TRAMA: Felix:
È il migliore amico di mio fratello. Il mio vicino di casa. La mia cotta segreta.
Posso sorridere quanto voglio, niente mi salverà dalla sospensione della patente quando vengo fermato per l’ennesima volta. Adesso sono a piedi per sei mesi.
Ed ecco che l’ultima persona al mondo di cui ho bisogno torna con prepotenza nella mia vita. Mort, che se n’era andato senza dire una parola. Mort, che era innamorato di mio fratello maggiore.
Il brillante, affascinante e frustrante Mort.
Mi spezzerà il cuore.
Mort:
Mi è mancato. Non ho mai smesso di pensare a lui. Vorrei disperatamente ricucire la nostra amicizia.
E se… se fosse più che una semplice amicizia?
I libri della serie “Amore e Famiglia” sono stand-alone e possono essere letti in qualsiasi ordine.
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Mort e Felix non si vedono da un sacco di tempo. Mort se n’è andato, nessuno ha mai capito bene il perché, ma da un giorno all’altro ha accettato il ruolo da insegnante in un altro Stato e ha fatto i bagagli, portandosi dietro non solo la sua roba ma un pezzettino di cuore di Felix.
Felix è rimasto a casa, una casa che guida con pugno di ferro, fa le veci di genitore a tre sorelle che una madre ce l’avrebbero ma che ultimamente si è rintanata in un mondo tutto suo, fatto di paura e timore, e Felix da un bel po’ di tempo è costretto a subentrare per non mandare all’aria l’intera famiglia.
Felix è un personaggio che ho trovato molto malinconico, che trasmette tristezza a dispetto della sua caratterizzazione eccentrica, che sembra impantanato in una situazione più grande di lui, che lo vuole adulto e perfetto quando invece dentro di sé ha solo un enorme caos. Il fratello Roch, che si sposerà a breve, è stato per lui una figura di riferimento che è andata però sbiadendo nel tempo per il suo rapporto, ambiguo, con Mort, per la loro amicizia che ha sempre pensato potesse sfociare in qualcosa di più, per il poco interesse che Felix pensa che Roch dedichi alla famiglia. Una famiglia che grava interamente sulle spalle di Felix, che mi ha fatto molta pena, che sembra bistrattato da ogni parte, che si fa in quattro per tutti ma a lui non pensa nessuno.
Il ritorno di Mort rappresenta una sorta di ripresa della vita per tutti coloro che avevano visto la sua partenza come un tradimento, un abbandono; da questo momento in poi Mort si fa carico insieme a Felix della sua famiglia, lo aiuta a scarrozzare le sue sorelle in giro, lo aiuta in casa, lo sprona a vivere e a togliere la sua vita da quella pausa in cui sembrava averla messa.
Quello che però gira intorno a tutta la storia e diventa la famosa spada di Damocle che pende sopra le teste di Mort e di Felix è il rapporto tra Mort e Roch, perché il fratello di Felix ha ritrovato il suo amico ma quello che c’è stato, o che crede ci sia stato, tra di loro diventa un argomento che prende sempre più scena nella mente di Felix: Mort prova dei sentimenti sinceri per lui oppure prova ancora qualcosa per Roch?
Due protagonisti malinconici, a dispetto dei loro giochi di parole che ho trovato invece divertenti, calati in una storia altrettanto malinconica, che mi ha trasmesso tristezza specialmente leggendo del rapporto di Felix con la madre, personaggio ambiguo che mi ha lasciato un retrogusto molto amaro, nonostante alla fine cerchi di redimersi.
Una storia molto a cottura lenta, lentissima a mio parere; non sono una grande fan dello slowburn e questo libro purtroppo non mi ha entusiasmato. Rispetto agli altri libri della serie, che avevano anch’essi quel sottofondo di malinconia, ho trovato questo molto sottotono e con una storia troppo tirata per le lunghe, che si rianima solo nelle ultime pagine.