TRAMA: Israel Ingham non ha mai avuto una vita semplice. È cresciuto in una casa priva di affetto e calore. Non è mai riuscito a essere all’altezza delle aspettative. La sua omosessualità è soltanto l’ennesima aggiunta al lungo elenco di delusioni che ha dato a suo padre.
Ma un giorno una lettera dell’Eastport Children’s Hospital cambia tutto.
Hanno scoperto di aver commesso un grave errore umano: ventisei anni prima, due neonati sono stati scambiati alla nascita e affidati ciascuno alla famiglia dell’altro.
Sam, il migliore amico di Israel, è sempre stato la sua unica fonte di affetto e sostegno. Con lui accanto in ogni singolo passo, Israel decide di conoscere la madre biologica e suo figlio, l’uomo che ha vissuto la vita che sarebbe dovuta spettare a lui.
Tra le emozioni tumultuose causate da quell’incontro, Israel e Sam diventano sempre più uniti e Sam comincia a interrogarsi sui sentimenti che prova per il suo migliore amico. Abbracciando nuove possibilità, Israel deve dissezionare il doloroso rapporto che lo lega ai genitori per salvare ciò che ne resta.
Perché a volte è necessaria la prova che non si è davvero imparentati per diventare una vera famiglia.
N.R. Walker è riuscita a creare una piccola gemma capace di riscaldare il cuore e lo spirito dei lettori, portandoli a esplorare una storia emozionante e ricca di significato. Israel è un uomo di ventisei anni che lavora nell’azienda del proprio padre. Fin da ragazzo ha sempre saputo quale sarebbe stato il proprio cammino, è stato abituato a vedere il padre come una figura perfetta e quasi intoccabile, un modello a cui aspirare, ed è stato spinto a cercare con tutte le sue forze di riuscire a percorrere le orme del genitore.
Un cammino per nulla semplice che lo ha portato a vivere costantemente soffocato dai sensi di colpa, fino al giorno in cui viene travolto da una notizia inaspettata: il ragazzo appena nato è stato scambiato nella culla e non è il figlio biologico della coppia che per anni lo ha cresciuto. Israel si ritroverà davanti a un bivio, a intraprendere un percorso che lo porterà di capire meglio se stesso e soprattutto le persone che ha accanto, avendo finalmente l’occasione di ritrovare quella stabilità che non ha mai sentito appartenergli fino in fondo.
Questa storia è stata intensa fin dalle prime pagine. Israel è un giovane con cui è facile empatizzare, è facile riuscire a vedere la sua infelicità nel non riuscire a sentirsi capito e accettato da una famiglia che lo vuole perfetto e che non sembra accettare e comprendere alcuna debolezza, ed è ancora più facile rimanere coinvolti e sconvolti dalla traumatica notizia che gli cade da un giorno all’altro tra capo e collo. Con abilità e delicatezza ci viene presentato un personaggio spezzato e bisognoso di un aiuto, una guida che ha la forma del dolcissimo Samuel, il migliore amico di Israel, il ragazzo che fin da adolescente gli è sempre stato accanto supportandolo e confortandolo. Sam per Israel diventa un’ancora di salvezza, un legame prezioso e speciale che vediamo evolversi piano piano.
Questo è un libro che riesce ad alternare momenti più maturi e delicati ad altri più teneri in cui la forza dell’amore, dell’amicizia e dei legami familiari si intrecciano indissolubilmente. Questo romanzo riesce, nonostante si focalizzi per lo più su Israel, anche a mostrarci nella sua interezza il mondo che lo circonda, in particolare quello delle “due” famiglie, quella storica e quella ritrovata. Sono rimasta colpita dalla decisione dell’autrice di focalizzarsi anche su queste dinamiche presentandoci la completa evoluzione non solo del protagonista ma anche del suo intero ambiente familiare, mostrandoci le differenze abissali tra i due nuclei, tutto con il giusto rispetto e senza mai voler lanciare accuse o condanne, lasciando a noi lettori l’opportunità eventualmente di farlo.
Ammetto che la storia in un primo momento mi aveva fatto temere il peggio ma vi posso assicurare che qualsiasi dubbio possiate avere verrà sicuramente dissolto e se avrete la giusta pazienza e sensibilità potrete godervi una lettura intrigante e con quel tocco di angoscia, drammaticità, realismo e dolcezza che non guasta mai. Lo stile dell’autrice è riconoscibile, la storia è incalzante al punto giusto riuscendo a coinvolgere senza mai annoiare e sia i protagonisti che i personaggi secondari hanno la giusta caratterizzazione riuscendo a farsi conoscere e amare fin dal primo istante.
Unica piccola pecca forse è proprio Israel, molti magari lo troveranno fin troppo intento a piangersi addosso, un filino immaturo forse, un difetto che francamente visto il contesto non ho particolarmente odiato ma che anzi mi ha reso più tridimensionale il giovane, rendendolo di fatto simile a molti di noi nei suoi pregi e difetti. Un personaggio complesso che potrebbe far storcere il naso a qualche lettore un po’ più esigente ma che a mio avviso non rovina assolutamente la lettura. Un magico viaggio che risulta piacevole e che potrà senza alcun dubbio intrattenervi e riscaldarvi il cuore durante queste fredde notti invernali.