TRAMA: Siamo nel 1860. Edoardo Albizzi e Giovanni Sabatino di Altacima, un borghese di Torino e un aristocratico palermitano, si imbarcano a Quarto per seguire Garibaldi verso la Sicilia. Non sanno se ne usciranno vivi e soprattutto non sanno di essere destinati ad amarsi appassionatamente, contro ogni regola del tempo. La trama segue passo passo la Spedizione dei Mille, basandosi sulle fonti storiche e soprattutto sulla narrazione di chi l’ha raccontata come esperienza diretta. Storia di amore e di guerra ma con un tocco di magia: che ci fanno, infatti, assieme ai protagonisti gli Elfi d’Irlanda e un misterioso spiritello domestico? E chi è il falso frate che intende uccidere il Generale, chi lo ha mandato? L’autrice si domanda, come avrebbe reagito Garibaldi se avesse scoperto di avere al suo seguito due sodomiti (così allora si diceva) in camicia rossa? Valorosi combattenti peraltro, da Calatafimi al Volturno. Due su Mille è più di un romanzo storico, è il racconto del presente e non c’è attualità senza memoria del passato. In fondo la vita è la stessa da sempre, le passioni e le intemperanze politiche anche.
Laura Radiconcini Scrive storie di fantasia, perché questa è la sua passione, ma anche romanzi storici, supportati da una ricerca molto accurata. La sua passione si è poi spostata sulle trame LGBTQ e ha scritto Due su mille. Voleva una storia d’amore tra due guerrieri, ma ambientata in un contesto storico e italiano. L’epopea di Garibaldi sembrava essere la scelta giusta
Premetto che non conosco l’autrice e questo è il suo primo libro che leggo. Ho comunque scelto di recensirlo per il blog perché amo gli storici m/m e le storie soprannaturali, quindi ero curiosa di capire come i due elementi potessero incastrarsi, incuriosita anche dalla particolarità del periodo storico scelto da narrare.
Complessivamente devo dire che il mio parere è favorevole, anche se il libro ha catturato il mio interesse a fasi alterne: ho trovato delle parti più coinvolgenti di altre e, lo confesso, avrei preferito un po’ meno resoconti e più sviluppo della parte amorosa “vissuta”, perché in certi pure sembra anch’essa un resoconto.
A mio parere, potrebbe quasi non rientrare nel classico m/m romance, quanto più nella letteratura LGBT storica.
L’amore di Giovanni ed Edoardo è il substrato della narrazione, ma la vera protagonista di quasi tutta la trama è l’avanzata dei Mille, la missione di Garibaldi per unire l’Italia assieme a dei prodi e avventati giovani che devoti lo seguono con sprezzo del pericolo, degli intrighi, dei giochi di potere più grandi di loro.
Credo che la parte storica sia molto curata, si nota un lavoro certosino di ricerca per rendere il più verosimile possibile l’intera storia, sia nei fatti sia nei costumi dell’epoca, compreso il problema dell’amore proibito fra due uomini.
La parte romance c’è, la storia d’amore ha il suo arco narrativo completo con patimenti e contrattempi, ma non è riuscita a conquistarmi del tutto, trasmettendomi solo in parte emozioni o coinvolgimento.
Giovanni e Edoardo sono due giovani commilitoni che hanno origini e ceto sociale diversi, ma si ritrovano a vivere la medesima avventura che li rende uniti fin dalla prima occhiata, quasi per un vezzo del destino, o meglio, per mano degli Elfi che, con intricate ragioni e voleri misteriosi, manovrano il Fato degli umani a seconda del loro (s)favore.
Edoardo e Giovanni, volenti o nolenti, sono pedine di un gioco più grande di loro e contribuiranno a scrivere la Storia.
Una parte di me si chiede se la scelta di inserire l’elemento sovrannaturale sia davvero così azzeccata e necessaria o se la trama avrebbe retto anche senza aiuti magici, ma lascio a ognuno di voi la possibilità di farsi una propria opinione.
Come ho detto poco sopra, grande spazio è dato all’avanzata dei Mille e le vite dei protagonisti si incastrano nei fatti storici aggiungendo piccoli frangenti personali e di vita familiare.
Nel testo sono presenti momenti intimi fra due o più persone, ma non sono particolarmente espliciti né dettagliati.
Un ultimo appunto riguarda la presenza di alcuni refusi sfuggiti all’editing (come per esempio lettere maiuscole dopo le virgole), che comunque non pregiudicano la leggibilità del testo.