TRAMA: Il sequel di Questa non è una storia d’amore.
Questa è la storia di Crash.
A quindici anni, Christopher si innamora di un ragazzo a cui salva la vita. Ma le cose non vanno a finire bene e quattro anni più tardi vorrebbe essersi comportato diversamente. La sua coscienza inizia a perseguitarlo e comprende che deve cercare di nuovo Summer.
A diciassette anni, Summer allontana il ragazzo che lo ha salvato. Quattro anni più tardi, è prigioniero in una relazione violenta e pericolosa. Quando vede di nuovo Christopher capisce che quello è un segno: non può continuare a vivere come sta facendo ma non riesce a vedere una via d’uscita.
Affinché entrambi possano avere un’occasione per essere felici, i due ragazzi devono ritrovarsi e cancellare i torti che hanno condiviso in passato.
Se avete avuto l’occasione di leggere Questa non è una storia d’amore, conoscerete allora anche il protagonista di questo sequel, Selvaggia estate, in cui finalmente abbiamo un scorcio un po’ più ampio della vita e dei pensieri di Crash, che appunto avevamo già conosciuto.
Crash, il cui vero nome è Christopher, è amico di Julian e Romeo, i due protagonisti del libro precedente e come loro non ha avuto una vita semplice. Julian e Romeo sono finalmente tranquilli, hanno la loro vita felice insieme e anche se ne hanno dovute passare tante per arrivare dove sono, li vediamo finalmente senza drammi o tragedie, nella loro casa che è diventata il loro rifugio.
Crash invece si strugge ancora per un ragazzo che ha frequentato per breve tempo prima che quel ragazzo, Summer, lo lasciasse per un’altra persona. Anni dopo, Christopher incontra di nuovo quel ragazzo dai capelli blu elettrici e si accorge però che la situazione è molto più complessa di quello che credeva… davvero Summer lo ha lasciato per un’altra persona? Oppure c’è molto di più dietro?
L’incontro, il secondo, tra i due, è elettrizzante, esattamente come la prima volta; Crash si ricorda di come Summer lo faceva sentire, di cose insieme sembrassero una cosa sola, di come aveva pensato che sarebbe stato per sempre. Anche il suo nomignolo viene da Summer, che gli aveva raccontato quanto il loro incontro gli avesse ricordato uno scontro. Ora però è Summer ad aver bisogno di lui, a dover raccogliere i cocci della propria esistenza e decidere se continuare a vivere una vita a metà o scegliere finalmente la propria felicità.
La storia di Crash e Summer è decisamente meno cupa e tragica di quella che era stata quella di Julian e Romeo. Nonostante nemmeno per loro due la vita abbia sorriso molto, decisamente c’è molta meno drammaticità anche nel raccontarla, più maturità forse anche nei sentimenti, e la sensazione di una nuvola grigia sopra le loro esistenze è molto meno percettibile.
Questo non vuol dire però che sia tutto rose e fiori perché non lo è; Crash e Summer si sono divisi una prima volta e anche nel momento in cui si ritrovano devono comunque lottare contro chi ha manipolato così a fondo Summer da non fargli credere di avere una via d’uscita. Devono lottare contro l’arroganza di chi si crede in diritto di disporre della vita altrui solo perché più ricco e potente, e il loro amore deve combattere contro tutta una serie di avversità che altri ragazzi così giovani non incontrerebbero nemmeno lungo tutto il corso della loro vita.
Attraverso un salto temporale dal passato al presente, vediamo come la storia tra questi due ragazzi riprende vigore e leggiamo come il passato abbia impattato su entrambe le loro vite. Tanti temi importanti, come la violenza domestica, la disabilità, l’omofobia, rendono questa lettura non molto leggera ma comunque meno cupa del libro precedente. La parte romance non è molto accentuata, proprio come lo era stata nel primo libro, ma non per questo i sentimenti sono meno forti.