TRAMA:Nella ridente città di Edo del periodo Tokugawa, Ryuu vive nell’hanamachi del piacere, in una okiya, e si prostituisce per vivere. Il suo aspetto bellissimo nasconde un’anima tormentata e frammentata di emozioni negative che lo rendono apatico e apparentemente incurante di tutto, persino della crudeltà e della violenza che vengono riversate su di lui.
Ryuu sopporta in stoico silenzio gli abusi verbali della sua okaasan e il disprezzo delle sue compagne, nonché gli epiteti dei clienti, che gli vengono gettati addosso per nascondere le pulsioni che la sua procacità stimola in loro. Ma tutto cambia quando le attenzioni del suo cliente principale diventano morbose, annichilendolo e portandolo all’esasperazione e, soprattutto, quando una bambina traumatizzata e un samurai disonorato entrano nella sua vita. Chi è, poi, questo rōnin? E cosa vuole da lui? È, davvero, solo curioso?
Costretto a scegliere tra la vita che conosce e una dolorosa rinascita, Ryuu rischia di lasciarsi affogare nei rimpianti e nella solitudine, sebbene ci sia una mano grande e calda pronta ad afferrarlo. Riuscirà, un uomo così imperfetto, a trovare la pace?
Ero ancora una ragazzina quando per la prima volta mi è capitato di guardare il film “Memorie di una Geisha” e ricordo che rimasi affascinata da quel mondo che sembrava distante anni luce rispetto al mio. Solo anni dopo iniziai a realizzare cosa quel film (e il libro da cui era stato tratto) voleva mostrare al suo pubblico e iniziai a scoprire un’oscurità, una sofferenza, una realtà diversa nascosta da un velo di colore e musica.
Questo libro rappresenta un piccolo, grande tassello di quel viaggio iniziato tanto tempo fa, un altro punto di vista per capire un mondo pieno di sfumature e in costante movimento. Non è un romanzo facile, non lo vuole essere in nessun momento ma è coraggioso, forte come un pugno nello stomaco. Ci troviamo nella città di Edo, nel periodo Tokugawa, un’epoca piena di valori, di lealtà, onore, rispetto per le tradizioni ma anche in un mondo distante eoni rispetto al nostro, un mondo chiuso e soffocante.
Maimi-san è un giovane che ha perso ogni cosa, privato del suo vero nome e della sua libertà, costretto a sottomettersi ai voleri dei potenti senza poter mai esprimere il proprio dissenso, vivendo in una casa di piacere in cui è obbligato a vendere il suo corpo al migliore offerente. I giorni in cui aveva ancora un’identità, in cui ancora le persone lo chiamavano Ryuuk, parlandogli con rispetto e come un loro pari, sono ormai lontani e Maimi-san non potrebbe sentirsi più solo e smarrito.
Maimi incontra ogni giorno persone diverse ma nessuno sembra notare davvero chi si nasconde dietro quel pesante trucco. Neppure la compagnia del gentile Jori-dono, un nobile desideroso di arricchirsi per poterlo comprare e diventare presto il suo protettore portandolo via da quegli orrori, sembra dargli un conforto. Si sente un prigioniero e nasconde la sua disperazione dietro una maschera di cinismo e sarcasmo, ostentando con battute pungenti quel mondo vizioso che lo tiene ancorato in una non vita.
Un’esistenza vuota che cambia improvvisamente con quello che sembra uno dei tanti incontri programmati. Maimi durante una cena elegante incontra Kuroda Kazu, un ronin valoroso appena tornato dopo essersi fatto valere sul campo di battaglia. Kazu rappresenta fin dal primo sguardo un mistero per il giovane prostituto. Il guerriero non è come tutti gli altri uomini, va oltre il suo trucco pesante e riesce a vedere lui, Ryuu, il valoroso Ryuu che nonostante gli abusi ancora lotta per riaffermare la sua esistenza. Il rapporto tra i due uomini è rappresentato alla perfezione regalandoci un percorso di crescita lento e graduale, una fusione di anime che riscalda il cuore e lo spirito portandoci a conoscere e amare due uomini spezzati anche se in modi diversi.
Non avevo mai letto nulla dell’autrice e sono rimasta impressionata dalla sua abilità, dal suo modo di mostrarci l’ambiente e le atmosfere circostanti e di tratteggiare personaggi così complessi. Una storia che affascina e appassiona riuscendo con i giusti tempi narrativi a mostrarci uno spaccato dei tempi ormai perduti e spesso dimenticati ai giorni nostri.
Questa storia mi ha colpito nel profondo per la semplicità con cui rappresenta un intero mondo, lo fa senza volerlo per forza condannare e demonizzare, ma mostrandoci due semplici punti di vista, permettendoci di conoscere le figure di due uomini che hanno avuto la sfortuna (o fortuna) di vivere in un mondo diverso dal nostro. Lo stile di scrittura risulta sempre fluido e mai nemmeno una volta mi sono stancata di leggere, anche i personaggi più marginali hanno avuto il loro spazio riuscendo tanto quanto i protagonisti a brillare, mostrandosi in tutti i loro pregi e difetti e gli stessi protagonisti sono verosimili e mai scontati.
Non essendo un’esperta e appassionata di storia non posso dirvi chiaramente se ci sono degli errori in questo senso, ma posso semplicemente dirvi che la lettura risulterà piacevole sia per quelle persone che amano i romanzi storici e le loro atmosfere sia per quelli che di solito li snobbano. Una lettura che mi sento di consigliare a chiunque sia abbastanza sensibile da voler riscoprire un amore autentico e totalizzante senza però avere il timore di soffrire lungo il cammino. Mi è piaciuto moltissimo e spero presto di poter leggere altre opere dell’autrice magari ambientate nuovamente in questo magico mondo.