TRAMA:Il nuovo esordiente dalla testa calda ha bisogno di disciplina. In campo e fuori.
Il lanciatore Nico Agresta vuole dimostrare a tutti i costi di essere all’altezza del padre e seguire le sue orme nel baseball. Sa bene che non può soddisfare i suoi veri desideri fin da quando, da adolescente, aveva una cotta per il compagno di squadra del fratello maggiore. Suo padre l’ha detto chiaro e tondo, non c’è posto per i gay nel baseball, ma se Nico riuscisse a vincere il premio Rookie of the Year come il padre e il fratello forse potrebbe dimostrare il contrario.
A 34 anni, il ricevitore veterano Jake Fitzgerald non vuole altro che portare a termine contratto e carriera. La squadra in cui gioca non ha grandi possibilità di arrivare ai playoff, ma che importa? Jake ha perso la passione per il baseball e per la vita da quando ha allontanato l’uomo che amava e ha giurato a se stesso che non si sarebbe fatto spezzare il cuore una seconda volta.
Ma all’improvviso arriva il cambio di squadra, e da veterano dietro il piatto gli viene chiesto di affiancare il nuovo, promettente lanciatore. Per Jake è una vera sorpresa scoprire che il ragazzino smilzo che conosceva un tempo è diventato un uomo davvero attraente. Ma Nico, così chiuso in se stesso, si dimostra una vera testa calda nella sua ricerca della perfezione, e Jake dovrà insegnargli la pazienza e il controllo sul monte di lancio.
Quando la tensione tra i due esplode in camera da letto, Nico e Jake impareranno quanto si può rischiare per amore.
Ho già detto in passato che ho un debole per le storie ‘mentore-allievo’ e pertanto mi sono fiondata su questa trama, che ha anche un ‘age gap’ insolito (altra cosa che amo molto), non tanto sull’effettiva differenza d’età dei protagonisti, che è una decina d’anni o poco più, ma proprio per lo status dei due che pare agli antipodi e li fa sembrare provenienti da generazioni diverse: da un lato abbiamo la matricola, il rookie ventenne che è appena stato promosso ‘fra i grandi’ e che ha tutto da dimostrare, l’ansia da combattere, le paure da vincere, la tensione da tenere sotto controllo… E dall’altro lato abbiamo il veterano, il giocatore avviato nella parabola discendente, a cui mancano solo un paio d’anni per chiudere la carriera, e che ormai è poco motivato dal suo lavoro e disilluso, acciaccato e sottotono.
Jake ha trentaquattro anni, però appare molto più vecchio e stanco della sua età anagrafica e l’improvviso cambio di squadra e l’incontro con Nico sono una ventata d’aria fresca per entrambi, un ritrovarsi dopo anni, perché Jake è un caro amico del fratello maggiore di Nico e la sua cotta segreta fin da ragazzino.
Dall’alto della sua esperienza, Jake è il mentore perfetto per quella ‘testa calda’ dall’indubbio talento e dall’altrettanta incostanza e i due hanno modo di legare in un solido sentimento di fiducia che presto esplode in altro.
I “Segni d’intesa” che danno nome al libro sono proprio i gesti che i due si fanno in campo, ma assumono un significato tutto loro anche nella vita quotidiana, per esprimere vicinanza e incoraggiare senza usare le parole.
Ho gradito questa storia perché ha indubbiamente degli argomenti che amo; vengono toccati molti temi importanti, non solo legati al coming out fra gli sportivi e relativi problemi, ma anche riferiti a dinamiche familiari, aspettative da soddisfare e gestione dello stress. Il baseball ha un ruolo rilevante dentro la trama e personalmente qualche chiarimento tecnico mi sarebbe piaciuto di più, magari con un glossario per i profani come me.
Le dinamiche di coppia sono hot e coinvolgenti, con linguaggio esplicito e soft BDSM che strizza l’occhio agli amanti del genere e non crea particolari problemi a chi, come me, non è esattamente una fan di quelle pratiche. Devo dire che la caratterizzazione di entrambi non mi ha convinto del tutto in un paio di punti, ma nel complesso è un bel libro.
Mi è piaciuto lo spazio che l’autrice dà ai personaggi secondari, soprattutto al team della squadra e ai tifosi, positivi e assertivi nei confronti dei protagonisti; ho amato il messaggio che è trasmesso e la crescita personale di qualcuno dei personaggi dà un tocco più realistico.
Concludo consigliandone la lettura, se cercate una storia di stampo sportivo e fra mentore e allievo