TRAMA:Lunedì 20 dicembre 1897. Benedict Hannan, proprietario della casa d’aste Hannan a Fitzrovia, Londra, riceve una lettera che lo invita a partecipare alla vendita della collezione privata di opere d’arte e antiquariato appartenente al defunto lord Percival Ardmillan. Ardmillan è noto a Benedict, o meglio lo è suo figlio Euan, così Benedict si precipita nelle Highlands occidentali della Scozia per realizzare il suo sogno di possedere un particolare oggetto della collezione del lord, qualcosa che ha desiderato per trent’anni.
In Scozia, Benedict incontra i collezionisti che sono stati invitati a presentare le loro offerte all’asta. Scopre in fretta che l’asta privata di antiquariato non è così semplice come aveva immaginato. Costretto a fare i conti con i suoi desideri passati e presenti, Benedict si ritrova in balia del suo ex amante e di un misterioso viaggiatore che cambieranno la sua vita per sempre.
La stagione della caccia è un m/m storico che ho letto con piacere; una lettura non troppo lunga, ma con un buon ritmo, che tiene compagnia in queste fredde sere autunnali senza troppi patemi d’animo e con il giusto mix di imprevisti che non lo rende scontato.
C’è da dire che è il primo volume di una serie che, per ora, consta di due tomi, quindi ha una conclusione adeguata e, a suo modo, soddisfacente, ma non definitiva.
Il nostro protagonista e voce narrante è Benedict Hannan, un cinquantenne londinese, scapolo di buona famiglia e buona posizione sociale, che conduce una vita privata solitaria e custodita, sentendosi a disagio vicino alle altre persone e, soprattutto, in difficoltà di fronte a eventuali contatti fisici che rifugge il più possibile. Ben è il proprietario di una casa d’aste e collezionista lui stesso di oggetti particolari, che scoprirete leggendo.
Il suo lavoro lo conduce in Scozia a ridosso del Natale, per assistere a una vendita di oggetti preziosi e tesori vari dopo la morte del loro nobile proprietario, che Ben conosce molto bene, perché è il padre del suo compagno di studi universitari e suo primo grande amore giovanile. Euan è il nuovo Lord Ardmillan e, benché siano passati trent’anni dal loro ultimo incontro e dalla loro brusca separazione, una vecchia fiamma riprende vita e Ben si sente nuovamente preda della lussuria e dei bassi istinti che per anni ha tentato di soffocare con una vita casta di preghiera e meditazione.
L’incontro con Euan sembra tirare in ballo sentimenti, emozioni e antichi tesori che Ben sogna di possedere da sempre, non fosse che una misteriosa figura si intromette fra loro, subdola e affascinante, e porta un bel po’ di scompiglio nella vita di Ben e nelle scelte che l’uomo credeva intoccabili.
Del misterioso viaggiatore non posso svelare nulla per non rovinarvi la sorpresa, ma vi invito a stare attenti alle descrizioni disseminate che lasciano intuire la sua identità.
La stagione della caccia, che dà il titolo all’opera, si riferisce al periodo di gioventù che il nostro protagonista ha vissuto con Euan, alla scoperta dei piaceri proibiti durante, per l’appunto, la stagione venatoria, ma si può metaforicamente attribuire anche al misterioso personaggio e al suo ruolo in questa storia.
So di esser stata un po’ criptica, ma stavolta dovete fidarvi sulla parola: è una bella storia e a me è piaciuta molto, perciò ve la consiglio!