Non è un mistero per nessuno che questo libro voglia smuovere gli animi, basta una sola occhiata alla copertina, così evocativa e oscura allo stesso tempo, per rendersi conto del cammino che si sta per intraprendere. L’altro Nicholas non è una passeggiata, non è un libretto pieno di positività e speranza, bensì una discesa infernale nei meandri dell’animo umano, una caduta nel vuoto inevitabile e che porta il lettore a fare i conti con la propria fragilità, a tenere compagnia a un uomo complesso ed enigmatico.
Questa è la storia di Nicholas, un uomo come molti altri, un comune essere umano che dall’oggi al domani si trova letteralmente alle porte dell’inferno in attesa di qualcosa che non può neanche immaginare, nell’attesa di incontrare quel nemico crudele, quel diavolo oscuro di cui la gente tanto parla. L’unica presenza che ha al suo fianco è quella di un misterioso guardiano, un cancelliere che in quel mondo sembra rappresentare un suo alter ego, una creatura che gli somiglia e che sembra essere stata scelta apposta per aumentare l’inquietudine e l’ansia per quella tremenda attesa.
Un altro Nicholas, che sembra giudicare ogni sua mossa, aspettare una sua reazione. L’uomo si trova così messo a nudo, costretto suo malgrado ad aprirsi, a raccontare minuto dopo minuto quella che è stata la sua esistenza sulla Terra. Nicholas si apre, parla a ruota libera rivolgendosi a quello che spera potrà aiutarlo, a un “Dio” che potrà forse impedirgli di compiere quel fatidico ultimo passo nella follia.
Inesorabilmente ripercorre la sua vita, una storia che viene raccontata senza filtri, senza freni inibitori e senso del pudore da un uomo che ormai non ha più nulla da perdere, un essere umano che ormai sa di essere condannato, che nonostante la paura non cerca una redenzione perché sa di non poterla ottenere in alcun modo.
Nicholas è un uomo complesso e la sua intera storia è un pugno nello stomaco. Non è qualcuno con cui è facile empatizzare, non è una figura priva di difetti, non è un’anima candida che si desidera incontrare e abbracciare, bensì un individuo che ha imparato ad accettare quell’oscurità, quella negatività che porta dentro, è un uomo che non ha paura di apparire antipatico e fastidioso al lettore. Lui è così nel bene e nel male.
Questa è una storia che dall’inizio alla fine ti trascina in un vortice infernale e paradossalmente lo fa con tutta la calma e la tranquillità del mondo. Ho adorato la contrapposizione tra la pace, la quiete e il silenzio di quel luogo oscuro, di quell’anticamera del male, con il caos, il rumore assordante della vita di Nicholas e delle sue memorie. Un romanzo che affronta il tema dell’oscurità in modo diverso rispetto al solito, un libro bello, forte ed emozionante, un viaggio che mi ha colpito, un romanzo che scava nella psicologia umana e che non può non portare gioia a tutte quelle persone che come la sottoscritta amano seguire ogni sfumatura, ogni cambiamento ed emozione del protagonista.
La scrittura è perfetta, fluida e oscura, “sporca” al punto giusto per adattarsi all’animo di Nicholas e al racconto della sua intera esistenza. Non mi sento di raccontarvi molte altre cose, non mi sento di dire nulla che possa in qualche modo rovinarvi l’esperienza perché sì… nel bene e nel male questa è un’esperienza da vivere appieno e a scatola chiusa. Solo buttandosi a capofitto senza alcun pregiudizio si può provare a mettersi nei panni di Nicholas e rivivere ogni sua emozione, ogni sua esperienza dolorosa, fino a un finale che per me è perfetto.
Se amate i romanzi psicologici e in cui non è importante avere mille colpi di scena epici ma in cui semplicemente ci si focalizza sulla natura e sulla sua fragilità degli esseri umani beh… troverete pane per i vostri denti. Un’opera tenebrosa, magnetica e mozzafiato che mi ha stravolto fisicamente e mentalmente. Un libro imperdibile e che dovrebbee essere conosciuto da tutti!