosi, competitivi, persone normali”, come gli spiega la sua agente, mentre lui non vorrebbe averci niente a che fare, ma le sue finanze sul lastrico non gli consentono di rifiutare quest’ingaggio provvidenziale.
Lavorare con i Railers – affinando le loro tecniche di velocità, frenata, slancio – si rivela molto più bello e gratificante di quanto Trent credeva inizialmente, anche se l’invadenza delle telecamere lo urta parecchio. Il problema più grosso sono gli occhi ammaliatori e il fisico da urlo di uno dei giocatori, che rappresentano un guaio assicurato.
Dieter sta navigando in un mare di segreti e di problemi, come abbiamo avuto modo di intuire nel breve assaggio dello scorso volume. La sua vita sta scorrendo sul bordo di un precipizio e l’ingaggio temporaneo per la squadra dei Railers, un sogno che si avvera, potrebbe infrangersi presto a causa dei suoi guai: ne ha fin troppi e non sa come gestirli, quindi innamorarsi di botto di un pattinatore tutto truccato e appariscente, con manie da primadonna, non rientra nei suoi piani, ma la vita ha in serbo belle sorprese… se Dieter sarà pronto a dei sacrifici per ottenerle.
Questo volume mi è piaciuto parecchio, perché parla di due mondi con profonde differenze che non solo possono coesistere, ma che riescono addirittura a incastrarsi alla perfezione come due pezzi di puzzle: il mondo del pattinaggio e dell’hockey su ghiaccio, all’apparenza inconciliabili, e Dieter con Trent, che si portano appresso altrettante profonde differenze e ferite e problemi che complicano la loro storia.
Il libro tocca temi importanti e seri, ma dona soprattutto dei messaggi positivi, offre modelli da imitare e un ambiente comprensivo e propositivo.
Un applauso particolare va alle famiglie dei protagonisti – nonna Lola vi conquisterà! –, e a tutto il team dei Railers, per la fratellanza e l’amicizia espresse, per l’accoglienza sincera che è una ventata di positività nel mondo spesso ancora omofobo dello sport.
Non mi resta che consigliarvelo, mentre resto in attesa del prossimo volume di cui si intuisce già il protagonista.