TRAMA: È bastato un solo proiettile per distruggere i sogni del dottor Jordan Peterson. Quando il suo compagno muore, Jordan precipita in una spirale infinita di autodistruzione che quasi gli costa gli amici, la carriera e la vita. Quando si ritrova a lavorare a stretto contatto con il distaccato Lucas Conover, il passato misterioso e l’inaspettata gentilezza del consulente finanziario lo sconvolgono, suscitandogli sensazioni che credeva perdute per sempre.
Il tradimento subito dal fratello acquisito, che adorava, ha insegnato a Lucas a non fidarsi e a non credere più in nessuno. La vita solitaria che conduce non lo libera dagli incubi della sua giovinezza, invece rafforza la sua convinzione che non si innamorerà mai. Quando la morte di uno dei suoi clienti lo costringe a lavorare accanto al dottor Jordan Peterson, Lucas incontra una persona le cui sofferenze eclissano le sue. Anche se Jordan rifiuta i suoi tentativi di aiutarlo, qualcosa spinge Lucas a scoprire di più sul primo uomo che gli sia mai entrato nella pelle.
Mentre Luke abbassa la guardia e Jordan lascia andare il dolore, il desiderio prende il controllo. Ciascuno dei due deve scendere a patti con il proprio passato, se vogliono costruirsi un futuro insieme. E imparare a fidarsi l’uno dell’altro e dell’amore, dopo una tragedia e una vita di sofferenze, potrebbe essere l’unica cosa che alla fine li salverà.
La lettura del primo capitolo di questa serie mi aveva colpito nel profondo ed ero rimasta stupita dalla capacità dell’autrice di raccontare con delicatezza e semplicità una storia tutt’altro che scontata, piena di dolore, oscurità ma anche di tanto amore e speranza.
Avevo bisogno di scoprire un altro lato della storia, quello di Lucas, il fratello acquisito di Asher, e quello di Jordan, un personaggio fin troppo bistrattato nel romanzo precedente. Se il primo libro era riuscito a conquistarmi questo è stato mille volte meglio: più coinvolgente, più intenso, più vivo. Abbiamo qui un percorso molto diverso rispetto a quello di Drew e Asher ma non per questo meno doloroso.
Jordan è il migliore amico di Drew e per molto tempo è stato un uomo sicuro di sé a tal punto da risultare arrogante; nessuno sembrava in grado di tenere a bada quel suo carattere ribelle e quella sua la lingua lunga se non il dolce e carismatico poliziotto Keith… ma Keith ora è morto e Jordan è morto insieme a lui. Non può confidarsi con nessuno, quelli che per lui erano amici ora sono come estranei e i sentimenti che prova per Drew sono indefiniti, lo ama come un fratello ma allo stesso tempo lo odia perché sente che sarebbe dovuto essere lui al posto del compagno.
Emozioni che non gli danno tregua e che lo portano a consumarsi giorno dopo giorno con il dubbio aiuto chimico dei tranquillanti, almeno fino a quando non viene richiamato con prepotenza alla realtà. Il compagno prima di morire aveva fondato un’associazione che ora gli appartiene, un’associazione benefica e desiderosa di salvare i ragazzi di strada, una speranza che desidera con tutto il cuore portare avanti e che ora rischia di essergli strappata dalle mani dal crudele e insensibile Lucas Conover. Quel semplice messaggio glaciale, quella minaccia è tutto quello che gli serve per andare ad affrontare quell’uomo che sembra un pezzo di ghiaccio.
Lucas è il fratello di Asher, un uomo chiuso in se stesso e perennemente inseguito dagli spettri del suo passato, di cui Ash come sappiamo fa e faceva parte. Keith era per lui un amico e ora che è morto sente di dover fare qualcosa di importante, di occuparsi come può di quella associazione per aiutare quegli innocenti dimenticati dalla società, com’era stato lui. Non conosce Jordan se non attraverso una foto e le parole del suo defunto fidanzato eppure sente un profondo disprezzo per lui, lo ritiene uno dei tanti ricchi che apre il portafoglio per fare beneficenza solo per scaricarsi la coscienza.
Il rapporto tra i due personaggi non è assolutamente semplice ed è proprio questo che mi ha colpito di più. Nel libro precedente Asher era stato senza dubbio un personaggio difficile da gestire ma Drew aveva dimostrato di essere maturo, intelligente, responsabile, una vera e propria ancora di salvezza per l’amato, qui invece è tutto molto più complicato. Jordan è un uomo a pezzi, vittima dei ricordi e di quella dipendenza che rischia di essere ogni giorno più fatale, ha bisogno di un aiuto, di un supporto, lo stesso supporto di cui ironicamente ha bisogno pure il suo compagno. Lucas infatti è allo stesso modo in frantumi, e non è come Drew, non è una figura stabile a cui aggrapparsi. Lucas si nasconde dietro un muro di diffidenza e freddezza ed è sempre pronto a scappare, la fuga è la sua risposta a qualsiasi evento fuori dal suo controllo. Questo suo carattere lo rende imprevedibile e rende ancora più straziante il confronto con il compagno. Lucas e Jordan si feriscono, si avvicinano e si allontanano, lottano uno contro l’altro, soffrono per quella vicinanza che li rende vivi ma che li fa anche stare male. Il loro percorso di crescita è doloroso e spietato, la loro storia d’amore è molto diversa rispetto a quella salvifica della coppia precedente, è una battaglia continua guidata dall’amore e dalla paura, dalla luce e dalle ombre. Una storia delicata, speciale nella sua imperfezione.
Come nello scorso romanzo non mancano temi forti che si sommano alla già complicata storia tra i due protagonisti, temi delicati e che possono turbare la sensibilità del lettore. Si affronta il dolore per la morte di una persona cara, la dipendenza dai farmaci, la depressione, la malasanità, l’abuso sui minori e l’indifferenza che troppo spesso guida le persone che dovrebbero vigilare su certi eventi così traumatici. Abbiamo anche modo di conoscere personaggi nuovi, bizzarri e intriganti, come la dolcissima Wanda, un po’ una mamma per Lucas, e il dottor Sebastian, soprannominato da tutti Tash, uno psichiatra deciso ad aiutare Jordan con la sua dipendenza.
La narrazione, alternando i due punti di vista dei protagonisti, ci permette di entrare nella testa di entrambi e comprendere meglio certi atteggiamenti e modi di fare. L’interazione tra i due personaggi è ben curata e il loro rapporto di coppia mi è risultato più verosimile e ben definito rispetto a quello di Ash e Drew; Lucas e Jordan nelle loro diversità e difficoltà riescono a incontrarsi, scontrarsi e ritrovarsi, riuscendo l’uno a combattere i demoni dell’altro e questo inciampando più e più volte nel cammino.
La storia è interessante e ben strutturata e rende impossibile al lettore annoiarsi o perdere l’attenzione, le scene erotiche presenti sono piccole opere d’arte e ci permettono di connetterci ancora di più con i protagonisti. Se il primo libro mi aveva ammaliato questo non mi ha lasciato scampo, diventando il mio preferito tra i due, un libro realistico ed emozionante che vi toglierà il respiro. Mi sento di consigliarvelo caldamente in caso abbiate amato il precedente, sono sicura che non ne rimarrete delusi e potrete come me appassionarvi alla storia dei fratelli e dei loro compagni. Non vedo l’ora di poter scoprire di più sulla prossima coppia e spero di poter finalmente assistere alla reunion strappalacrime che tutti noi meritiamo. Un libro indimenticabile e promosso a pieni voti!