Tre libri sopra il cielo

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RECENSIONE IN ANTEPRIMA: “L’AGENZIA ARCHIVIO” – Serie Soglie Instabili #3 – di Daniela Barisone e Juls SK Vernet – 31 Ottobre 2020

TITOLO: L’Agenzia Archivio
AUTORE: Daniela Barisone e Juls SK Vernet
CASA EDITRICE: Lux Lab
SERIE: Soglie instabili #3
GENERE: Sci-fi
EBOOK: Si
PREZZO: € 2,99 su Amazon (Disponibile su Ku)
DATA USCITA: 31 Ottobre 2020
LIVELLO DI SENSUALITA’: Alto

TRAMA: L’Archivio non esiste. 
O forse sì, da qualche parte nel Multiverso. 
È proprio lì, all’ingresso dell’Archivio dell’Agenzia Milano che Vittorio Zanella deve riprendere servizio dopo i tragici eventi di Venezia.
Vittorio è un uomo distrutto nello spirito, devastato dal lutto e  persino il suo amato Direttivo Nazionale non lo vuole più tra i piedi e lo spedisce a Milano per recuperare i frammenti della propria mente spezzata.
Dell’Archivio non gli importa proprio nulla, ma quando incontra l’Aiuto Archivista Tiziano Colombo, tutto quello che credeva di sapere sui propri sentimenti, la propria sessualità e le proprie aspettative di vita va a farsi benedire.
Perché Tiziano, con i suoi modi pacati, la voce tranquilla e i tagli sul corpo è tutto il contrario di quello che vorrebbe avere e, allo stesso tempo, è tutto quello che desidera.
Nei meandri di un Archivio fuori controllo, Vittorio e Tiziano dovranno affrontare fluttuazioni della realtà e, con esse, anche le loro più recondite paure.

Ding. Ding. Ding. Diiiiing. Diiiiing. Diiiiing. Ding. Ding. Ding.

 

Terza avventura per gli agenti molto particolari dell’Agenzia, e dopo Milano e Venezia entriamo finalmente nell’Archivio, la zona più misteriosa dell’agenzia, una zona ancora non totalmente inesplorata che nasconde molti enigmi e misteri.

Tiziano Colombo è l’aiuto archivista, l’unico al momento, che dovrebbe aiutare l’Archivista nella gestione di questo luogo ancora in parte ignoto ma in effetti l’Archivista non è quasi mai presente, volatizzandosi sempre nei momenti meno opportuni. Un personaggio, quello di Tiziano, un po’ enigmatico proprio come il posto in cui lavora ma che si apre piano piano durante la lettura e ci fa scoprire la sua vulnerabilità, la sua fragilità mentale, la sua vita sempre in salita che lo ha reso schivo e solitario, che gli ha lasciato la paura di vedersi giudicare per qualcosa che non è in grado di controllare.

Tiziano lavora da anni all’Archivio, sempre da solo, e ha visto di tutto, proprio come ci avevano raccontato Daniele e Alessandro nel primo libro della serie; l’Archivio è da sempre famoso per fungere da qualunque cosa, e che ha il potere di modificarsi a seconda degli stati d’animo. Un luogo senza fine, che alcuni agenti hanno provato a mappare ma da cui sono tornati dopo anni senza averne percorso nemmeno la metà. Si narra che l’Archivio sia grande come l’Italia o addirittura come il mondo intero, ma chi lo sa?

Di sicuro non Vittorio Zanella che se come me avete letto l’Agenzia Venezia conoscerete sicuramente; un personaggio apparso appunto nel libro precedente, che non era riuscito a mostrare il proprio potenziale ma che alla fine aveva trasmesso una pesante tristezza per la perdita della sua collega.

Vittorio, a causa del suo lutto che sembra non lasciargli tregua, viene mandato proprio all’Archivio per aiutare Tiziano e anche perché l’Agenzia è capace di curare da sé i propri agenti; nessuna terapia particolare ma semplicemente l’Agenzia nella sua interezza è capace di capire le fragilità di ognuno e in qualche modo porvi rimedio.

I due protagonisti sono letteralmente come gatto e topo inizialmente, soprattutto per il carattere burbero e scontroso di Vittorio che non riesce ad accettare la perdita della sua collega Virginia, che sembra sprofondare sempre più nell’autocommiserazione senza riuscire a venirne fuori da solo.

Quello che però li accumuna è proprio la loro vulnerabilità, il fatto di “essere rotti”, di avere anche forse perso un po’ le speranze di tornare interi ed è qui che interviene l’Archivio con la sua capacità di guarire.

Un libro e due personaggi che si discostano un po’ da quello che era il tono dei precedenti: se era un tono scanzonato e leggero quello che aveva dominato nell’Agenzia di Milano e Venezia, qui abbiamo un tono molto più intimistico, più profondo; la solita verve che aveva caratterizzato le avventure precedenti è leggermente messa da parte per dei toni più morbidi, meno sarcastici, con una delicatezza apprezzabile per descrivere una condizione di fragilità sia di Tiziano che di Vittorio.

Una storia più impegnativa delle precedenti sicuramente, con temi più difficili che sondano le fragilità di due personaggi che cercano di guarire ma in modi diversi e con risultati differenti, che vengono accumunati dal desiderio di farcela con le proprie gambe per essere poi d’aiuto anche all’altro.

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