TRAMA: Jason Anderson è il più talentuoso artista di Manhattan: famoso per essere una sorta di eremita, schivo e insofferente alla visibilità, potrebbe avere chiunque ai suoi piedi. Jason però ancora conserva dentro di sé i sentimenti per l’unico uomo che abbia mai amato: Blaine Kovalsky, pubblicitario e playboy incallito. Otto anni prima si sono lasciati, e non in buoni rapporti, e Jason è venuto a New York per dedicarsi alla carriera.
Blaine Kovalsky, alla soglia dei quarant’anni, non è più l’uomo di un tempo: dopo una vita di stravizi e tante conquiste sessuali, si è dovuto arrendere a un’esistenza più morigerata. Ma non ha mai dimenticato quel giovane ragazzo biondo dal sorriso luminoso: semplicemente, non è mai riuscito a spegnere quella fiamma di passione che ancora arde dentro di lui, nonostante otto lunghi anni di lontananza.
Quando si incontrano per caso, in un ristorante di Manhattan, tanto tempo è passato ed entrambi non sono più gli stessi di un tempo.
Riusciranno Blaine e Jason a superare difficoltà e rancori, perdonarsi e ricominciare?
Jason è un artista a un passo dalla fama, benestante e ammirato ma molto schivo e riservato sulla sua vita privata a causa di varie delusioni passate, su tutte la tormentata relazione con il più maturo “Blaine Kovalsky, il Dio Greco Gay di Philadelphia!”
Blaine è un ricco e affermato pubblicitario che, dopo una vita di sesso, alcol e stravizi vari, è arrivato ai quarant’anni con qualche acciacco e qualche rimpianto per alcune scelte fatte in passato, secondo lui necessarie per mantenere la propria indipendenza e permettere a Jason di inseguire i suoi sogni, anche se per ottenere questo ultimo scopo ha dovuto ferire il ragazzo allontanandolo da sé.
Nessuno dei due ha però ottenuto una vita felice sentimentalmente, anche se entrambi sembrano preferire la solitudine o avventure occasionali, ma ora diversi fattori sembrano spingerli l’uno verso l’altro sia a causa di amici comuni, per lavoro o per il semplice caso. Il confronto sarà duro e doloroso ma necessario per fare chiarezza nelle loro vite, anche se affrontare il loro passato comune potrebbe riunirli ma anche dividerli per sempre.
La prima parola che ho pensato alla fine di questo romanzo è “che peccato”: troppi personaggi promettenti gettati nel mucchio senza un filo conduttore logico. Leggendo la storia mi sono sentita spiazzata dal continuo ingresso di personaggi interessanti che poi sparivano improvvisamente, per poi ritornare a sprazzi nei capitoli seguenti; ammetto di aver controllato i libri già pubblicati di questa autrice per assicurarmi di non aver perso un romanzo con questi protagonisti, data la modalità con la quale sono stati inseriti nella trama.
Il senso di dejà vu, che in ogni caso ho provato sin dai primi capitoli, ha preso consistenza quando ho realizzato che lo spunto per la trama è stata presa dalla serie lgtb “Queer as folk”: i nomi sono cambiati e la storia ambientata è diversi anni dopo, ma i personaggi sono facilmente identificabili e per me è stato un gioco divertente individuarli e comparare le due versioni.
Purtroppo il risultato finale è a mio giudizio un poco deludente per le tante potenzialità non approfondite al meglio, avendo contato almeno quindici coprotagonisti, di cui almeno la metà avrebbero avuto diritto a uno sviluppo tutto loro e non solo accenni del loro passato e qualche briciola del presente.