Tre libri sopra il cielo

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RECENSIONE: “COME UN DELFINO” di Gianluca Pirozzi – 25 Novembre 2019

TITOLO: Come un delfino
AUTORE:  Gianluca Pirozzi
CASA EDITRICE: L’Erudita
GENERE:  Narrativa Lgbt
E-BOOK: No – Solo cartaceo
USCITA: 25 Novembre 2019
LIVELLO DI SENSUALITA’: Basso
LINK PER L’ACQUISTO: Come un delfino

TRAMA: Come un delfino scandaglia nel profondo la vita intima di Vanni e dei suoi affetti.

Vanni fugge dalle proprie origini, dalle complicate dinamiche familiari e dalle perdite strazianti che segnano la propria infanzia nella Napoli degli anni Settanta. Riesce così faticosamente a costruirsi una nuova dimensione esistenziale. A Roma, la ricerca della propria identità e dell’amore lo legano a Tiago, col quale matura il sogno di costituire una famiglia. Col tempo questo desiderio prende forma grazie all’amicizia con Amandine. Tuttavia, una nuova scossa minerà l’assetto della vita di Vanni, mettendolo di fronte a una scelta cruciale per il proprio futuro.

Attraverso le pagine, anche quelle più difficili, dell’esistenza di Vanni e dei suoi cari, emerge il suo inesauribile amore per la vita. La felicità diviene così un traguardo, raggiungibile solo accettando il proprio dolore.

 

Come un delfino è un libro abbastanza complesso che ripercorre la vita di Giovanni – detto Vanni. Vanni è un ragazzo nato negli anni ’60 in una famiglia che oggi definiremmo disfunzionale. Un padre artista violento e aggressivo con la famiglia, con un carattere chiuso e difficile, incline a scoppi d’ira o al contrario a lunghi periodi d’isolamento. Una madre traduttrice, remissiva e sottomessa, che segue il marito in ogni decisione e lo giustifica per ogni cosa, senza una reale volontà propria. Vanni cresce in quella famiglia che lo segnerà per la vita, facendolo dubitare di se stesso, che non gli darà mai gli strumenti per sviluppare una propria personalità specifica ma piuttosto con in mente sempre il paragone verso quel padre rimasto sempre in disparte, quando non violento sempre comunque freddo e distaccato.

L’unica gioia nella vita di Vanni è il fratello, Tommaso – detto Maso – l’unica sua luce a cui è legatissimo, che rimarrà la sua persona anche quando nascerà la sorella Martina.

Il libro ripercorre la vita di Vanni che ben presto si stacca dalla famiglia per andare ad abitare da un’amica della madre e da lì la sua vita prende una direzione ben lontana dai genitori, e lui ha l’opportunità di seguire i propri desideri, le proprie aspirazioni e dopo dieci anni lo ritroviamo alle prese con varie relazioni più o meno serie; il distacco gli ha permesso di conoscere varie persone che lo hanno influenzato in varie maniere ma quello che più desidera sembra essere sempre uno scalino più su. Vari tradimenti, delusioni costellano la sua vita fino a quando non conosce Tiago con cui crede di aver trovato finalmente un porto sicuro.

Come un delfino vuole, come si evince dalla sinossi, scandagliare la vita di Vanni e in effetti ci riesce molto bene, molto dettagliatamente. Personalmente però ho trovato questo libro povero di emozioni, asettico nel narrare i vari episodi di vita di Vanni, senza una reale tensione emotiva ma che anzi sembra mettere del distacco nella narrazione. I vari personaggi che si avvicendano risultano un po’ piatti, anche lo stesso protagonista, che sembra quasi distante nel narrare la propria storia e con poco approfondimento per quanto riguarda gli altri.

Anche la forma non mi ha molto colpito in cui ho notato in alcuni casi una errata concordanza dei tempi, un pasticciare nei discorsi diretti con virgolette alte e/o caporali e sempre nei discorsi diretti a volte una mancanza di punteggiatura. Non un errore, ma una scelta che non ho molto apprezzato, è stato anche inserire intere frasi in francese senza nessuna traduzione, che ha rallentato la lettura.

Complessivamente un libro che racconta molto ma che mostra poco, che, per quanto mi riguarda, non è riuscito a trasmettermi molte emozioni, sia positive che negative.

Come al solito però vi invito a leggerlo per farvi una vostra opinione.

 

 

 

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Questa voce è stata pubblicata il 14 febbraio 2020 da in narrativa, Recensione con tag , , , .

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