TRAMA: Connor è più di quel che sembra, la sua stessa vita è un segreto che conoscono in pochi. Il suo compito è proteggere Ken Suzokawa, capo indiscusso della Suzokawa Corp. azienda leader nel mondo.
Ha sempre svolto le sue missioni in maniera perfetta, ma quello che ha davanti adesso è sicuramente un incubo: com’è possibile che Keres, un guerriero di Urano, sia lì e che benefici della protezione di Ken? Peggio ancora, i due hanno stretto un patto: un intero pianeta con risorse mai viste prima in cambio proprio della vita di Connor, che si rivela essere la cura vivente per la sua razza.
Nonostante sappia che sia necessario, Keres si sente in colpa per ciò che ha fatto, perché a dispetto di tutto è arrivato ad ammirare e amare Connor. La vita del giovane vale davvero la sopravvivenza del suo popolo? La risposta sembra facile, sì, ma sa bene che rimpiangerà per sempre la scelta che ha dovuto compiere fra il suo cuore e la sua fedeltà.
E se, alla fine, su Titano la scelta non fosse più sua?
“Innamorarsi del proprio sacrificio, o del proprio carnefice, non è una cosa semplice da affrontare”
Questo è quello che pensa sconsolato uno dei due protagonisti di questo romanzo, il secondo di una serie di fantascienza che ho trovato davvero molto interessante, sia per la scarsità del genere tra i romanzi m/m sia per il forte romanticismo dell’autrice, nonostante non manchino battaglie sanguinose e avventura.
Ma chi è il sacrificio e chi il carnefice?
La situazione sembra poco chiara già dalle prime pagine. L’umano potenziato Calix/Connor è diventato una riluttante guardia del corpo, essendo stato un soldato e un guerriero mitologico nelle passate guerre tra umani e abitanti di Urano. Al momento è al servizio del capo di una società molto potente, forse l’uomo più potente e pericoloso della Terra.
Le sue capacità sono indiscusse e per questo gli viene richiesto di proteggere uno scienziato in pericolo che con sua sorpresa si rivela un guerriero di Urano, da anni nelle mani del potente magnate deciso a usarlo per i suoi scopi non certo filantropici.
L’incontro tra i due potenti guerrieri, un tempo feroci nemici, non è certo semplice; Keres sembra pacifico ma Connor diffida di lui, come anche delle sue richieste d’aiuto per il suo popolo ormai morente. Una forte e inaspettata attrazione si crea tra i due, nonostante tutto sia contro di loro e anche loro stessi siano increduli e timorosi davanti a una situazione in cui mai si sono trovati.
Un lungo viaggio li aspetta e i loro cuori e le loro anime saranno messe alla prova, il bene di molti sembra richiedere un sacrificio enorme che anche un patriottico guerriero potrebbe non accettare.
A fare da corollario ai due protagonisti, ritornano i protagonisti del primo libro, il gelido Deimos e l’irriverente Helios, comprimari in questa parte della saga ma comunque sempre importanti e decisivi perla trama, tra tocchi di humor che impreziosiscono una storia divisa tra avventura drammatica e sanguinosa, e il romanticismo che l’autrice sparge a piene mani.
Anche il personaggio di Emily, del quale mi ero lamentata nella precedente recensione perché secondo me non era stato ben sfruttato, ritorna al meglio come ottima coprotagonista in questo romanzo, e probabilmente anche nel prossimo dato il finale un po’ sospeso; ho apprezzato sia lei che la ricercatrice Sofia, personaggi femminili ben inseriti dall’autrice, interessanti e non banali come in altri romanzi m/m.
Giudizio buono, nonostante qualche incertezza nella narrazione e il finale aperto che non amo molto, ma che comunque promette un seguito interessante che spero di leggere presto.