TRAMA: Il Capitano Luka, comandante della Unchained, è un maroon, un ex schiavo sfuggito ai padroni, e nella vita ha un solo scopo: liberare il maggior numero possibile di fratelli e riunire le famiglie che i negrieri senza scrupoli hanno smembrato.
Per farlo ha imparato a combattere, a mentire, a seguire le tracce degli schiavi scomparsi, ma questa volta il suo incarico è diverso. Rupert Egglestone è evaso dal monastero in cui era prigioniero e Luka, suo malgrado, ha ricevuto da Lord Egglestone, il padre del fuggiasco, il compito di riportarlo in Giamaica a qualsiasi costo.
Ha inizio un inseguimento serrato, in un susseguirsi di colpi di scena. Rupert e Luka arriveranno a scontrarsi, ma anche a scoprire quante cose li accomunano, nonostante il ceto sociale differente e il colore della pelle.
Attorno a loro nasceranno amicizie e legami profondi, fino al momento della resa dei conti con il crudele Conte inglese.
Con l’aiuto di vecchi amici e nuovi alleati, Rupert Egglestone affronterà suo padre, una volta per tutte.
Con “Unchained”, secondo volume della serie “Tortuga”, Nykyo ci riporta nell’avvincente mondo dei pirati, ma questa volta a bordo della Unchained, la nave capitanata da Luka, un maroon che è riuscito alcuni anni prima a fuggire dalla schiavitù e da allora cerca di liberare il maggior numero possibile di fratelli catturati dai bianchi schiavisti. Luka riceve da Lord Egglestone l’incarico di rintracciare suo figlio Rupert e di riportarlo a casa, in cambio avrà la possibilità di liberare un gruppo di schiavi tra cui Sambo, il suo padrino, l’uomo che lo ha cresciuto. Convinto che quel ragazzo sia il solito bianco viziato e prepotente, Luka fa di tutto per inseguirlo e catturarlo, ma nel momento in cui conosce davvero Rupert, dovrà fare i conti con ben altre verità.
Posso tranquillamente affermare di aver amato moltissimo “Unchained”, un romanzo storico dalla scrittura accurata ed elegante, una narrazione coinvolgente che riesce a mantenere la tensione fino agli ultimi capitoli, grazie al ritmo serrato con cui gli avvenimenti e i colpi di scena si susseguono nella storia, ma che si rivela anche ricca di profondità e di momenti struggenti. Un romanzo che, pur ambientato alla fine del 1700, in un periodo in cui il commercio degli schiavi era molto praticato, tratta temi universali e senza tempo come la libertà, l’uguaglianza e l’accettazione di sé.
Ho ammirato il modo con cui l’autrice ha indagato l’animo dei due protagonisti principali, Luka e Rupert, la loro evoluzione interiore e il modo con cui riescono a interagire e a far prevalere i loro sentimenti. Questi due uomini sembrano appartenere, almeno in apparenza, a due mondi totalmente distanti, ma nel momento in cui riescono a far cadere le barriere mentali che li rendono antagonisti e a guardarsi dentro si scoprono molto più simili di quanto potessero immaginare.
Rupert è un ragazzo spezzato che ha dovuto subire anni di prigionia in un monastero per un’unica “colpa”, il non volere contraddire la propria natura, e per questo suo padre lo detesta, lo considera un abominio e vorrebbe imprigionarlo di nuovo dopo la sua fuga. È un uomo che mostra una grande dignità e una profonda generosità verso gli altri, la sua paura di non riuscire più a vivere libero e ad amare un altro uomo si alterna al coraggio con cui affronta le vicissitudini che lo vedono protagonista.
Luka è l’intrepido Capitano, l’eroe acclamato da tutti coloro che è riuscito a salvare, ma dentro di sé si sente inadeguato al pensiero di essere fuggito abbandonando proprio coloro con cui era cresciuto. Brama la libertà, odia i pregiudizi, anche se a volte nemmeno lui ne è esente, e detesta tutti coloro che vorrebbero trattarlo come un oggetto che può essere venduto. Vive ogni passione e ogni sentimento senza risparmiarsi vedendo in Rupert la stessa fame di libertà che lo ha sempre animato.
Rupert e Luka dovranno darsi forza a vicenda per sconfiggere i nemici, ma sono accompagnati da amici straordinari cui l’autrice ha riservato un ruolo fondamentale all’interno della vicenda mostrandoci il loro punto di vista. Impossibile non citare Lupe, costretta per anni a prostituirsi, ma che grazie a Rupert trova il coraggio di liberarsi mostrando una grande determinazione e notevoli abilità strategiche. O Padre Gonzalo, un frate con una personale e ammirevole concezione della religiosità e della fede. E ci saranno alcuni graditissimi ritorni.
“Unchained” è un viaggio straordinario, un’avventura emozionante che mi ha tenuto col fiato sospeso fino alla fine, una storia d’amore che è anche desiderio di libertà. Un libro imperdibile.
Ciao a tutti Questo è l ultimo articolo che ho ricevuto da voi. Datato 20 gennaio. Poi più niente. Per caso mi avete cancellato dalla vostra lista? Grazie se potete dare una controllata. Cordiali saluti Annalisa
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