TRAMA: Lavorare, dormire, lavorare e ripetere. Nero è pienamente soddisfatto della sua vita solitaria finché il suo migliore amico, Cass, non gli chiede di prendere un nuovo apprendista, un bellissimo ragazzo che non ha mai messo piede in una cucina professionale. Nonostante l’irritazione e la sua affinata capacità di chiudere fuori il mondo, Nero è affascinato da quel randagio pieno di vita, soprattutto quando scopre cosa l’ha spinto a cercare rifugio sul suo vecchio divano malconcio.
Lenny Mitchell vive sotto una nube di paura. Perseguitato da uno stalker, non ha alcun posto dove nascondersi fino a quando Nero non gli offre un porto sicuro nella tempesta, ovvero un lavoro nel ristorante più in voga del quartiere Shepherd’s Bush. La vita in cucina si rivela esaltante e appassionante e in breve tempo si innamora alla follia dell’uomo che l’ha accolto in casa sua.
Dopo un mese, nessuno dei due uomini può immaginare una vita senza l’altro, ma qualcosa li ostacola, una vita di orrori che Nero non riesce a condividere con Lenny. O forse sì? Per la prima volta in assoluto, la felicità è a portata di mano e Nero deve imparare ad afferrarla prima che il destino si intrometta e gliela sottragga.
Questo libro fa parte della serie Urban Soul, ma può essere letto come autoconclusivo.
La prima cosa che mi viene da dirvi, prima di parlare di questo libro, è di consigliarvi di leggere il primo libro se ancora non lo avete fatto; nonostante questo si possa leggere anche da solo, ha al suo interno un piccolo microcosmo di personaggi, una vera e propria famiglia allargata, che vi perdereste senza la lettura di Misfit, un concentrato di emozioni e relazioni umane imperfette.
Anche Strays lo è ma in forma più leggera, meno complessa, dall’aspetto del romance più tradizionale.
Avevamo intravisto il personaggio di Nero, lo chef spagnolo della catena Urban Soul, un individuo estremamente burbero e perennemente arrabbiato, un vero e proprio orso nelle giornate migliori, e un uomo intrattabile in quelle peggiori.
La curiosità di scoprire cosa celasse il suo personaggio era tanta e in questo secondo libro Garrett Leigh ci ha fatto regalo di una storia meno complicata di Misfit, più regolare ma altrettanto emozionante. L’autrice è riuscita a dipingere il personaggio di Nero mantenendo quell’aura di mistero che lo aveva caratterizzato in precedenza ma aggiungendo anche tutta la sua umanità, la sua vulnerabilità e anche il suo attaccamento a Tom, Cass e Jake, i proprietari della catena di ristoranti Urban Soul. Un personaggio, quello di Nero, che ha un passato drammatico che lo condiziona anche nel presente, gli fa rivivere gli incubi che non riesce a sconfiggere, che lo fa essere così distaccato nei confronti di tutti; un personaggio che non riesce a liberarsi dalle catene del passato e che solo con il lavoro estenuante riesce ad avere una parvenza di vita, almeno fino a Lenny.
Nella vita era abituato ad arrancare sotto una nube di rabbia e sarcasmo, il suo unico scudo tra lui e un mondo che lo aveva fregato più volte di quante riuscisse a contarne e non era mai successo che gli girasse la testa a causa del modo in cui un tizio che a malapena conosceva pronunciava il suo nome.
L’incontro con Lenny diventa però motivo di cambiamento, Lenny che è braccato da uno stalker a cui la polizia non dà molto peso. Lenny che sarebbe così pieno di vita, così “scintillante” di entusiasmo e di voglia di fare ma che è letteralmente messo all’angolo dal pensiero di un pazzo che lo segue dappertutto e che lo costringe a chiudersi in casa.
Due personaggi agli antipodi, come spesso accade in questo tipo di storie, ma che da subito si sentono uniti da un sentimento che forse non riescono nemmeno a spiegarsi, che li avvicina come calamite anche quando Nero prova a fare di tutto per allontanarsi, per non cedere, per non mostrarsi bisognoso dell’affetto e dell’amore di un’altra persona.
Una storia che rimane forse meno complessa di Misfit, in cui erano coinvolte tre persone con bagagli emotivi e personali molto diversi, più leggera e ordinata ma intensa allo stesso modo, che coinvolge, in maniera diversa, tutti i personaggi visti fino a ora, li fa interagire come una famiglia, li fa prendere cura l’uno dell’altro con naturalezza. Una storia delicata ma emozionante.