TRAMA: Qualcuno sta uccidendo i membri delle famiglie più antiche… e le prove puntano verso Whyborne.
Widdershins è stata insolitamente tranquilla per mesi. Ma una misteriosa creatura dall’Esterno va in giro ad ammazzare i membri delle famiglie storiche prosciugando il loro sangue. Whyborne e Griffin intendono risolvere il mistero ma, quando le prove si accumulano, la polizia inizia a sospettare che l’assassino sia proprio Whyborne.
Whyborne dovrà quindi sia riabilitare il suo nome che fermare gli orrori che il mostro minaccia di scatenare. La sua unica speranza è l’alleanza con i suoi vecchi nemici: gli Endicott.
Perché qualcosa di terribile è in agguato a Draakenwood, e non si fermerà davanti a nulla pur di prendere il controllo del maelstrom.
Draakenwood è il nono libro della serie Whyborne & Griffin, dove magia, mistero e amore m/m si mescolano nell’America vittoriana.
Arrivati a questo nono libro della serie “Whyborne & Griffin” credo che per me sia impossibile non diventare un po’ ripetitiva negli elogi, ma posso assicurarvi che sono complimenti più che meritati, perché difficilmente una serie arriva a nove volumi senza perdere colpi, senza scadere di qualità, e invece qui è un crescendo costante che ci sta guidando verso il botto finale a cui mancano solo due volumi.
Ritroviamo Whyborne e Griffin qualche mese dopo le avventure precedenti, che ci hanno portato nella casa d’infanzia di Griffin a Fallow. Nuove conoscenze si stanno incastrando nel quadro generale: i nostri eroi e i loro amici ora sanno che i Padroni stanno per tornare, che la minaccia è reale e terribile, ma non sanno ancora di preciso come poter contrastare questo ritorno e salvare non solo l’umanità dalla schiavitù ma anche gli altri esseri che popolano il nostro pianeta.
Stavolta l’intera vicenda si svolge a Widdershins, dove la morte cruenta degli esponenti delle antiche famiglie fondatrici della città è un segnale a dir poco preoccupante, e ancor più quando il nuovo capo della polizia locale accusa Whyborne di esserne il colpevole.
I nostri amati protagonisti devono fermare questa sconosciuta creatura mostruosa, riscattare il buon nome di Ival e raccogliere informazioni e alleati verso uno scontro sempre più imminente, ma tutto questo non sarà facile né indolore e ancora una volta azione e introspezione sono ben mescolate; si strizza l’occhio ad arcaici e cruenti rituali e a qualche scena splatter. Dobbiamo fare i conti con le reticenze di Whyborne – che vorrebbe una vita tranquilla con solo suo marito, il gatto e il lavoro che ama – ma che è suo malgrado costretto a capeggiare la rivolta, rimanendo sorpreso di quanti si fidino di lui e sono pronti a sostenerlo.
Nuovi alleati e nemici, possibili traditori e legami col passato, tutto questo in un bel mix che mi ha tenuta incollata al lettore. Anche i personaggi secondari hanno il loro spazio con i loro motivi amorosi: Kander e Christine, ma anche la sorella di Ival, come forse si poteva intuire da accenni precedenti.
Per una volta i nostri protagonisti non affrontano malumori legati al loro amore, anzi: si dimostrano forti e saldi, e fanno tenerezza per il modo in cui si prendono cura vicendevolmente. Ival si sente ancora colpevole per aver trascinato chi ama nei suoi casini, ma suo marito e tutti gli amici e colleghi sanno che “Widdershins riconosce chi le appartiene” – il ritornello che abbiamo imparato a memoria ormai, ma che ottiene sempre più conferme – e il nostro timido e testardo studioso alla fine si persuade che non sia colpa sua ma che ognuno di loro è lì perché quella è ‘casa’.
La famiglia ha, come in ogni volume, un ruolo importante, ma l’evoluzione di un personaggio che non ho mai particolarmente amato mi ha stupita positivamente e spero che succeda anche con voi. Chiudo consigliandovelo caldamente e resto in attesa del prossimo che spero arrivi presto.