TRAMA: Dicembre del 1995. Dopo vent’anni di assenza, Salvo, un insegnante di Lettere quarantenne, ritorna nella sua città di origine, Siracusa. Il suo non è un viaggio di piacere, né una vacanza. Deve restare solo un giorno, giusto il tempo di sistemare alcuni documenti amministrativi, per poi ripartire immediatamente alla volta di Genova.
Tuttavia, un evento inatteso lo convincerà a prolungare la sua permanenza di altre ventiquattr’ore, e lo costringerà a fronteggiare le affilate e taglienti lame del passato. La storia si sviluppa quindi su due piani temporali differenti, quello del presente (1995) e quello del passato (1975), quando il giovane Salvo vive la sua storia d’amore con Leonard, un dottorando in Archeologia classica, che si trova a Siracusa per condurre delle ricerche di studio.
Due vicende distanti nel tempo, che camminano su binari paralleli, ma restano legate da una linea comune: il clamoroso ritrovamento archeologico di un’antica dimora greca, la Casa di Kimon.
Sono passati un po’ di giorni da quando ho finito questo libro ma il mio cuore continua a battere all’impazzata ogni volta che mi ritorna alla mente Salvatore e la sua struggente storia. Ho scoperto questo titolo per purissimo caso ma posso dire di essermi innamorata di questo autore e della sua abilità straordinaria di trasformare una storia semplice in qualcosa di meraviglioso.
Non è una storia complessa alla Beautiful ricca di colpi di scena ma qualcosa di più intimo e personale. Il ricordo di un dolcissimo amore spezzato dalla crudeltà umana. La dimostrazione di come spesso le vere bestie non siano gli animali ma purtroppo quegli esseri umani che ci stanno accanto, quei mostri incapaci di andare oltre i pregiudizi.
Salvatore è un professore che è riuscito a ritagliarsi una sua indipendenza e stabilità, è innamorato del compagno e vive una vita come tante altre, fatta di cose semplici che lo rendono felice. Una serenità che viene minata quando è costretto a ritornare a Siracusa. Un viaggio che lo porta indietro nel tempo, a rivivere la sua adolescenza e soprattutto il suo primo amore, la prima volta in cui ha scoperto la sua vera identità, la purezza e la bellezza di essere innamorati e ricambiati.
L’autore con maestria ci porta a riscoprire piano piano il passato di Salvo, intreccia passato e presente mostrandoci come il mondo sia cambiato radicalmente nel corso di appena vent’anni. Con abilità viene alternata nella narrazione la storia del Salvatore adolescente, di quel ragazzo che nel 1974 sognava di poter studiare, essere libero e indipendente, di allontanarsi da quell’ambiente contadino e soffocante, da quel padre padrone ossessionato dalle donne e dalla campagna.
Un giovane che per caso incontra la sua dolce metà: Leonard. Quest’ultimo è un uomo adulto e indipendente, un’anima gentile e colta, appassionata di storia e arte proprio come il timido studente. Leonard fin da subito colpisce Salvatore per la sua bellezza, intelligenza, passione. Una dolce amicizia che si trasforma in un amore puro e sincero. Un amore che il Salvatore del presente, quel coraggioso professore, non ha mai davvero dimenticato perché l’amore non si dimentica mai, ci rimane incollato addosso, rimane sulla nostra pelle come un tatuaggio e anche dopo tanti anni ci ricorda la sua presenza…. rendendoci liberi.
La storia di Salvo e Leonard mi ha semplicemente straziato l’anima, è così pura, innocente e piena di luce da avermi fatto piangere. Un amore che nonostante gli anni, nonostante la differenza d’età e il tempo storico in cui viene vissuto, non ha nulla di scabroso. Un sentimento che è vita, luce e passione. Un amore che parla con il linguaggio dell’arte, respira poesia e che si trasforma in un canto che non può lasciare nessuno indifferente.
Nonostante non sia fan dell’arte non ho potuto non rimanere a bocca aperta di fronte l’abilità dell’autore di portarci in questo magico mondo, in questo viaggio nel passato, in quella casa carica di storia e ho amato anche la caratterizzazione dei protagonisti: Salvatore è unico e speciale, Leonard è un dolce guerriero, Chiara è una preziosa amica e la dolce Marianna mi ha semplicemente ricordato la mia fortuna di vivere in questi anni in cui come donna ho la possibilità di scegliere, di staccarmi da una relazione tossica senza venire etichettata. Marianna è lo specchio di tutte quelle donne che hanno dovuto rimanere con uomini violenti, uomini più simili a bestie che persone, donne abbandonate a se stesse e incapaci di allontanarsi perché lasciate da sole, perché vittime della vergogna e di una società ingiusta.
Un libro che deve essere letto, deve essere vissuto, scoperto e amato con tutta la forza del mondo. Una storia dolorosa ma anche piena di speranza, che ci insegna a rialzarci anche dopo la peggior caduta, che ci insegna a credere in noi stessi e nella nostra forza, che ci invita a non arrenderci all’odio ma che anzi ci spinge a rispondere con il doppio dell’amore, il doppio della speranza, il doppio della vita. Mi sento di consigliarlo a tutti. Sicuramente piangerete e vi dispererete ma oltre al dolore vi assicuro che vi rimarrà addosso anche una positività e una forza tale da smuovere una montagna.
Buongiorno, ringrazio infinitamente lo staff della stupenda recensione. Un’analisi attenta e profonda, che ha saputo cogliere ogni aspetto, anche il più recondito.
Non trovo altre parole. Soltanto GRAZIE.
Ivan Gambina
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Ciao Ivan, ti trasmetto i ringraziamenti più sentiti di Giada, la collaboratrice che ha letto la tua storia, e che spera di poter leggere presto altro di tuo. Un abbraccio grande
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Leggendo questa recensione ho rivissuto i sentimenti che ho provato anch’io nel leggere questa storia poco tempo fa e concordo assolutamente col tuo pensiero. Una storia straziante e dolcissima che auguro a tutti di leggere. Grazie all’autore.
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Che belle parole Maria, non manchi mai di allietarmi con la tua dolcezza. Ti abbraccio
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