TRAMA: Per due anni, Sasha Andreyev è stato addestrato per diventare un astronauta della NASA, il passo finale del sogno della sua vita. Durante quel periodo, lui e il presidente Sergey Puchkov hanno tenuto il loro amore segreto. Ma mentre la fine dell’addestramento si avvicina, i segreti iniziano a sfuggire e Sergey parte per un pericoloso viaggio a Houston per passare il fine settimana con Sasha.
Poco dopo il loro weekend, un satellite sovietico – una reliquia della Guerra Fredda che non avrebbe mai dovuto esistere – torna operativo. La NASA prepara una missione d’emergenza e l’unico astronauta russo reduce dall’addestramento viene scelto per unirsi all’equipaggio: Sasha Andreyev.
Sasha sale tra le stelle, dove lui e il suo equipaggio sono incaricati di neutralizzare l’arma sovietica perduta da tempo, prima che sganci una bomba atomica sugli Stati Uniti. Qualcuno rimasto a Terra, però, sta lavorando contro di loro e vuole recuperare sia il satellite vhe l’arma che contiene.
Ma l’orbita terrestre nasconde più di un segreto di cui la storia ha cercato di disfarsi…
I fantasmi sovietici devono rimanere morti.
Quanto sono disposti a sacrificare Sasha e Sergey per salvare il mondo… un’altra volta?
Eccoci giunti al secondo volume della trilogia Excutive Power, per fortuna appena pochi mesi dopo la traduzione nostrana del primo. E se quello era soprattutto un lungo, tortuoso e sofferto viaggio spirituale e mentale alla ricerca di se stessi e per combattere i propri demoni, e si discostava un bel po’ dallo stile con cui ci aveva abituato l’autore, qui Tal Bauer ci offre un corposo volume tutto adrenalina, angst, imprevisti, colpi di scena e drammi mixati a emozioni, sensazioni, amore, devozione, coraggio e spirito di sacrificio. Io l’ho letto con un calmante di fianco perché, beh… scopritelo da voi!
Stelle riparte due anni dopo gli eventi di Ascensione e non lo capiamo solo perché viene detto ma da come si sono evoluti i personaggi protagonisti: Sasha sta arrivando agli sgoccioli del suo addestramento spaziale biennale alla NASA e la sua relazione segreta col presidente russo è andata solidificandosi – finalmente!, diremmo tutti – dopo tanti patimenti.
Certo, è una relazione per l’appunto segreta (e tale deve rimanere finché Sergey sarà in carica e il suo mandato scade fra due anni); è anche una relazione a distanza, in cui i piloti possono tornare a casa solo per brevi licenze di cui loro due hanno approfittato in ogni modo e in minuto possibile. Essere sotto gli occhi del mondo e rimanere discreti è logorante, ma il loro legame è sempre più forte, sia fisicamente che spiritualmente.
Sasha ottiene il superamento dell’addestramento, anche se deve passare ancora del tempo prima che possa effettivamente mettere a frutto nello spazio tutto quello che ha imparato nelle interminabili simulazioni. Sergey è così orgoglioso di lui da partecipare persino a un party privato della NASA, sotto copertura, pur di stargli accanto e festeggiarlo con le altre famiglie dei piloti.
La loro bolla di orgoglio e felicità si infrange all’improvviso, quando una minaccia nucleare risorta dal vecchio regime sovietico fa tenere tutto il mondo col fiato sospeso – lettore incluso – e il nostro protagonista deve partire per una missione disperata come unico componente in grado di decifrare le scritte russe nello spazio.
Questo è solo l’inizio di un lungo, tormentato serpentone di eventi drammatici che coinvolge gli attuali protagonisti e i precedenti, perché Ethan e Jack, che ora lavorano segretamente per la presidente americana Wall, verranno coinvolti loro malgrado assieme a vecchi amici con ruoli fondamentali.
Troveremo vecchi e nuovi personaggi, amici e nemici, possibili traditori. Due anni cambiano il cuore degli uomini, quindi non sempre è facile capire se chi ci era alleato sia ancora dalla nostra parte.
Ho amato alcune prove di lealtà che mi hanno scaldato il cuore, ho odiato un personaggio che mi ha deluso, pur comprendendone le ragioni. Ho sofferto con Sasha e Sergey dall’inizio alla fine, così come per i tanti personaggi cui mi sono affezionata nel corso dei capitoli. Anche se ci sono parti che ho amato di più e altre meno, ho apprezzato l’accostamento tra scienza, medicina e misticismo e tra l’empirico e poteri incomprensibili e oscuri ma altrettanto veri e potenti.
Lo sciamano Kilaqqi merita una menzione tutta sua.
Questo libro è ricco di sentimenti, ma è soprattutto un thriller geopolitico ambientato nel futuro, dove macchinazioni politiche e brame di potere fanno da padrone.
Un avvertimento per le persone impressionabili: ammetto che certe descrizioni truculente e splatter mi sono rimaste un po’ indigeste e vi consiglio la lettura di alcuni capitoli lontano dai pasti.
Non mi resta che sperare che il volume finale, anche se ancora non è stato scritto dall’autore, giunga l’anno prossimo a conclusione di questa serie adrenalinica.