TRAMA: Il dottor Paul Johnston non riesce a togliersi dalla testa quegli occhi scuri e cupi, proprio nel momento peggiore della sua vita. L’ultima cosa di cui ha bisogno è innamorarsi di un paziente. Non ora che è stato messo in congedo retribuito mentre attende l’esito dell’indagine in seguito all’accusa di comportamenti sessuali inappropriati. È probabile che la sua ritrovata libertà di uomo appena divorziato e l’essersi dichiarato gay gli abbiano dato alla testa, ma è certo – quasi del tutto – di non aver fatto nulla di sbagliato. Ma ora trova difficile gestire la realtà dei fatti: il suo lavoro è a rischio e l’unico uomo che desidera è intoccabile.
Zane Kavanaugh sta naufragando e c’è solo un uomo che riesce a calmare la tempesta dentro di lui.
Sta pagando le conseguenze di un’aggressione che l’ha fatto finire in ospedale e dell’allontanamento dalla famiglia dopo aver fatto coming out, ma sta cercando di rimettersi in carreggiata. Mentre aspetta che il braccio fratturato e le costole incrinate guariscano, si trasferisce in un appartamento con un inquilino e cerca un lavoro. Ma la sofferenza fisica non fa male quanto il danno emotivo subito. Quando incontra il dottor Paul Johnston fuori dal pronto soccorso, viene conquistato dai modi pacati e composti dell’uomo. Il fatto che Paul abbia avuto poche esperienze sessuali con gli uomini lo fa eccitare, così come le sue reazioni esagerate quando Zane posa le labbra su di lui.
Non c’è un momento giusto per innamorarsi.
Paul ha paura di iniziare una relazione e Zane non vuole più essere rifiutato. Riusciranno a trovare il momento perfetto o capiranno che non si può decidere quando e come ci si debba innamorare? Se Paul non avrà il coraggio di rischiare, forse dovrà scegliere tra la carriera che ama e il primo uomo che è riuscito a rapirgli il cuore.
Secondo libro della serie, in questa storia conosciamo meglio il dottor Paul, che tanto ci aveva fatto penare in precedenza, e Zane che già avevamo visto, e non in condizioni eccellenti, nel primo libro.
Zane è un ragazzo di appena vent’anni, buttato fuori di casa dal padre che non accetta che sia gay e poi picchiato brutalmente dal patrigno, a cui aveva cercato sostegno dopo la discussione col padre. Un sostegno che ovviamente non riceve ma che alla fine lo fa finire in ospedale con le costole incrinate, un braccio rotto e lividi sparsi in tutto il corpo, segno di quanto il patrigno si sia accanito su di lui.
In ospedale però conosce Paul, uno dei dottori con cui fin da subito prova una certa affinità; un’affinità però che stenta a decollare da parte del dottore a causa della sua vita passata a nascondersi, a nascondere la propria sessualità.
Paul è rimasto nascosto per buona parte della sua vita, aiutato da un matrimonio di facciata a cui è riuscito a mettere fine quando arrivato a quasi quarant’anni ha capito che non ce l’avrebbe fatta; ma il senso di colpa, la vergogna, aleggiano ancora dentro di lui e fatica a lasciarsi andare, a cercare di avere una relazione con qualcuno, a vivere la vita finalmente libero da ogni costrizione.
Zane e Paul, pur avendo molti anni di differenza, e una differenza ancora più marcata che riguarda le loro vite, sono due personaggi molto simili, fin troppo equilibrati e personalmente li ho trovati un po’ piatti; sia il coming out del dottore e tutta la sua situazione precaria al lavoro, sia l’aggressione di Zane e il suo rapporto con il padre sono affrontati in maniera abbastanza superficiale e poco approfondita. In generale tutta la storia mi è sembrata un po’ poco coinvolgente e da metà in poi un po’ ripetitiva, proprio come lo era stato il libro precedente.
Anche la situazione del dottore e del richiamo per delle presunte molestie è stato affrontato – a parer mio – in maniera un po’ troppo blanda, quasi senza avere una fine decisa e definitiva. Proprio il personaggio di Paul è quello che risulta essere il meno incisivo, caratterizzato in maniera un po’ debole senza quella verve che invece sembrava avesse nel libro precedente. In Heart Trouble sembrava essere molto intraprendente, espansivo e anche un po’ sfacciato ma in questo secondo volume tutta questa dinamicità sembra essere del tutto scomparsa.
L’inizio sembrava molto promettente ma purtroppo, durante la lettura, non sono riuscita a farmi coinvolgere dai protagonisti e dai loro continui tira e molla e ripensamenti.