TRAMA: Due migliori amici.
Un compleanno condiviso.
Sei anni…
ERIC
C’è stato il giorno in cui siamo nati. C’è stato il momento in cui io e Morgan abbiamo deciso che saremmo stati migliori amici per tutta la vita. Poi, gli anni in cui siamo rimasti l’uno al fianco dell’altro: quando la madre di Morgan è morta, quando lui e suo padre si sono trasferiti dall’altra parte della città, quando mi sono unito alla squadra di football, quando i miei genitori hanno cominciato a litigare. A volte, però, temo che non saremo migliori amici per sempre. Che verrà un giorno, un minuto, un secondo, in cui tutto andrà a rotoli e non si potrà tornare indietro.
MORGAN
So che ogni compleanno dovrebbe sembrare un nuovo inizio, ma sono intrappolato, a ripetizione, in questo corpo estraneo e confuso, in questa vita sbagliata, in una cittadina morente del Tennessee. Con un papà che tiene alla sua squadra di football più che a me, una mamma che mi manca più di ogni altra cosa e un migliore amico che non potrà mai conoscere il mio più grande segreto. Forse un giorno sarò pronto a diventare la persona che sento di essere. A diventare lei. A raccontarlo al mondo. E a dirlo a Eric. Ma quando?
Sei compleanni che sveleranno pian piano il percorso di Eric e Morgan, un lasso di tempo che li vedrà unirsi, separarsi, innamorarsi e scoprire chi sono destinati a essere e, soprattutto, se sono destinati a stare insieme.
Questo libro mi ha distrutto. E’ una storia delicata, un gioiellino prezioso, un racconto che è passato un po’ in secondo piano ma che merita di essere scoperto, una storia che può sembrare semplice a una prima occhiata ma che racchiude un intero mondo.
I due protagonisti sono Eric e Morgan, due giovani che alternano la propria voce per raccontarci i festeggiamenti dei loro compleanni portandoci a scoprire con delicatezza e affetto cosa li abbia legati, cosa li abbia spinti a intrecciare l’uno la vita dell’altro.
Entrambi lottano costantemente per affermare la propria identità e lo fanno con naturalezza, con la spontaneità che potrebbe appartenere a una persona che conosciamo, al nostro amico, al nostro vicino di casa, a nostro fratello. Eric e Morgan si sentono insicuri. Morgan da tempo ha iniziato a interrogarsi su chi sia quella figura che ogni giorno lo saluta dallo specchio, su chi sia quel ragazzo che non sente rispecchiare il suo vero io e la sua anima.
Eric, nonostante noti un cambiamento in Morgan, non è a conoscenza dei problemi dell’amico e continua a chiedersi quale sia la strada che dovrà compiere. Ama la scuola e la musica ma sente che deve essere il figlio perfetto, la star del football, l’immagine che i genitori si sono creati nella loro testa. Una sofferenza diversa per entrambi i ragazzi ma non per questo meno coinvolgente. Entrambi sono meravigliosi, un ritratto umano, caldo, realistico.
Mi sono innamorata e affezionata a loro, in particolare ho sentito un legame fortissimo con Morgan con cui ho potuto condividere un dolore immenso, quello della perdita di un genitore. Ho pianto le sue stesse lacrime e ho condiviso la sua stessa paura di dimenticarne il volto, la voce, il calore di una persona che mi ha donato la vita e tutto il suo amore. Mi sono innamorata di Morgan e della sua dolce madre, una donna forte che nonostante l’assenza fisica riesce a farsi sentire con la sua anima, attraverso quei messaggi, quei video, quelle parole che qualsiasi figlio vorrebbe poter avere per ricordare il proprio genitore. Ho provato una dolcezza infinita non solo per il coraggio di Morgan ma anche per quello di suo padre, un uomo spiazzato dal dolore e che per molti versi mi ha un po’ ricordato mia madre, una persona che si ritrova a perdere l’amore della propria vita e che senza quasi avere il tempo di piangere, in una società che sente costantemente il bisogno di andare avanti e dimenticare i propri morti, è costretto a dover prendere tra le braccia il proprio figlio e dargli quella forza che neanche lui sente di avere.
Se da una parte abbiamo una famiglia spezzata ma unita nell’amore, dall’altra dobbiamo fare i conti con Eric e la sua realtà. Una famiglia la sua tutt’altro che idilliaca, con un padre che incarna troppo spesso la figura dell’orco, violento, omofobo e che sembra mostrare gioia solo di fronte al trionfo del figlio sul campo da football.
Una situazione difficile e delicata che l’autrice non ha avuto paura di sviscerare mostrandoci sia i lati più dolci, belli e commoventi che quelli più dolori e complicati. Questo libro è intensissimo come un macigno per tutto il mondo che contiene, per tutto quel dolore e quell’amore che porta con sé. Una storia che coinvolge lettori di tutte le età e che non ha paura di rivolgersi a un pubblico più giovane, che potrà identificarsi con i tormenti e le difficoltà dei protagonisti ma anche a persone più adulte per mostrare loro forse quello che sentono e vivono i figli, i nipoti, i fratelli minori.
Una lettura che sento possa far capire un po’ di più quello che devono vivere le persone transgender per riuscire a riappropriarsi della propria identità. Sono rari i libri che hanno il coraggio di toccare questo tema, spesso si rischia di banalizzare un argomento per molti ancora controverso o visto in malo modo, ma questo fortunatamente non è il caso. Un libro che ho amato e che è entrato nel mio cuore, che non vedo l’ora di poter rileggere e che mi ha insegnato tanto. Dolce, straziante, emozionate semplicemente… Imperdibile!