TRAMA: Una micidiale caduta da scale ghiacciate rischia di rivelarsi la scena finale per Anna Hitchcock, l’“Agatha Christie americana”.
La richiesta d’aiuto dell’anziana mentore interrompe il week-end romantico che lo scrittore di gialli Kit Holmes sta passando insieme al nuovo compagno, J.X. Moriarity, procurandogli un incarico da detective dilettante in un’elegante dimora di montagna isolata dalla neve.
Sfortunatamente, un astuto killer è di nuovo un passo avanti a Kit…
Quando, due mesi fa, mi sono innamorata di questa nuova saga della Lanyon e ho sperato che il seguito giungesse presto, non mi aspettavo davvero di essere esaudita ed è stata una piacevole sorpresa scoprire che questo secondo volume della serie ‘Holmes & Moriarity’ non ci avrebbe fatto penare e di questo ringrazio sentitamente la Casa Editrice.
Nelle prime righe ritroviamo i nostri eroi circa tre mesi dopo la conclusione del precedente, con la loro non-relazione quasi in stallo – soprattutto a causa dei blocchi imposti da Kit che sta sabotando questo tenero legame pur sentendosi attratto da J.X. – e pare che i due siano ad un punto morto, quando Christopher ha il pretesto per disertare un loro incontro amoroso per accorrere in aiuto di una vecchia amica e sua mentore di gioventù, la famosa scrittrice di gialli Anna Hitchcock.
Anna sostiene di essere vittima di tentativi di omicidio a suo danno e prega Christopher di investigare come aveva sapientemente fatto tre mesi prima, intanto che presiede un seminario di scrittura creativa al posto dell’infortunata padrona di casa, all’interno della sua immensa tenuta.
Christopher accetta di offrirle soccorso in nome della loro amicizia ventennale e per sdebitarsi dell’aiuto ricevuto dalla sua ex professoressa agli inizi della carriera, ma ben presto finisce lui stesso coinvolto in un terribile incidente.
Al suo capezzale si presenta J.X. che, seppur riluttante a dargli spago, non intende lasciarlo solo in quel casino e la loro convivenza forzata dà modo di chiarire il loro legame e di investigare insieme, benché il mistero sia sempre più fitto e tutti i partecipanti del corso e gli abitanti della casa potrebbero nascondere segreti e pretesti per uccidere.
Devo dire che ho letto con piacere questo secondo libro, anche se forse avevo aspettative troppo alte dopo l’inizio scoppiettante di questa saga e bissare il massimo sarebbe stato pretendere troppo.
Il punto di vista di Kit, in prima persona, ci permette di conoscere tutti i suoi pensieri, le sue paure, le paturnie che si porta dietro e la sua ironia che ho tanto apprezzato. Non si sente la mancanza del punto di vista della sua controparte, perché l’autrice è molto abile a farcelo capire tramite le espressioni di J.X., i suoi comportamenti e le scaltre interpretazioni di Kit.
Ho amato tutto lo spazio che la relazione fra Christopher e J.X. si ricava nella trama, perché di solito la parte ‘gialla’ nei libri della Lanyon è preponderante, mentre qui, nuovamente, mi pare più equilibrata e ricca di piccoli momenti e attenzioni, anche con la presenza di scene esplicite e sensuali, benché non particolarmente numerose o lunghe.
Il caso tocca da vicino i protagonisti e la conclusione agrodolce non è affatto scontata, così come la scoperta del colpevole. E mentre il caso ha la sua completa conclusione, i nostri eroi volano a casa insieme, lasciandoci ben sperare per il loro amore.
Non mi resta che consigliarvelo per continuità, in attesa del prossimo volume che spero, (e magari sarò esaudita nuovamente!), arrivi presto anche da noi.