TRAMA: Lo sceneggiatore Teddy Greist pensa di aver incontrato l’uomo perfetto. Ha l’insolito nome di Song Smith, ed è talmente meraviglioso che Teddy non avrebbe saputo descriverlo meglio nelle sue sceneggiature. Song è sexy, appassionato, pieno di ambizione, e (come Teddy scoprirà presto) appena un po’ matto.
Proprio quando Teddy comincia ad abituarsi all’idea di essersi innamorato e che la sua serie Oahu P.D. venga trasmessa in TV, di punto in bianco Song gli parla di una strana maledizione che colpisce la sua famiglia e poi lo scarica più in fretta di un sacco d’immondizia.
Song è pazzo di Teddy, che sta cambiando la sua vita in moltissimi modi. Ma Teddy lo amerà ancora quando scoprirà quanto è demoniaca la famiglia di Song? La loro relazione appena nata può sopravvivere alla contorta storia della scomparsa di suo padre? E cosa dirà Teddy quando scoprirà che ha molto a che fare con corde, ceralacca e altri oggetti fantasiosi?
Senza dimenticare un’ultima cosa: c’entra anche un drago.
Teddy è un giovane sceneggiatore alle prese con la sua prima serie tv importante ambientata alle Hawai, luogo dove si è trasferito da qualche tempo. Lì si è innamorato delle splendide isole, del suo nuovo cane Vic e da qualche settimana di Song, un affascinante ragazzo del luogo.
Song vive da generazioni con la sua famiglia in questo paradiso, adora le sue isole di cui conosce tutto, anche leggende e tradizioni insolite e segrete, e nonostante il suo “lavoro” sia duro e sfibrante, la fresca intesa con Teddy diventa sempre più forte, nonostante si conoscano da poco.
Tutto tra loro sembra semplice e destinato a una felice relazione ma un segreto di famiglia incombe su Song e rivelarlo a Teddy non è facile e l’alternativa, lasciarlo, forse impossibile.
Racconto breve tra favola e realtà, inframezzato da sesso improvviso e bollente e da continui conflitti professionali di vario genere; avrei desiderato un po’ più di romanticismo e qualche dettaglio aggiuntivo sulla loro vita, magari sul loro passato, invece l’autrice ha preferito dilungarsi sui problemi lavorativi dei due giovani. Giocoforza, vista la brevità del testo, poi non è rimasto molto posto per approfondire la parte romanzata.
Ammetto che i siparietti di Teddy con il suo capo Hugo, antipatico e opportunista, sono interessanti, anche perché illustrano i retroscena del mondo della tv e lo “splendido” mondo delle vendite telefoniche. Tutto questo avrebbe potuto essere intrigante e divertente, ma inserito in un romanzo più lungo dove avrebbe avuto più senso, magari come momento di pausa nella trama, tra un avvenimento e l’altro oppure per presentare altri personaggi importanti nell’intreccio.
Anche il personaggio del drago onestamente mi è sembrato un po’ buttato via, quasi quasi ha più pagine dedicate il cane Vic, che il drago; belli e simpatici tutti e due, per carità, ma mentre del cane sappiamo tutto, del povero drago il minimo indispensabile.
Lettura gradevole ma fin troppo leggera, adatta a una serata senza altre libri da cominciare.