TRAMA: La cosa interessante dell’Agenzia, nonostante non esista e nessuno sappia cosa sia, è che ha le stesse dinamiche di un qualsiasi ufficio del mondo. Tutto nasce, cresce e muore nell’Agenzia, dalla carriera alle amicizie. E anche le relazioni.
Marco Vianello è il Capo della Sicurezza della serenissima Agenzia Venezia ed è alle prese con il suo particolare rituale di corteggiamento per il Capo Chimico Sebastiano Zanet, fatto di caramelle al miele.
Tra le calli di Venezia, passeggiate sul ponte killer Calatrava, strani alberghi diurni spuntati dal niente e vecchie conoscenze in visita nuziale, la relazione tra Marco e Seba sembra procedere verso il meglio.
Quello che non si aspettano, è che la loro realtà venga ribaltata all’improvviso da un’invasione nemica e distrutta per sempre.
O forse no.
Ding. Ding. Ding. Diiiiing. Diiiiing. Diiiiing. Ding. Ding. Ding.
Credo che sembrerò forse un po’ ripetitiva ma una volta finito di leggere L’agenzia – Milano mi ero detta: ma guarda tu che figata questo libro! E quando ho finito di leggere L’Agenzia – Venezia potete forse immaginare cosa mi sia detta? Esatto! Ma che figata pure questo! Non sono solita fare complimenti sperticati, mi rendo conto di essere a volte troppo esigente, ma vorrei fare un’eccezione perché queste due autrici sono riuscite nell’impresa titanica di farmi piacere e apprezzare un’ambientazione nostrana, ovviamente con le dovute eccezioni date dal genere, ma ho apprezzato moltissimo ancora una volta l’originalità dell’ambientazione, del quadro generale, del contorno o come volete chiamarlo in cui la storia è collocata.
Ovviamente essendo strettamente collegato al volume precedente, vi consiglio di leggerli in ordine, perché in questo secondo libro ritornano – sorpresa graditissima – i protagonisti dell’Agenzia di Milano e altrimenti vi rovinereste la sorpresa con degli spoiler grandi come i polpi giganti che gli agenti si trovano a combattere.
Curiosi?
Proprio come a Milano, anche a Venezia è presente un’agenzia anche se il suo funzionamento risulta un po’ diverso: se a Milano le soglie instabili si verificavano soprattutto in luoghi ben precisi ed erano soprattutto oggetti inanimati, a Venezia scopriamo che le soglie instabili sono proprio sotto la città, sono le fondamenta – traballanti – su cui Venezia posa e gli agenti sono chiamati a vigilare, a controllare che tutto sia stabile e che i tantissimi turisti che occasionalmente assistono a fenomeni inspiegabili tornino a casa senza memoria di quanto accaduto.
Marco è l’agente capo della sicurezza, un uomo all’apparenza burbero e aggressivo ma che in realtà è un orsacchiottone morbido, un uomo che sente la mancanza della sua famiglia e che dopo un matrimonio finito per colpa del suo lavoro, si trova nella situazione un po’ insicura nel sentirsi attratto da un collega.
Marco è bisessuale e non se ne è mai fatto un cruccio, ma il collega, Sebastiano, su cui ha posato gli occhi è un ragazzo che, pur essendo a capo del laboratorio chimico, e pur avendo passato la ventina, è ancora fin troppo innocente, ingenuo quasi, inconsapevole che il collega lo trovi irresistibile, proprio lui che non ha mai avuto tempo per nient’altro se non lo studio.
Vi posso assicurare che questi due personaggi sapranno stupirvi tantissimo, in particolare Sebastiano, un ragazzo che sembra timido ma che in realtà non aspettava altro una persona con cui potesse lasciarsi andare.
Molto bella la sorpresa di ritrovare Alessandro e Daniele, protagonisti appunto del volume di Milano – leggetelo! – che ritornano perché le vicende qua raccontate coinvolgono anche loro e scopriamo nuovi segreti sul ruolo delle agenzie, sulle creature che vengono fuori dalle soglie, sul motel che diventa il punto focale della storia e che non è più un semplice luogo di ritrovo dei personaggi ma il punto di partenza di quel multiverso che scopriamo essere molto più sfaccettato e complicato di quanto avessimo pensato fino a questo momento.
Devo dire che se le autrici continuassero questa serie coinvolgendo tutte le città italiane io ne sarei più che contenta perché hanno creato una storia veramente originale, intrigante, infilandoci anche ovviamente una bella parte di romance che però non è preponderante ma si inserisce bene, non offuscando il resto.
Non posso che consigliarvelo.
P.s: da gattara quale sono mi è scesa una lacrimuccia quando ho letto che il custode avesse accolto due nuovi gattini, Cigolo e Rouge…