TRAMA: L’Agente Speciale Patrick Collins è stato assegnato a New York dall’Agenzia per le Operazioni Sovrannaturali. Gestire la sua nuova relazione con Jonothon de Vere, il licantropo con cui adesso condivide un legame dell’anima, non è nulla rispetto alle dispute per il territorio tra i vampiri e i mutaforma che considerano i cinque distretti casa propria. Ma gli accordi delicati che hanno mantenuto gli equilibri nel mondo sovrannaturale si stanno sfaldando, e il contraccolpo sta per investire il mondo umano.
I club di Manhattan sono invasi da una droga nota come shine e la metropolitana è diventato un luogo in cui abbandonare i cadaveri. Quando l’ultimo corpo si rivela essere un mutaforma scomparso, Patrick e Jono si trovano invischiati nella politica dei branchi e nelle macchinazioni dei vampiri.
Imparare a fidarsi l’uno dell’altro è problematico per entrambi, e gli dèi con cui il mago è in debito non hanno ancora finito con lui. Vincolati da promesse che non possono infrangere, Patrick e Jono devono trovare un modo per sopravvivere a una minaccia instancabile che non fa prigionieri e che sta dando loro la caccia attraverso tutta la città.
Tradimenti vecchi e nuovi vengono a galla, ma la verità, sepolta nel sangue, è più pericolosa delle bugie stesse. Cercare di sfuggire alla morte è un incubo, uno da cui Patrick potrebbe non risvegliarsi.
Avendo amato moltissimo il primo volume, devo ammettere di avere avuto grandi aspettative per questo secondo della serie “Soulbond” che – e lo dico con soddisfazione – mantiene il difficile proposito di eguagliare il primo.
Non era affatto semplice né scontato ripetere il botto iniziale, ma ancora una volta abbiamo una storia completa, dove magia, intrighi, lotte e scelte disperate si mescolano a legami, amore, devozione e amicizia sincera e forte. Altra cosa che ho apprezzato (ma questo è solo un parametro puramente personale) è che questa volta le descrizioni truculente e splatter, seppur presenti, sono minori e meno esplicite e disturbanti per gli eventuali animi più sensibili.
La saga riparte un paio di mesi dopo la fine del precedente libro, l’eco dei disastri di giugno e della lotta drammatica di Patrick contro i cattivi è ancora un ricordo fresco. Per il nostro eroe non c’è mai pace, perché è chiamato a risolvere problemi qui e là, quando, nel bel mezzo della calura d’agosto, un gelido vento di morte si abbatte sulla città e un nuovo pericolo incombe su tutti, umani ed esseri magici, e il nostro mago sa che dovrà compiere nuove scelte difficili e autolesionistiche per salvare ancora una volta la città e le persone che vi abitano.
In questa nuova battaglia non è solo, perché il suo compagno, il mutaforma Jono, lo affianca e lo supporta con il suo legame divino, anche se non sempre ne condivide lo spirito masochistico. Benché siano uniti solo da un paio di mesi, è bello vedere come il loro legame vada rafforzandosi, con l’amore che li lega assieme alla passione, anche se sono due teste calde indipendenti e cocciute.
Dopo la sua carriera nell’esercito, Pat sta imparando nuovamente cosa vuol dire avere degli amici, degli alleati, delle persone che ci tengono a lui… ma non è facile, perché il suo corpo e il suo cuore danneggiato lo hanno portato alla diffidenza e a contare solo sulle proprie forze.
Amo questo personaggio perché è molto umano e il suo senso del dovere è encomiabile, ma nello stesso tempo non è solo un eroe: sa che a volte bisogna sacrificare qualcosa e qualcuno per avere qualcos’altro, e che a volte bisogna scendere a patti con i cattivi.
“In guerra non esisteva il bene superiore, solo un bene per il momento. E lui non poteva essere sempre una brava persona.”
In questo libro ritroveremo personaggi buoni e cattivi già conosciuti, e anche altri ‘ambigui’, che offrono i loro favori solo per scopi trasversali; incontreremo vampiri, licantropi e altre forme magiche assieme a varie divinità del mondo antico: miti greci, norreni, sudamericani… e di sicuro non c’è tempo per annoiarsi, perché la trama è fitta di eventi e, anche se il volume è corposo, posso garantire che scorre via piacevole e veloce e si è curiosi di vedere come si può dipanare la matassa, anche perché i colpi di scena con le bizzose divinità non mancano di certo.
Le parti sensuali non sono molte, ma risultano piacevolmente descrittive e coinvolgenti e si mescolano alle parti introspettive e alle molte di azione.
Concludo consigliandovi di recuperare il primo volume e di leggere poi questo, in attesa del prossimo, se siete amanti delle storie urban fantasy, sovrannaturale e mutaforma ben scritte e ben tradotte.