TRAMA: Fino a sei anni prima la vita di Teo era semplice: gli amici, la spiaggia, una cotta per Jacopo e un mare nero di paura che gli attanagliava il cuore all’idea che qualcuno scoprisse ciò che nascondeva.
Poi il lavoro in un resort e, soprattutto, la presenza di Nicolò, rimescolano le carte in tavola.
Mantenere dei segreti però non è facile e quando il destino, con i suoi sgambetti inaspettati ti obbliga a svelarli, la vita che Teo conosceva viene stravolta.
Tutto cambia tranne, forse, l’amore vero.
Mare nero è la nuova uscita di Gaby Crumb, una storia semplice ma che colpisce per la forza delle emozioni che racconta.
In questo libro il focus principale è sull’accettazione di sé, sul disagio che spesso i ragazzi e le ragazze provano quando non si sentono come gli altri, credono di non essere normali, di avere qualcosa che non va perché provano sentimenti e attrazione verso persone del loro stesso sesso.
Teo è un ragazzo come tanti, appena diplomato e in cerca della propria via nel mondo adulto che lo vorrebbe uniformato a tutti gli altri. Un mondo dove lui non si sente se stesso, si sente un pesce fuor d’acqua e costretto nella prigione delle restrizioni che lui stesso si è dato, nella speranza che nessuno scopra che è gay.
Di tanto in tanto, mentre camminavo cullato dallo sciabordio delle onde che carezzavano la battigia, pensavo che mi sarebbe piaciuto passeggiare con qualcuno accanto, ma non ero fatto per l’amore, non per quello vero, almeno. Sarebbe stato per me come un mare nero: un tuffo e sarei sprofondato nel buio e risucchiato nel suo vortice, con il suono delle sirene incantatrici che mi avrebbero spogliato e lasciato inerme.
Un paesino di poche anime non è affatto un posto adeguato per un ragazzo come Teo, un paesino bigotto e chiuso in cui non c’è spazio per essere qualcosa di diverso da un ragazzo che ama le ragazze, in cui la famiglia è serena solo in superficie e troppo preoccupata delle apparenze per sostenere il disagio di un ragazzo confuso che non sa a chi chiedere consiglio. Una famiglia poi in effetti solo di nome che non assolve il suo compito principale di amare incondizionatamente ma anzi, fa sfoggio del più becero moralismo, della cattiveria gratuita verso un figlio che lo è solo fino a quando è come tutti gli altri, un figlio che è più una proprietà da mostrare che un individuo con una propria personalità.
Una storia che mette al centro appunto Teo con i suoi drammi, con il suo disagio, con il suo scoprirsi e accettarsi alla fine grazie ai vari altri personaggi che gli gravitano attorno, che sono molto più inclusivi di quello che mai si sarebbe aspettato, che lo spingono alla fine fuori dal proprio guscio, accettando e affrontando le conseguenze drammatiche che invece si era aspettato.
Un libro che è quasi un monologo interiore del protagonista, che oscilla dalla sua cotta verso Jacopo, un ragazzo della sua cerchia di amicizie e la voglia di lasciarsi finalmente andare, di non aspettare più che siano gli altri a fare la prima mossa.
Una storia semplice che ripercorre gli anni più difficili di Teo, che ci mostra il disagio di un giovane uomo non ancora adulto alle prese con l’accettazione della propria sessualità, del rapporto difficile con gli altri e finalmente con la sua presa di coscienza.