TRAMA: Griffin Burke sente il bisogno di dare una svolta alla propria vita, perciò si trasferisce da Brisbane a Coolum Beach per intraprendere un nuovo lavoro. Tutto ciò che desidera sono bellissime distese di sabbia candida, acque cristalline, cieli blu e calde brezze estive. Quello che trova è un cagnolino smarrito e affamato, tutto ricoperto di fango, con una medaglietta che riporta un nome e un numero di telefono.
Dane Hughes è bloccato a Surfers Paradise per un corso d’aggiornamento di una settimana, quando la madre gli telefona sconvolta. Wicket, il suo cane, il suo bimbo peloso, è scappato. Impossibilitato a muoversi, impotente e disperato, riceve un messaggio da un ragazzo. «Credo di aver trovato il tuo cane…»
Griffin e Dane iniziano a chiacchierare e Griffin si impegna ad accudire Wicket finché Dane non potrà andare a prenderlo. Avendo alcuni giorni liberi prima dell’inizio del nuovo lavoro, Griffin porta Wicket con sé alla scoperta dell’area costiera, poi invia a Dane le foto delle loro entusiasmanti avventure. Ha così inizio qualcosa di tenero e meraviglioso.
Griffin si è trasferito a Coolum alla ricerca di una nuova vita, ma ciò che ha trovato è persino più prezioso. Un amico a quattro zampe potrebbe fornirgli l’aiuto che gli serve per non farselo sfuggire.
Era da parecchio che non mi capitava di leggere un libro della Walker, ma questa storia autoconclusiva mi ha confermato perché sia fra le mie autrici preferite.
Ammetto di averlo divorato in un giorno solo, non perché sia particolarmente adrenalinico, ma perché mi ha conquistata con la sua semplicità: per quanto mi riguarda, è un perfetto libro-coccola da leggere quando si cerca leggerezza e sorrisi, sa scaldarti il cuore e a fine lettura ti ritrovi con un grosso sorriso felice.
La storia, come molte altre del suo repertorio, è ambientata in Australia, e i protagonisti sono due giovani di ventiquattro e ventisei anni che si conoscono grazie a un cagnolino che fa loro da Cupido.
Griffin è appena arrivato a Coolum Beach per lavorare in un albergo di lusso dove accoglie i clienti con estrema professionalità e passione. Non conosce ancora nessuno nella nuova città e, esplorando le montagne dei dintorni per fare un po’ di movimento, si imbatte per due giorni di fila in un cagnolino tutto solo, sporco e affamato.
Mosso a pietà, Griffin cerca di aiutarlo e contatta il recapito sulla piastrina del collare, scoprendo così che il pelosetto è fuggito dalla casa dei nonni mentre era in affido a loro e il suo papà umano, Dane, è in trasferta in un meeting aziendale a cui non può mancare.
Il loro legame parte con degli scambi telefonici e foto più o meno buffe e accattivanti, perché in fondo sono due bei ragazzi che fanno tenerezza per i modi goffi ma speranzosi con cui interagiscono.
Griffin si offre di accudire Wicket fino al ritorno del suo padrone e in quei pochi giorni si affeziona alla dolce e intelligente bestiola che sembra sorridere sempre, ma rimane altrettanto colpito dal suo papà umano, cosa che è reciproca. Io mi fermo qui, ma c’è ancora parecchio da scoprire…
Se siete fans dell’insta-love come me, andrete a nozze con questa storia ricca di dolcezza e buona sensualità. Sono gli stessi protagonisti ad ammettere che, trovandosi così tanto in sintonia, sono pronti a bruciare le tappe per mettersi insieme mentre si conoscono meglio. Bastano pochi giorni per capire che sono perfetti l’uno per l’altro, mentre consolidano la loro attrazione con passeggiate, esplorazioni dei dintorni e rotolamenti fra le lenzuola.
Un punto bonus va ai personaggi secondari: per primo Wicket, che è una morbida palla di pelo candido che ti conquista col suo musetto e la sua intelligenza; le famiglie dei protagonisti non sono da meno nel dimostrarsi accoglienti e supportive, ma sarà la padrona di casa di Griffin e il suo ‘amico storico’ Ki a strapparvi più di una risata con la loro lingua lunga e i brownie alla marijuana.
Non mi resta che consigliarvi la lettura di questa bellissima storia se amate i libri dolci, gli amori istantanei e quasi predestinati, gli animali che hanno parecchio spazio nella trama.